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Opera d'arte San Luca Evangelista di Mochi Orazio (1550 ca/ 1625), a Firenze

L'opera d'arte San Luca Evangelista di Mochi Orazio (1550 ca/ 1625), - codice 09 00225341 di Mochi Orazio (1550 ca/ 1625), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti
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bene culturalestatuetta
soggettoSan Luca Evangelista
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00225341
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti
datazionesec. XVII prima metà; 1600 - 1649 [bibliografia]
ambito culturalebottega fiorentina, esecutore(bibliografia)
autoreMochi Orazio (1550 ca/ 1625),
materia tecnicamarmodiaspro giallodiasprodiaspro verdediaspro rossolapislazzulo
misurecm, alt. 31,
condizione giuridicaproprietà Stato, Monistero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiStatua in pietre dure raffigurante S. Luca Evangelista con la destra appoggiata al manto e con un libro aperto nella sinistra. Le singole parti della figura sono scolpite a tutto tondo in pietre diverse e assemblate insieme. La testa, le braccia ed i piedi sono in marmo detto porta Santa; i capelli e la barba in diaspro di Volterra; la tunica in diaspro giallo di Sicilia bordata di diaspro verde; il manto è di lapislazzuli foderato di diaspro rosso di Sicilia; le pagine del libro e la camicia sono in bianco di Caselli; la coperta del libro in diaspro giallo di Sicilia. Poggia su un plinto rettangolare di diaspro verde.Personaggi: San Luca Evangelista.
notizie storico-criticheLa scultura, come le altre tre statuette di Evangelisti, del Museo degli Argenti, doveva essere posta all'interno di un'edicola in pietre dure da collocare nel ciborio destinato alla Cappella dei Principi in S. Lorenzo. Le prime notizie sull'esecuzione delle statue risalgono al 1602-03, quando Antonio Susini e LOdovico Cigoli eseguirono i modelli in cera che CRistoforo Gaffurri avrebbe dovuto tradurre in pietre dure. Non fu tuttavia quest'ultimo a realizzare le statuette poiché nel 1605 tale compito risulta asseganto ad Orazio Mochi che ugualmente non portò a compimento l'opera. Infatti nel 1639 Stefano e Francesco Mochi, figli di Orazio, venivano pagati per aver lavorato ai modelli degli Evangelisti che risultano portati a termine solo nel 1659. Le quattro statue furono conservate inizialmente nella Galleria dei Lavori, per essere poi collocate, nel 1782, nel Gabinetto delle Gemme agli Uffizi.
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze
bibliografiaGiulianelli A. P.( 1753)p. 139; Zobi A.( 1853)pp. 201-206; Weigelt C. H.( 1931)p. 171; Lankheit K.( 1962)p. 598; Museo Argenti( 1968)nn. 22, 83, 104, 220; Fock C. W.( 1974)p. 149; Mosaico fiorentino( 1977); Cappella principi( 1979)pp. 2263-265, nn. 43-46;
definizionestatuetta
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoP.zza Pitti, 1
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Massinelli A. M.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Morena F. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Morena F. (2006), Referente scientifico: De Luca F.;
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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