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Opera d'arte ritratto di Giovanna Battista di Savoia-Nemours a Torino

L'opera d'arte ritratto di Giovanna Battista di Savoia-Nemours - codice 01 00210538 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoritratto di Giovanna Battista di Savoia-Nemours
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210538
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XVII ultimo quarto; 1675 - 1699 [documentazione; bibliografia analisi stilistica]
ambito culturaleambito francese(analisi stilistica; documentazione; bibliografia)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 109, lungh. 85,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIl personaggio è rappresentato seduto su una poltrona dal bracciolo doraot, di tre quarti, con il volto lievemente inclinato e lo sguardo rivolto verso l'osservatore. La principessa porta i capelli di colore fulvo riccamente acconciati e ricadenti in boccoli, arricchiti da ornamenti di perle. Un giro di perle anche al collo en suite con gli orecchini. La veste, di colore indaco, presenta ampio scollo ornato da larga fascia di colore ocra drappeggiata e fermata da medaglioni in pietre preziose e perle pendenti. Sia il corpeto che l'ampia manica, tagliata sotto il gomito, sono ricamati con perle e filo d'oro a racemi vegetali. La manica è ornata anche di pizzi e nastri nella parte terminale. Sulle spalle poggia il manto regale. Una mano indica il pendente centrale, posto all'altezza del seno, e l'altra un tavolino sul quale è posta la corona reale. Lo sfondo di colore scuro è ornato da una tenda di velluto rosso che funge da quinta teatrale.Soggetti profani. Ritratti. Personaggi: Giovanna Battista di Savoia Nemours. Abbigliamento. Oggetti: tenda; corona. Mobilia: tavolo; poltrona.
notizie storico-criticheIn occasione del trasferimento della sede dal palazzo delle Segreterie di Stato alla residenza dei Savoia-Aosta, l'Amministrazione della Provincia di Torino promosse una serie di acquisti di dipinti antichi presso alcuni privati e antiquari della città al fine di abbellire i nuovi uffici o, forse, di creare un vero e proprio museo, come risulta dai progetti di restauro dell'architetto Giovanni Chevalley. L'opera venne acquistata, unitamente ad altri ritratti e tele databili tra Sei e Settecento da Pietro Accorsi, attraverso la consulenza del direttore dei Musei Civici Torinesi, Vittorio Viale nel 1941 per L. 2500. L'assenza sul retro della tela o della cornice, ad eccezione delle della serie di etichette patrimoniali dell'Ente e di altre che ne indicano la provenienza dall'antiquario Pietro Accorsi, di ulteriori informazioni pone il problema della provenienza della tela. Infatti, l'analogia di formato e di cornici con gli altri ritratti acquistati dal celebre antiquario, in particolare quelli di soggetto femminili, con cornice identica, indurrebbe ad ipotizzare che essi provenissero da un'unica collezione, oppure che fossero stati adattati ad un criterio di uniformità in occasione della vendita all'Ente. Nella documentazione allegata agli atti amministrativi la tela viene attribuita genericamente a pittore piemontese. L'opera riprende, sia per l'abito che per la posa della principessa, seppur con una maggiore rigidezza e convenzionalità, la tela del pittore di corte Charles Dauphin (Metz, c. 1620-Torino, 1677) dipinta in occasione della nascita di Vittorio Amedeo II (1666) e conservata a Madrid, nel Museo del Prado, M. di Macco, scheda n. 27, in M. di Macco-G. Romano (a cura di), Diana Trionfatrice. Arte di corte nel Piemonte del Seicento, catalogo della mostra (Torino, Promotrice delle Belle Arti, 27 maggio-24 settembre 1989), Torino, 1989, pp. 25-26. Pertanto è possibile ipotizzare una datazione, quanto meno del prototipo a cui la tela si riferisce, ove Giovanna Battista appare effigiata in età giovanile, fatto confermato anche dagli elaborati elementi della moda che sottolineano l'ufficialità dell'immagine, alla seconda metà del settimo/inzio dell'ottavo decennio del XVII secolo. L'opera è stata pubblicata in A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, p. VIII.
bibliografiaDi Macco M.( 1989)pp. 25-26, n. 27; Cifani A./ Fiora di Centocroci P. E.( 1996)p. VIII
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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