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Opera d'arte San Michele Arcangelo di Bazzi Pietro (notizie metà sec. XIX), a Novara

L'opera d'arte San Michele Arcangelo di Bazzi Pietro (notizie metà sec. XIX), - codice 01 00046611 di Bazzi Pietro (notizie metà sec. XIX), si trova nel comune di Novara, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalesovrapporta, opera isolata
soggettoSan Michele Arcangelo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00046611
localizzazioneItalia, Piemonte, NO, Novara
datazionesec. XIX metà; 1858 - 1858 [documentazione]
autoreBazzi Pietro (notizie metà sec. XIX),
materia tecnicaintonaco/ pittura
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiL'Arcangelo Michele in posa vittoriosa posto al centro della composizione coperto dall'armatura e da un drappo rossastro. Nella zona inferiore il pittore ha raffigurato le schiere dannate, che compiono gesti scomposti e disperati. I toni di colore sono vivaci e brillanti: rossi, blu, giallo zafferano. Misure del dipinto con la porta e la cornice architettonica: 500 x 300 circa.Soggetti sacri. Personaggi: San Michele Arcangelo. Attributi: (San Michele Arcangelo) armatura. Figure: angeli; cherubini; demoni.
notizie storico-criticheIl dipinto si trova sulla porta della sala riunioni, già chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo. Fu eseguito nel 1858 da Pietro Bazzi, come documenta la nota spesa ritrovata presso l'Archivio dell'Ospedale, e propone una composizione piuttosto mediocre, tutta centrata sulla figura dell'Arcangelo che ad ali spiegate sconfigge i demoni, secondo modelli che fanno riferimento ai maestri cinquecenteschi. Il dipinto rimanda alla titolazione della chiesa, dedicata all'Arcangelo già dal XII secolo; in quel secolo anche la casa di ricovero era intitolata allo stesso Santo (G. B. Morandi-S. Ferrara, L'Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Novara, 1907, p. 35). Al di là della qualità del dipinto, di difficile valutazione perchè molto guasto e ritoccato, riveste un certo interesse la figura del pittore, molto attivo nel secolo XIX in Novara. Il Bazzi è documentato infatti come decoratore di arabeschi in collaborazione con il pittore Andrea Miglio (vedi E. Mongiat, schede nn. 380-381 in Museo Novarese, Novara, 1987, pp. 418-419, 421-423) e come autore di dipinti realizzati insieme ai figli Andrea e Ippolito, con i quali teneva una avviata bottega. I figli (Andrea nato nel 1844 e Ippolito nato nel 1847) risultano infatti iscritti presso l'Istituto Bellini nel 1859-1860, l'uno, imbianchino, al corso di disegno lineare e di figura (ASN, fondo ACIAMB, ctl. 19). I lavori più prestigiosi venivano però eseguiti solo da Pietro: i figli sembra si occupassero prevalentemente di tinteggiature e imbiancature, come quelle documentate presso il teatro Coccia nel 1857 e presso l'Ospedale stesso nel 1869 (ASN, fondo Teatro Coccia, ctl. 257; fondo AOMDC, ctl. 36). Se impossibili da documentare sono, allo stato attuale degli studi sull'800 novarese, i dipinti realizzati dai Bazzi per la committenza privata, altri dati sono invece emersi relativamente alla loro attività svolta per edifici pubblici o per Enti. Dopo il 1815 Pietro Bazzi collaborò con il Ghislardi agli abbellimenti della chiesa di San Pietro al Rosario (ASMP, ctll. 71-73) e nel 1838 con Andrea Miglio, pittore di storia, alla decorazione del soffitto del palco teatrale del marchese Girolamo Tornielli (F. A. Bianchini, Belle Arti in "Iride Novarese", 1838, pp. 55-56). Il Bazzi eseguì anche, nel 1862, la decorazione della sala delle udienze presso il Tribunale (palazzo del Broletto), ora perduta, di cui rimane però precisa descrizione in una relazione firmata dall'ingegnere Paolo Valle: "le pareti verticali della sala converrebbe tappezzarle a carta marmorizzata a fondo chiaro leggermente dipinta e fioreggiata per evitare la spesa di marmorizzare li muri. La volta andrebbe pure dipinta analogamente. Un affresco nel suo mezzo colla Giustizia colla Bilancia da una mano e coll'altra un codice, non disdirebbe certamente al loco. Nella stessa volta due putti o figure simboliche sopra gli stalli dei giudici che tengono nei loro lembi come sospesa una larga fascia su cui sia scritto: la legge è uguale per tutti" (ASN, fondo Archivio Storico Comune di Novara, ctl. 216). Pietro Bazzi accettò anche incarichi di tono più prestigioso come le decorazioni eseguite nel 1849 per gli apparati funebri di Carlo Alberto, quelle dipinte nel 1852 sull'arco trionfale progettato da Paolo Rivolta per la processione del Venerdì Santo presso la chiesa di San Pietro al Rosario, quelle per gli apparati progettati nel 1854 in occasione dell'inaugurazione della ferrovia; il Bazzi opera in queste occasioni accanto ad artisti impegnati nella realizzazione di figure come il già citato Andrea Miglio, Gaudenzio Dago, Giovanni Zanolo e nella modellazione di statue come Giuseppe Rossi e Giuseppe Argenti (E. Mongiat, Spettacoli e Feste novaresi. Appunti per una storia dell'effimero nei secc. XVII-XIX, in "Novarien", n. 18, 1988, pp.125-150). Documentata è anche la sua presenza nella realizzazione di fondali e scene per le raffigurazioni teatrali, attività per la quale venne retribuito nel 1852, 1853, 1854, 1855 e nel 1857 anno in cui eseguì "restauri agli scenari del Ballo l'Esmeralda" (ASN, fondo Teatro Coccia, ctll. 101, 257).
bibliografiaMorandi G. B./ Ferrara S.( 1907)p. 35; Mongiat E.( 1987)pp. 418-419, 421-423; Bianchini F. A.( 1838)pp. 55-56; Mongiat E.( 1988)pp. 125-150
definizionesovrapporta
regionePiemonte
provinciaNovara
comuneNovara
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mongiat E.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Caboni E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Caboni E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006

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