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Opera d'arte ritratto di Gabriele Tosi di Taglioni Alfonso (notizie 1858/ 1899), a Novara

L'opera d'arte ritratto di Gabriele Tosi di Taglioni Alfonso (notizie 1858/ 1899), - codice 01 00033518 di Taglioni Alfonso (notizie 1858/ 1899), si trova nel comune di Novara, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalescultura, opera isolata
soggettoritratto di Gabriele Tosi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00033518
localizzazioneItalia, Piemonte, NO, Novara
datazionesec. XIX fine; 1899 (post) - 1899 (ante) [analisi stilistica; documentazione]
autoreTaglioni Alfonso (notizie 1858/ 1899),
materia tecnicamarmo bianco di Carrara/ intaglio/ scultura
misurealt. 73, largh. 73,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiCollocato sul lato nord. Medaglione ottagonale in cui è inscritta la cornice circolare con l'iscrizione. Al centro è posto il personaggio, raffigurato di tre quarti e rivolto verso destra. La scultura è caratterizzata dai particolari somatici sono resi con attenzione (baffi, capelli), mentre meno precisi appaioni i dettagli dell'abbigliamento.Soggetti profani. Personaggi: Gabriele Tosi. Abbigliamento.
notizie storico-criticheLa fattura del medaglione segue le intenzioni della delibera del 18 maggio 1848, illustrate nell'articolo del 1865 su "La Verità". Il rilievo raffigura Gabriele Tosi, sindaco novarese, che - con testamento del 26 marzo 1898 (G. B. Morandi - S. Ferrara, L'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Memorie storiche, Novara 1907,p. 90) - lasciò all'Ospedale una serie di beni immobili valutabili in £. 20.000, tra cui la cascina Cappuccina in territorio della Bicocca perchè la si destini ad una colonia per trovatelli oppure ad un ricovero per cronici). L'opera è affidata a Alfonso Taglioni, come il Cassani ed il Rondoni pensionato del Collegio Caccia, istituzione cittadina che favorisce con sussidi e pensionamenti i giovani studenti di varie discipline universitarie. Dal 1824 fra questi sono compresi anche gli allievi dell'Accademia di Belle Arti (G. Silengo, Il Collegio Ciacci aed il suo archivio, in "BSPN", anno LXXIV (1983), n. 1, p. 99). A differenza degli altri pensionati novaresi, il Taglioni, dopo la frequenza ai corsi di disegno presso l'Istituto Bellini, con lo scultore Giuseppe Rossi, conclusasi nell'anno scolastico 1858-1859 con l'ottenimento di tre premi: "uno in ornato, classe inferiore; altro in figura elementare; altro in plastica, sezione superiore" (Archivio di Stato di Novara, Carte diverse. Elenco dei postulanti alle pensioni e sussidi, Fondo Archivio Nobile Collegio Caccia, cart. 74), il Taglioni riceve il sussidio solo dell'anno 1860-1861 "per studiare a milano" non presso l'Accademia di Brera, nel frattempo sciolta, ma presso il "Cav. Abbondio Sangiorgio scultore nel suo studio in vicolo Vecchioni a S. Giovanni sul Muro" (Ibidem). I sussidi e presumibilmente il suo apprendistato presso la suola dello scultore - attivo al cantiere dell'Arco della Pace ed in quello del Duomo - sono documentati fino al 1864-1865 (con interruzione nel 1862-1863 per il servizio militare). E' del 1865 la nuova richiesta di sovvenzione "per il secondo anno di studio della scultura in un'Accademia che piaccia all'Amministrazione (del collegio)" che sceglie Torino, dove il titolare della cattedra di scultura dal 1856 è Vincenzo Vela. Pur vivendo in un ambito artistico vivace - dapprima in contatto con le grandi personalità della cultura milanese (essendo lo studio di sangiorgiofrequentato dal Manzoni e dall'Hayez) - e pur essendo presente allo schiudersi dei fermenti del romanticismo e della scapigliatura (già individuabili all'esposizione milanese del 1859), ed operando più tardi a Torino nel clima veristico del Vela, gli orientamenti del Taglioni rimangono più legati all'area culturale neoclassica, ormai tradotti in termini di produzione accademica. Queste scelte sono confermate da un elenco di opere che lo scultore espone nel 1867 presso la Biblioteca Civica. Il cronista affermava che "il Bacco molto brillo fa presagire molto bene del novarese cultore di Fidia" ("La Verità" Novara, anno V, 24 ottobre 1867). Le altre opere presentate sono: "Atleta in attesa di incominciare una zuffa", "Bagnante sorpresa che pudica si copre"; due busti raffiguranti "La Modestia" e "Venezia che sospira per la sua libertà"; tre bassorilievi raffiguranti la testa del Nazzareno", "Virgilio" e "Figura allegorica allusiva del Po". A questi temi si affiancarono successivamente altri soggetti - oltre ai ritratti ed alla scultura funeraria: il Taglioni presentò infatti all'Esposizione internazionale di Roma del 1871 una "Testa di l. Gonzaga fanciullo" e nel 1873 una "Statua di Bersagliere". La realizzazione della medaglia in oggetto, anche se registra le nuove tendenze veristiche e romantiche verso cui si stava orientando la cultura ufficiale italiana, come dimostrano la bonaria espressione del volto e la registrazion eprecisa dei caratteri somatici, rimane fedele agli schemi compositivi accademici nelle proposta di un'immagine un po'stereotipata ed irrigidita, tarda produzione di quegli orientamenti neoclassini cui i committenti novaresi sono ancora legati. Ulteriore bibliografia: "La Verità" Novara, anno IX, 30 marzo 1871; anno XI, 26 giugno 1873; A. Stella, Pittura e scoltura il Piemonte 1842-1891, Torino 1893; Catalogo Mostra i Maestri di Brera, Milano 1975, pp. 283-284; E. Benezit, Dictionnaire des peintres, sculpteurs et graveurs..., Tomo X, 3^ edizione, 1976, p. 54.
bibliografiaLa Verità( 1865); La Verità( 1867); La Verità( 1871); La Verità( 1873); Stella A.( 1893); Catalogo Mostra Maestri( 1975)pp. 283-284; Benezit E.( 1976)Vol. X, p. 54; Silengo G.( 1983)p. 97, 103
definizionescultura
regionePiemonte
provinciaNovara
comuneNovara
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mongiat E.; Funzionario responsabile: Venturoli P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Marino L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Marino L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1984
anno modifica2006

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