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Opera d'arte ritratto di Massimiliano Emanuele di Baviera di Vivien Joseph (1657/ 1734), a Torino

L'opera d'arte ritratto di Massimiliano Emanuele di Baviera di Vivien Joseph (1657/ 1734), - codice 01 00210535 di Vivien Joseph (1657/ 1734), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoritratto di Massimiliano Emanuele di Baviera
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210535
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XVIII prima metà; 1700 - 1734 [documentazione; bibliografia analisi stilistica]
ambito culturaleambito francese(bibliografia; documentazione; analisi stilistica)
autoreVivien Joseph (1657/ 1734),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 84, lungh. 63,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIl personaggio è rappresentato di tre quarti, il busto rivolto verso sinistra, la testa verso destra, lo sguardo sfugge all'osservatore. La figura è tagliata all'altezza della vita. Porta una voluminosa parrucca di coloro grigio con scriminatura centrale. Il volto appare maturo. Indossa l'armatura dalla quale fuoriesce lo jabot annodato al collo di colore bianco ed ornato di pizzo. Sulle spalle è appoggiato il collare in oro dell'ordine del Toson d'oro. Dalla spalla sinistra pende il mantello di velluto rosso vivo che risulta parzialmente appoggiato sul braccio destro. Sfondo neutro giocato su toni di bruno sfumati.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Massimiliano di Baviera. Abbigliamento: abbigliamento militare: corazza da parata; collare dell'ordine del Toson d'oro.
notizie storico-criticheIn occasione del trasferimento della sede dal palazzo delle Segreterie di Stato alla residenza dei Savoia-Aosta, l'Amministrazione della Provincia di Torino promosse una serie di acquisti di dipinti antichi presso alcuni privati e antiquari della città al fine di abbellire i nuovi uffici o, forse, di creare un vero e proprio museo, come risulta dai progetti di restauro dell'architetto Giovanni Chevalley. L'opera venne acquistata, unitamente ad altri ritratti e tele databili tra Sei e Settecento da Pietro Accorsi, attraverso la consulenza del direttore dei Musei Civici Torinesi, Vittorio Viale nel 1941 per L. 8.000. L'assenza sul retro della tela o della cornice, ad eccezione delle della serie di etichette patrimoniali dell'Ente e di altre che ne indicano la provenienza dall'antiquario Pietro Accorsi, di ulteriori indicazioni pone il problema della provenienza della tela. Infatti, l'analogia di formato e di cornici con gli altri ritratti acquistati dal celebre antiquario indurrebbe ad ipotizzare che essi provenissero da un'unica collezione, oppure che fossero stati adattati ad un criterio di uniformità in occasione della vendita all'Ente. Nella documentazione allegata agli atti amministrativi il personaggio rappresentato, nonostante l'indicazione a tergo della tela, venne erroneamente indicato come membro di Casa Savoia Carignano con attribuzione al francese Toquet. Da un punto di vista stilistico, l'aulicità della posa rimanda a modelli coevi della magniloquente ritrattistica francese (A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. VIII), in particolare di Hyacinte Rigaud (Perpignan, 1659-Parigi, 1743), sebbene con una maggiore attenzione alla compostezza nella disposizione dei panneggi; per la diffusione del modello di ritratto aulico di Rigaud nell'ambito dell'aristocrazia delle corti italiane, con esempi piuttosto vicini a quello in esame, D. Sanguineti, Il ritratto di Suzanne Henriette d'Elbeuf di Rigaud a Genova: fortuna dei modelli francesi e indagine sulla ritrattistica genovese del Settecento, in P. Caretta-D. Sanguineti (a cura di), Suzanne Henriette d'Elbeuf ultima duchessa di Mantova, catalogo della mostra (Mantova, Palazzo Te, 21 dicembre 2001-27 gennaio 2002), Mantova, 2001pp. 38-67. Appare, pertanto, possibile ipotizzare che il dipinto in esame possa avvicinarsi piuttosto alla produzione del ritrattista, particolarmente apprezzato dal principe elettore Massimiliano di Baviera, assai incline alla produzione figurativa francese, per il quale eseguì diversi ritratti, Vivien Joseph (Lyon, 1657-Bonn, 1734), tra i quali si vedano, in particolare, alcuni esemplari conservati nella residenza di Schleissheim, presso Monaco di Baviera: un'effige matura (dalla Kurfürstliche Galerie di Monaco di Baviera) e, soprattutto, il più noto ritratto di famiglia, Johann Georg Prinz von Hoenzollern, Staatsgalerie Schleissheim, München, 1980.
bibliografiaHoenzollern J. G.( 1980)nn. 54, 78; Cifani A./ Fiora di Centocroci P. E.( 1996)p. VIII; Carretta P./ Sanguineti D.( 2001)pp. 38-67
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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