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Opera d'arte ritratto di Carlo di Simiana di Frigiolini Carlo (1814/ 1880), a Agliè

L'opera d'arte ritratto di Carlo di Simiana di Frigiolini Carlo (1814/ 1880), - codice 01 00204113 di Frigiolini Carlo (1814/ 1880), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile: locale deposito, griglie
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, ciclo
soggettoritratto di Carlo di Simiana
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00204113
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile: locale deposito, griglie
datazionesec. XIX secondo quarto; 1846 - 1847 [documentazione]
autoreFrigiolini Carlo (1814/ 1880),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 65, largh. 48.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto entro cornice lignea intagliata, dorata, da cui pende cartiglio entro cornicetta dorata con iscrizione a penna sul lato anteriore "Carlo di Simiana/ 464" e sul retro a matita "14". Ritrae Carlo di Simiana a mezzo busto, leggermente di tre quarti, con abito scuro e gorgiera bianca, su sfondo di colore marrone. Nella parte inferiore del dipinto fascia priva di iscrizioni.Personaggi: Carlo di Simiana.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: emblema, Qualificazione: cavalleresco, Identificazione: collare dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata, Posizione: indossato dal personaggio ritratto, Descrizione : collare composto da catena con nodi Savoia e pendente con nodi Savoia,
notizie storico-criticheIl dipinto appartiene alla serie di settantadue tele raffiguranti Cavalieri dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata commissionate dalla regina Maria Cristina, vedova di Carlo Felice, per la Galleria della Chiesa del Castello di Agliè. Il ciclo fu inaugurato dal ritratto del "governatore di Torino Sallier de La Tour, il comandante delle truppe nel 1821, e ministro degli esteri di Carlo Felice, dipinto nel 1841 dal Capisani (bozzetto a Racconigi)" (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. I p. 396 di Marco Rosci). Al dipinto di grandi dimensioni (cm. 176 x 108) furono accostati, come pendant, il ritratto di Guglielmo di Grandson (226 x 158 cm.) realizzato da Francesco Sampietro e poi il gruppo di tele più piccole (cm. 70 x 50 circa). La scelta tematica della serie s'inserisce nel filone programmatico di esaltazione dinastica condiviso dal nuovo sovrano Carlo Alberto, promotore di progetti analoghi a decorazione della Galleria del Daniele e della Sala del Caffè di Palazzo Reale a Torino, distinguendosi però nella scelta degli artisti coinvolti. La regina infatti, in autonomia dalla sfera ufficiale, predilesse giovani pittori degli stati sardi e vincitori del pensionato a Roma come Angelo Capisani, Gaetano Gallino, Michelangelo Pittatore, Carlo Frigiolini, Francesco Sampietro e Francesco Cusa.Per ragioni al momento ignote c'è stato uno scambio di identità nelle identificazioni proposte dai registri inventariali, che da Carlo di Sirmiana (come ricorda Sampietro) passano ad Ottaviano di San Vitale, che in realtà fu dipinto da Eusebio Malnate. Carlo di Simiana, Marchese di Roatto, Luogotenente Generale della Savoia, Generale della Savoia, Generale di Cavalleria (m. 17 gennaio 1608), fu insignito dell'Ordine da Carlo Emanuele I l'11 febbraio 1602 (n. 125 o 130). "La famiglia de'Simiana, secondo il Ponza, era delle più antiche e delle più nobili della Provenza, e ne fiorivano varii rami" (cfr.: Serie dei cavalieri ed uffiziali dell'Ordine supremo della SS.ma Annunziata dal MccLXII sino ai nostri tempi.. Torino 1842, p. 130).Il dipinto è attribuito nell'inventario del 1984 a Carlo Frigiolini (Varallo 1814-ivi 12 luglio 1880), autore anche di altri ritratti della serie. Il pittore valsesiano, iniziati gli studi a Varallo e all'Accademia Albertina di Torino come allievo di Giovanni Avondo e Giacomo Geniani (a cui succedette nell'insegnamento del disegno nella scuola della città natale per più di trent'anni), si perfezionò a Firenze e Roma, dove soggiornò come pensionato. Si dedicò per lunghi anni all'esecuzione di ritratti, alcuni dei quali conservati nella Pinacoteca di Varallo. In una serie archivistica parzialmente riordinata (ASTO, Archivio Duca di Genova, Casa di Maria Cristina, Carte varie, m. 42, fasc. 4) si è reperito un documento in cui è annotato il pagamento al pittore per l'esecuzione di alcuni ritratti, di cui non è esplicitato il soggetto, da riferire forse anche al presente. Nel Mandato n. 253 relativo all'ammontare "della spesa occorsa nel 1.mo 6.tre 1847 per oggetti di Belle Arti in Roma" sono citati sei ritratti dei "primi Cavalieri della SS.ma Nunziata assegnati al Sig. Pratesi ed eseguiti dai Sig.ri Pittatore e Fregiolini", retribuiti con "scudi romani 108".
committenzaBorbone Maria Cristina di, regina
bibliografiaCastelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. I, p. 396 di Rosci M.; Michelangelo Pittatore( 1983)pp. 7-9 di Varallo F.; Bellini E.( 1998)p. 180
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2002
anno modifica2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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