Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte ritratto di Alaide Banti di Ghiglia Oscar (1876/ 1945), a Firenze

L'opera d'arte ritratto di Alaide Banti di Ghiglia Oscar (1876/ 1945), - codice 09 00118127 di Ghiglia Oscar (1876/ 1945), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Galleria d'Arte Moderna
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoritratto di Alaide Banti
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00118127
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Galleria d'Arte Moderna
datazionesec. XX ; 1926 - 1926 [data]
autoreGhiglia Oscar (1876/ 1945),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm, alt. 130, largh. 90,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Firenze (di pertinenza della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti)
dati analiticiNR (recupero pregresso)Ritratti. Personaggi: Alaide Banti.
notizie storico-criticheAlaide Banti, figlia del pittore Crstiano, nata nel 1855, era la sorella m aggiore di Gino, padre di Adriana che sposò il terzogenito del pittore Osc ar Ghiglia, Erasmo. La zia Alaide, che in gioventù era stata ritratta più volte da Boldini, posò nel 1926 per Oscar Ghiglia, suocero della nipote. I l ritratto alla sua morte, avvenuta nel 1929, fu presumibilmente ereditato dalla nipote, insieme agli altri della collezione. Adriana Banti Ghiglia morì a Firenze il 2 giugno 1955, lasciando al Comune 43 dipinti, 1 busto d i terracotta e 1 gesso, con prevalenza di opere del periodo macchiaiolo ch e dimostrano il peso nella raccolta dell'eredità Banti. La sola opera del Ghiglia è questo ritratto. Il lascito Banti-Ghiglia fu consegnato dal Comu ne alla Soprintendenza il 2 luglio 1958. Nel 1958 fu esposto nella sala n. 18 degli Uffizi, da cui venne poi ritirato in attesa della sistemazione d elle Gallerie. Già nel 1908, in un articolo su "Vita d'Arte", Papini sotto lineava il successo dei ritratti di Ghiglia presso la buona società fioren tina; le ragioni appaiono evidenti anche in quest'opera più tarda: la poli tezza idealizzante del disegno, la minuzia descrittiva dell'abbigliamento, la nobiltà della posa conferiscono al modello un'aurea di irripetibile as solutezza. Se pensiamo che nel 1926 la Banti aveva settantuno anni, ci si può rendere conto di quanto questo processo d idealizzazione, scrupolosame nte condotto sul vero, potesse risultare gratificante per il personaggio c he commissionava il ritratto. In questo caso lo sguardo assorto, l'isolame nto della mandorla allungata del volto e dello scollo tra i toni scuri del fondo e delle vesti e i preziosi dettagli rimandano alla matrice del ritr atto ottocentesco: si veda ad esempio il gesto neoclassico delle mani ingu antate di bianco, coi polsi chiusi dai cerchi dei bracciali d'oro, vero pe zzo di "bella pittura" in ritardo di un secolo. La scansione netta delle z one cromatiche, tipica del Ghiglia, contribuisce ad isolare la figura, con un effetto che ai nostri occhi moderni può apparire di straniamento, ma c he certo era recepito senza autoironia, come segno, ancora una volta, di i deale nobiltà.
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoP.zza Pitti, 1
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Lamberti M. M.; Funzionario responsabile: Paolucci A.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1974
anno modifica2006
latitudine43.779926
longitudine11.245030

oppure puoi cercare...

  • opere d'arte nel comune di Firenze
  • opere d'arte nella provincia di Firenze
  • opere d'arte nella regione Toscana