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Opera d'arte ritratto di Francesco Petrarca di Stoppioni Pietro (1821/), a Firenze

L'opera d'arte ritratto di Francesco Petrarca di Stoppioni Pietro (1821/), - codice 09 00224528 di Stoppioni Pietro (1821/), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.za Pitti, 1, Museo degli Argenti
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoritratto di Francesco Petrarca
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00224528
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeP.za Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.za Pitti, 1, Museo degli Argenti
datazionesec. XVIII ; 1795 - 1795 [fonte archivistica]
autoreStoppioni Pietro (1821/),
materia tecnicascagliola/ pittura
misurealt. 105, largh. 75,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto in scagliola raffigurante il ritratto di Francesco Petrarca coronato di alloro, su fondo grigio scuro, all'interno di una finta cornice ovale poggiante su un piedistallo sul quale è scritto a lettere capitali il suo nome.Soggetti profani. Ritratti: Francesco Petrarca.
notizie storico-criticheIl ritratto di Francesco Petrarca è attribuibile alla mano di Pietro Stoppioni, allievo di Lamberto Gori, che collaborò con il maestro alla realizzazione di una serie di 18 ritratti di artisti e uomini illustri per il Granduca Pietro Leopoldo. L'iconografia del personaggio si rifà, come tutti i dipinti dello Stoppioni appartanenti a questa serie, alle incisioni pubblicate dall'Allegrini nella "Serie di uomini illustri toscani con gli elogi dei medesimi" (Firenze 1767-73, tomo I, p. 33) e riprende un modello particolarmente diffuso a Firenze nel '700, che eè stato oggetto di uno studio di Sandra Pinto ("Petrarca nel tempo", in "Per Maria Cionini Visani. Scritti di amici", Torino 1977, pp. 141-145). La studiosa, prendendo in considerazione le numerose versioni di questo ritratto: quella appartenuta alla collezione del cardinale Fesch, quella della Collezione Corsini, l'esemplare che si trovava presso Domenica Maria Marmi, dal quale era stata tratta l'incisione dell'Allegrini, e quello delle collezioni granducali, attualmente rispondente al n. 1519 dell'inv. 1890 e in deposito presso la casa di Petrarca ad Arezzo, ha proposto di farne risalire l'origine alla serie vasariana dei "sei poeti antichi", eseguita per Luca Martini nel 543, codificando così la diffusione di questo modello iconografico in ambito fiorentino. La scagliola venne consegnata dall'artista nel 1795; un documento attesta infatti il suo passaggio dalla Guardaroba Generale a palazzo Pitti avvenuto il 3 luglio di quell'anno (ASF, IRC 4609, Ricordi di quello che viene dalla R. Guardaroba Generale in conto di nuova consegna, c. 26). Per ulteriori informazioni cfr. le schede dei nn. 112 e 115.
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoP.za Pitti, 1
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Scaravella E.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Morena F. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Morena F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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