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Opera d'arte ritratto di Maria Zanotti di Cassano Giuseppe (1823/ 1905), a Novara

L'opera d'arte ritratto di Maria Zanotti di Cassano Giuseppe (1823/ 1905), - codice 01 00033511 di Cassano Giuseppe (1823/ 1905), si trova nel comune di Novara, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalescultura, opera isolata
soggettoritratto di Maria Zanotti
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00033511
localizzazioneItalia, Piemonte, NO, Novara
datazionesec. XIX ultimo quarto; 1882 (post) - 1882 (ante) [analisi stilistica; documentazione]
autoreCassano Giuseppe (1823/ 1905),
materia tecnicamarmo bianco di Carrara/ intaglio/ scultura
misurealt. 73, largh. 73,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiCollocato sul lato ovest. Medaglione ottagonale in cui è inscritta la cornice circolare con l'iscrizione. Al centro è posto il personaggio, modellato in forte rilievo, raffigurato di profilo, rivolto a destra con grande cura nei tratti somatici e particolari dell'abbigliamento (cuffia, fiocco, colletto).Soggetti profani. Personaggi: Maria Zanotti. Abbigliamento.
notizie storico-criticheCon testamento del 29 agosto 1880 Maria Zanotti lascia all'Ospedale £. 30.000 libere da ogni tassa. Il medaglione marmoreo è eseguito nel 1882 dallo scultore Giuseppe Cassano, molto probabilmente presso il suo studio torinese. In data 28 agosto 1882 è registrata una spedizione di £. 240 allo scultore "in pagamento della medaglia del medesimo fatta delle benefattrice MAria Zanotti" come da deliberazione presa dall'Amministrazione pochi mesi prima (Archivio di Stato di Novara, Eredità e legati, Fondo Archivio Storico Ospedale Maggiore della Carità, cart. 134). La commissione rientra nell'intenzionalità di affidare la realizzazione di questo complesso decorativo ai pensionati del Collegio Caccia, iniziativa molto lodata dagli osservatori culturali locali come lodevole "incoraggiamento dell'arte e carità cittadina" ("La Vedetta", anno III, 17 gennaio 1861; "La Verità", anno II, 7 dicembre 1865). Il primo gruppo di rilievi si colloca tra 1850 e 1860 ed ha come scultore emergente l'Argenti. La scelta di Cassano per questo secondo gruppo coincide, se pur in data tarda, con l'orientamento ancora neoclassico dell'ambiente colto della borghesia novarese che solo ad inizio XX secolo e con fatica sarà scalfito dalle nuove correnti romantica e scapigliata, preferendo a queste tutte le propaggini del tardo accademismo anche di maniera. Il Cassano (di origini modeste: il padre era mastro muratore a Trecate) pensionato del Nobile Collegio Caccia presso l'Accademia Albertina, compie i suoi studi negli anni 1855-1858 (Archivio di Stato di Novara, Carte diverse. Elenco dei postulanti alle pensioni e sussidi, Fondo Archivio Nobile Collegio Caccia, cart. 74), proprio nel momento di passaggio della cattedra di scultura da Giuseppe Bogliani, torinese, a Vincenzo Vela, di provenienza milanese e di oriantamento più romantico. Il Cassano, così come Alessandro Rodoni, completa la sua formazione a Roma nel 1863, dopo aver effettuato un viaggio a Firenze nel 1862, alternando a questi soggiorni permanenze torinesi, per condurre a termine i lavori per la statua in bronzo di Pietro Micca (Archivio di Stato di Novara, Carte diverse. Elenco dei postulanti alle pensioni e sussidi, Fondo Archivio Nobile Collegio Caccia, cart. 78). A Novara, oltre al saggio presentato al Collegio Caccia nel 1855 raffigurante "Vittorio Emanuele II in atto di consegnare la bandiera ai soldati che partono per la Crimea", Cassano aveva scolpito anche i monumenti a Francesco Caccia (1872), di cui si conserva il bozzetto in terracotta presso i Musei Civici (n. inv. 1411) e ad Amico Canobio ed eseguì poi l'erma ricordo per il poeta Giuseppe Rigaldi, precedentemente situata nel famedio creato tra il 1883 ed il 1890 presso il Palazzo Orelli, sede della biblioteca ed ora dei musei civici (n. inv. 1504). In precedenza, ancora studente, aveva inviato con gli scultori Simonetta, Rossi, Bisetti, Alberoni e Argenti il bozzetto per il monumento novarese al Conte CAvour (1862), poi affidato senza concorso a Giuseppe Dini. Nel medaglione in oggetto, accanto all'impostazione stereotipata che lo inserisce tra le opere in precedenza eseguite dall'Argenti, si evidenziano anche caratteri più veristici nella registrazione minuziosa dei particolari dell'abbigliamento (ricami, piegoline, pizzi) e nell'accenno di sorriso che appare ampio e disteso, realizzato con l'uso di piani leggermente schiacciati che originano un morbido chiaroscuro.
bibliografiaLa Verità( 1865); La Vedetta( 1861); Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)Vol. II, p. 703
definizionescultura
regionePiemonte
provinciaNovara
comuneNovara
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mongiat E.; Funzionario responsabile: Venturoli P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Marino L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Marino L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1984
anno modifica2006

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