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Opera d'arte ritratto di Costanza Bonarelli di Bernini Gian Lorenzo (1598/ 1680), a Firenze

L'opera d'arte ritratto di Costanza Bonarelli di Bernini Gian Lorenzo (1598/ 1680), - codice 09 00349873 di Bernini Gian Lorenzo (1598/ 1680), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo del Bargello o del Podestà già del Capitano del Popolo, via del Proconsolo, 4, Museo Nazionale del Bargello, secondo piano, prima sala del medagliere
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bene culturalescultura
soggettoritratto di Costanza Bonarelli
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00349873
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia del Proconsolo, 4
contenitorepalazzo, statale, Palazzo del Bargello o del Podestà già del Capitano del Popolo, via del Proconsolo, 4, Museo Nazionale del Bargello, secondo piano, prima sala del medagliere
datazionesec. XVII ; 1636 (ca.) - 1638 (ca.) [bibliografia]
autoreBernini Gian Lorenzo (1598/ 1680),
materia tecnicamarmo bianco/ scultura
misurealt. 62,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Costanza Bonarelli. Ritratti. Abbigliamento: camicia.
notizie storico-criticheLa scultura raffigura Costanza Bonarelli, moglie di un aiuto del Bernini, Matteo Bonarelli, e amante dell'artista stesso, poco prima del matrimonio di quest'ultimo con Caterina Tezio. La vicenda abbastanza burrascosa fu segnata anche da un tradimento della donna con il fratello del Bernini, Luigi, e dalla successiva vendetta dell'artista che fece sfregiare il volto di Costanza. Per questo motivo le prime due fonti autorevoli sull'opera berniniana, il Baldinucci e il figlio del Bernini citano con reticenza questo ritratto indicandolo come ritratto di Costanza Piccolomini, per sviare ogni riferimento all'episodio. Il busto si distingue per immediatezza di espressione, che coglie la donna in un movimento fuggevole della testa e per il vivace realismo che caratterizza la figura nel trattamento dei capelli e della veste scomposta: per questo costituisce uni unicum nell scultura coeva. Il Bernini realizzò quet'opera negli anni tra 1636 e 1638. Per quanto riguarda la vicenda successiva del busto, il Fraschetti nel 1900 riporta la notizia che il Bernini stesso, nel 1640, avrebbe donato il marmo al cardinale Bentivoglio il quale a sua volta lo avrebbe passato al duca di Modena: ma della presenza del busto nelle collezioni estensi non c'è riscontro documentario. Sembra molto più attendibile la notizia che si trae da un documento della Biblioteca Nazionale di Firenze, secondo il quale il busto fu donato dal Bernini stesso a Giovan Carlo de' Medici, durante il suo soggiorno romano per acquisire la porpora cardinalizia nel 1640, e nella residenza fiorentina, alcuni anni dopo lo vide John Evelyn (O. Ferrari in Gian Lorenzo Bernini).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Lazio, RM, Roma; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaCampani A.( 1884)p. 142; Supino I. B.( 1898)p. 419 n. 227; Rossi F.( 1932)p. 32; Museo Nazionale( 1984)p. 15; Exposition art( 1935)p. 339 n. 1101; Masterwork five( 1939)n. 59; Gian Lorenzo Bernini( 1999)pp. 307-308 n. 19; Baldinucci F.( 1948)p. 86; Bernin
definizionescultura
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia del Proconsolo, 4
ente schedatoreS417
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Romagnoli G.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2006
latitudine43.770667
longitudine11.257850

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