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Opera d'arte San Giuseppe e Gesù Bambino di De Mura Francesco (1696/ 1782), a Baranello

L'opera d'arte San Giuseppe e Gesù Bambino di De Mura Francesco (1696/ 1782), - codice 14 00000323 di De Mura Francesco (1696/ 1782), si trova nel comune di Baranello nella provincia di Campobasso sita in palazzo, comunale, Via S. Maria, Museo Civico "G. Barone"
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoSan Giuseppe e Gesù Bambino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco14 00000323
localizzazioneItalia, Molise, CB, BaranelloVia S. Maria
contenitorepalazzo, comunale, Via S. Maria, Museo Civico "G. Barone"
datazionesec. XVIII metà; 1740 - 1760 [analisi stilistica]
autoreDe Mura Francesco (1696/ 1782),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 101, largh. 75.5,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Baranello
dati analiticidipintoPersonaggi: San Giuseppe; Gesù Bambino. Figure: cherubini. Attributi: (San Giuseppe) verga.
notizie storico-criticheII dipinto si inserisce nel solco della tradizione della pittura napoletana di soggetto sacro tracciato da Luca Giordano e Francesco Solimena tra la fine del Seicento e la metà del secolo successivo. L'opera presenta un'immagine di raccolto e affettuoso colloquio tra San Giuseppe e il Bambino, espresso con misurata emotività suggerendo, nel taglio monumentale e ravvicinato, un'intima proposta dì meditazione sul tenero legame che unisce padre e figlio e, al tempo stesso, sul destino di Passione del piccolo raffigurato con le braccia aperte, implicita allusione alla futura crocifissione su cui, del resto, si sofferma lo sguardo già malinconico del santo. La tela può essere attribuita a Francesco de Mura o a un pittore fortemente influenzato dall'artista. Una conferma in questa direzione è suggerita dalla presenza di elementi tipici del linguaggio stilistico del maestro napoletano come la solidità e la chiarezza dell'impianto compositivo, la compostezza formale, l'attenzione alla resa luminosa e l'uso di una gamma cromatica che rischiara la tavolozza di Francesco Solimena, di cui de Mura fu uno dei maggiori allievi. La ripresa dei modelli solimeneschi, infatti, viene tradotta attraverso una sostanziale adesione alle istanze moderatamente classiciste diffuse nella cultura napoletana a partire dal primo ventennio del Settecento e, al tempo stesso, facendo proprie alcune istanze dell'Arcadia nel sottile intimismo, nella grazia formale, nella soffusa sentimentalità, negli affetti contenuti e garbati, nell'uso di materie cromatiche tenui e luminose. A questo proposito, risultò decisiva l'esperienza torinese del de Mura e il suo contatto con l'ambiente internazionale e rococò della corte sabauda, per la quale l'artista lavora dopo gli anni quaranta.
bibliografiaBarone G.( 1897)p. 217; Spinosa N.( 1993)pp. 27-31, 50-51, 55-56
definizionedipinto
regioneMolise
provinciaCampobasso
comuneBaranello
indirizzoVia S. Maria
ente schedatoreS109
ente competenteS109
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Righetti M.; Funzionario responsabile: Mortari L.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Baldi R. (2006); Aggiornamento-revisione: Parca I. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Baldi R. (2006), Refere
anno creazione1973
anno modifica2005; 2006
latitudine41.527298
longitudine14.555816

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