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Opera d'arte ritratto di Giovanni Bellini a Novara

L'opera d'arte ritratto di Giovanni Bellini - codice 01 00033503 si trova nel comune di Novara, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalescultura, opera isolata
soggettoritratto di Giovanni Bellini
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00033503
localizzazioneItalia, Piemonte, NO, Novara
datazionesec. XIX ; 1847 (post) - 1865 (ante) [analisi stilistica; iscrizione analisi storica bibliografia]
ambito culturalebottega novarese(analisi stilistica)
materia tecnicamarmo bianco di Carrara/ scultura/ intaglio
misurealt. 73, largh. 72,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIl medaglione è collocato tra le due lesene che sottolineano la scansione delle campate del lato sud (si veda la pianta allegata alla scheda cartacea). Medaglione ottagonale in cui è inscritta la cornice circolare con l'iscrizione. Al centro è posto il personaggio, raffigurato di tre quarti, rivolto a sinistra con un'intensa espressione ed una precisa caratterizzazione somatica.Soggetti profani. Personaggi: Giovanni Bellini. Abbigliamento.
notizie storico-criticheLa realizzazione del medaglione è da collocarsi nel primo gruppo di "ricordi" marmorei commissionati dall'Amministrazione dell'Ospedale della Carità di Novara ad artisti novaresi allievi del Collegio Caccia in adempimento alle istanze contenute nella delibera del 18 maggio 1848. Come indica una fonte ottocentesca: L'attuale amministrazione volle perpetuare al meglio la memoria dei Benefattori che non sia di caduca tela. E bene ideò convertendo gli svelti portici inferiori e superiori del suo bellissimo cortile in un vero Pantheon di benefattori; ed allogò il superiore per i donatori delle 100.000 lire ed oltre i quali sono effigiati al vero in bel busto di marmo carrarese; l'inferiore per quelli che donano meno ed ad essi assegnarono un medaglione pure al vero negl'intercolumni binati. E con divisamento che che altamente l'onora, volle l'illustre Amministrazione affidarne l'esecuzione ai più distinti artisti compaesani i quali con le belle produzioni loro perpetuano ad un tempo le immagini dei benefattori dello Spedale e l'illustre fondatore del Nobile Collegio Caccia, per le cui largizioni hanno potuto studiare l'arte dei Fidia e dei Canova e rendere rinomato il nome loro con onore della Patria. Anche lo Spedale di San Giuliano presente ritratti di benefattori in tutta figura al vero e più altri in mezza figura ma non ha opere scultoree. I medaglioni sono opere artistiche di poca spesa, monumenti che perdurano nei secoli. Il Municipio stesso tradusse in medaglioni, pel cornicione dei portici nuovi, gli uomini più illustri del Museo novarese del Cotta ("La Vertià", anno II, 7 dicembre 1865). Con testamento redatto il 13 febbraio 1847 il Bellini lega all'ente £. 10.000 di Piemonte (G.B. Morandi - S. Ferrara, 1907, p. 83) atto che determina il suo inserimento nel pantheon cittadino. Secondo le indicazioni del 1865, gli artisti che operano nella realizzazione dei medaglioni a questa data sono - oltre a Giuseppe Argenti - Giuseppe Rossi e Giovanni Donati. Quest'ultimo, nato a Romentino, ebbe vita molto breve (risulta già morto nel 1865) e forse per questo le sue opere non sono molto note, conoscendosi per certo solo la raffigurazione del benefattore Matteo Avogadro collocata in questo stesso ospedale. In mancanza di indicazioni precise al momento risulta difficile stabilire la paternità dell'opera; potrebbe essere stata eseguita dallo stesso Donati, date le differenze evidenti rispetto ad altri lavori realizzati dall'Argenti in questo ospedale (come i ritratti di Filippo Melano, della contessa Solaro Clerici, del sacerdote Filippo Albera, di Cristina Parvopassu) o dal Cassano. L'impostazione severa e l'atteggiamento rigido confermano il prevalere di una formazione accademica caratteristica dell'ambiente artistico torinese della seconda metà del secolo e dell'influenza delle opere del Thorvaldsen e del Tenerani, a cui i pensionati del Collegio Caccia facevano riferimento ed a cui l'ambiente cittadino è particolarmente legato. Ulteriori fonti bibliografiche: A. Stella, Pittura e scoltura il Piemonte 1842-1891, Torino 1893; E. Castelnuovo - M. Rosci, Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980.
bibliografiaLa Verità( 1865); Stella A.( 1893); Morandi G. B./ Ferrara S.( 1907)p. 83; Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)
definizionescultura
regionePiemonte
provinciaNovara
comuneNovara
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mongiat E.; Funzionario responsabile: Venturoli P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Marino L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Marino L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1984
anno modifica2006

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