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Opera d'arte rovine architettoniche di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755), a Torino

L'opera d'arte rovine architettoniche di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755), - codice 01 00200805 di Gambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 63, Camera IV degli Archivi, parete ovest
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bene culturalesovrapporta, ciclo
soggettorovine architettoniche
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00200805
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 63, Camera IV degli Archivi, parete ovest
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1738 - 1739 [bibliografia; documentazione]
autoreGambone Giovanni Domenico (1720/ 1793), Olivero Pietro Domenico (1679/ 1755),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 180, largh. 120,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiSovrapporta mistilinea a olio su tela.Architetture: rovine. Figure: operai.
notizie storico-criticheLa camera quarta degli archivi è decorata da 49 scene con rovine architettoniche realizzate da Giovanni Domenico Gambone tra il 1738 e il 1741 a decorazione dello zoccolo, delle porte volanti, dei battenti delle porte-finestre, dei pannelli collocati nel rivestimento da parete nella strombatura della porta volante sul lato est e di quella a due battenti verso ovest mentre non sono noti al momento gli autori della parte di minuseria e di intaglio ligneo. Le pitture ritraggono rovine architettoniche con un taglio fortemente scenografico, disposte in primo piano prevalentemente ad angolo con sullo sfondo una veduta dai contorni sfumati. L'impostazione degli elementi architettonici, il paesaggio fantastico e la presenza delle figurine bamboccesche dipinte da Olivero sui pannelli delle porte e le sovrapporte si rifanno a celebri autori della pittura di rovina come Marco Ricci, Andrea Locatelli e Francesco Guardi. Il gusto per le finzioni scenografiche di architetture, classiche in un primo tempo e neogotiche poi, si diffuse rapidamente a corte e presso le famiglie nobiliari piemontesi, con esiti anche molto differenti nel corso del Settecento; per un'analisi specifica di tale genere pittorico si rimanda alla tesi di laurea di Valentina Assandria "La pittura di rovine nel secolo XVIII in Piemonte ", relatore Andreina Griseri anno accademico 1988-89. La sovrapporta qui esaminata rappresenta la "Costruzione di una fiancata di chiesa", in cui si vedono "i tipici muratori olliveriani arrampicati sulle impalcature" (cfr. Cifani A. e Monetti F. , v. I, p. 189 n. 318). Originariamente il complesso decorativo comprendeva anche una porta non più in situ, smontata e ricollocata nel corso dell'Ottocento nella Camera da letto della regina nel Palazzo Reale di Genova, in seguito ai lavori di ristrutturazione d'epoca carlo-albertina nella manica degli archivi, che comportarono l'abbattimento e la costruzione di muri interni con una nuova distribuzione degli spazi e delle aperture. Considerando dunque le due scene dipinte su questa porta e quelle sul verso di ognuna delle quattro esistenti nell'adiacente camera terza degli archivi, si trova corrispondenza col numero di "dodici quadri sopra porte volanti nel " menzionato nel pagamento al pittore del 31 marzo 1740 (cfr. Schede Vesme alla voce Gambone). Allo stesso modo corrispondono a quanto ancora esistente i dati desunti dal primo pagamento relativo al ciclo, col quale si liquidarono £. 183 a Gambone e a Carlo Felice Bianchi, finora trascurato dagli autori dei testi in bibliografia, per "haver dipinto 20 prospettive in altrettanti panelli di un zoccolo del nuovo appartamento di S.M. " (cfr. Schede Vesme alla voce Bianchi). La scansione dei documenti permette di ricostruire l'ordine con cui furono dipinte le scene: per primo fu realizzato lo zoccolo (saldato il 20 ottobre 1738), poi le sovrapporte (pagamento dell'11 febbraio 1739), le porte (sei pagamenti compresi tra il 28 novembre 1739 e il 25 giugno 1740), i battenti delle finestre (menzionati nel documento del 25 giugno 1740) ed infine gli "otto pannelli d'una porta divisa in due parti" sulla parete ovest (descritti nella nota del 23 luglio 1740). ; Bibliografia specifica sulla porta trasportata a Genova: Giovanna Rotondi Terminiello "Palazzo Reale" (17° della serie "Guide di Genova"), Genova 1976, p. 26 t. 28/ Letizia Lodi, a cura di, "La galleria di Palazzo Reale a Genova" Genova 1991, t. X, pp. 69-70; 92 n. 48 / Cifani Arabella - Monetti Franco "I piaceri e le grazie", Torino 1993, v. I pp. 157; 244 f. 187/ Luca Leoncini "Guide ai musei di Genova. Galleria di Palazzo Reale", Genova 1996, p. 51.
bibliografiaRovere C.( 1995)p. 175; Viale V.( 1963)v. II, p. 42 di Griseri A.; Viale V.( 1963)v. III, p. 7 di Tardito Amerio R.; Schede Vesme( 1968)v. II, p. 508; Pinto S.( 1987)p. 21 di Mossetti C.; Cifani A./ Monetti F.( 1993)v. I pp. 157; 189 n. 318; v. II pp. 554
definizionesovrapporta
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Damiano S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2000
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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