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Opera d'arte Sacra Famiglia con Sant'Anna e San Giovanni Battista bambino a Agliè

L'opera d'arte Sacra Famiglia con Sant'Anna e San Giovanni Battista bambino - codice 01 00207124 si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile, stanza 10: parete d'ingresso
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoSacra Famiglia con Sant'Anna e San Giovanni Battista bambino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00207124
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile, stanza 10: parete d'ingresso
datazionesec. XIX metà; 1859 - 1859 [iscrizione]
ambito culturaleambito piemontese(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 72, largh. 57.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Castello di Agliè
dati analiticiDipinto raffigurante la Sacra Famiglia con S. Anna e S. Giovannino, entro cornice liscia in legno verniciato nero.Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giuseppe; Sant'Anna; San Giovannino. Attributi: (Madonna) libro. Attributi: (San Giuseppe) bastone. Attributi: (San Giovanni Battista) cartiglio. Abbigliamento. Paesaggi.
notizie storico-criticheLa "Sacra Famiglia" del Castello di Agliè costituisce una replica della "Sacra Famiglia Canigiani" eseguita da Raffaello intorno al 1507-1508, per le nozze di Domenico Canigiani di Firenze con Lucrezia Frescobaldi, celebrato nel 1507 (Monaco, Alte Pinakothek, cfr. S. Ferino Pagden, M. A. Zancan, Raffaello. Catalogo completo dei dipinti, Firenze 1989, p. 67, n. 42). La tela riproduce l'iconografia e, fondamentalmente, la composizione di Raffaello, variando però l'impostazione dello sfondo non più aperto su un ampio paesaggio come nel dipinto dell'urbinate ma chiuso ai lati da pilastri che solo al centro lasciano intravvedere un lontano orizzonte collinare e nella posizione della mano e del piede sinistro di Santa Elisabetta. Le differenze che la tela di Agliè presenta rispetto all'originale potrebbero essere dovute all'utilizzo come modello di una copia, forse un'incisione alla quale si potrebbero restituire la qualità della testa riccioluta di Giovanni bambino e le rughe che segnano l'età del volto di Sant'Elisabetta.La pratica di copiare dipinti antichi e soprattutto raffaelleschi era molto diffusa tra gli artisti attivi a Roma nei primi decenni dell'Ottocento, sull'esempio di quanto avevano già fatto nel XVIII secolo artisti come Anton Raphael Mengs che s'impegnò nella realizzazione di numerose copie dall'opera di Raffaello già durante il suo primo soggiorno romano (autunno 1744) anche se si trattava per lo più di miniature, ed è una pratica largamente attestata per tutto il corso del XIX secolo.La "Sacra Famiglia" di Agliè si trova attualmente al secondo piano nobile del castello, nella camera da letto del Principe Eugenio ora Dame (N. 10). Molto probabilmente a questo ambiente corrisponde la "2.a Camera [dopo una Camera da letto e la Corte Nobile-sgabuzzino]", in cui il dipinto, con il numero 1880, è segnalato nel 1964, "raffigurante la Sacra famiglia. Una donna con turbante, inginocchiata presenta alla Madonna il suo bambino", con una valutazione di 15.000 lire. La tela in realtà non appartiene alle collezioni storiche del castello, dove è attestata solo a partire dal 1913, come proveniente dalla villa ducale di Stresa: nel 1890 l'opera è infatti ancora inventariata nella camera da letto n. 16 dell'"Appartamento di S. A. R. La Duchessa di Genova Madre", al piano nobile della villa di Stresa, con il numero 399: "1. Quadro ad olio con piccola cornice nera rappresentante la Sacra Famiglia, attribuito al Sassoferrato". Pochi anni più tardi, nel 1927, l'inventario di Agliè segnala "1 Quadro rappresentante la Sacra Famiglia" (n. 128) nella "Camera da letto (4)" nel cosidetto "Appartamento Chierici", allora indicato come "Appartamenti delle LL. AA. RR. il Principe Tomaso di Savoia, Duca di Genova e della Principessa Bona". Per il momento non è possibile precisare l'identità del suo autore ma un'iscrizione impressa sul telaio sembrerebbe alludere o a una diretta commissione o comunque all'acquisto del dipinto da parte del duca di Genova Ferdinando nell'aprile 1859, ad opera verosimilmente della consorte la duchessa Elisabetta di Sassonia, allora vedova già da quattro anni: "S.A.R./ IL DUCA DI GENOVA/ Aprile 1859".
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, VB, Stresa
bibliografiaFerino Pagden S./ Zancan M. A.( 1989)p. 67 n. 42
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Manchinu P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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