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Opera d'arte putto con capro a Torino

L'opera d'arte putto con capro - codice 01 00210465 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleorologio, da tavolo, opera isolata
soggettoputto con capro
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210465
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XIX seconda metà; 1850 - 1899 [analisi stilistica; bibliografia documentazione]
ambito culturaleproduzione francese (?)(analisi stilistica; bibliografia)
materia tecnicametallo/ fusione/ cesellatura/ doraturaporcellana/ pittura/ doraturalegno/ doratura/ intaglio
misurealt. 58, largh. 18, lungh. 70,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiQuadrante circondato da cornice perlinata; smalto bianco su metallo; ore in numeri romani in nero e schema circolare per i minuti; lancette a occhiello in acciaio brunito; Cassa a forma di finto sperone roccioso con erbe, foglie e fiori, alla sommità del quale è seduto, con una gamba tesa, ed una piegata un putto. Il busto è posto frontalmente, il viso è di profilo e reclinato ad osservare un caprone che tenta di scappare, trattenuto da una corda saldamente posta in una delle mani del putto. Nell'altra tiene un frutto. Al di sotto del quadrante, una fascia a sezione elissoidale, anch'essa circondata da elementi vegetali, funge da punto di appoggio. Sulla fronte di essa, lateralmente due medaglioni ovali, con cornice perlinata, in porcellana a fondo bianco sul quale sono dipinte due scene analoghe di un putto sdraiato affiancato da un capro. La struttura poggia su girali vegetali. La cassa è posta su base mistilinea modinata cinta, inferiormente, da festone di fiori.Soggetti profani. Figure: putto. Animali: capro. Oggetti: corda. Vegetali: foglie. Fiori.
notizie storico-criticheL'assenza di precedenti etichette inventariali, ad eccezione di quella relativa alla campagna attuale, impedisce di individuare committenza e collocazione originaria dell'oggetto. Difficilmente probabile, nonostante la qualità dell'oggetto, la provenienza dalle collezioni del duca d'Aosta Emanuele Filiberto, ultimo abitante di palazzo Dal Pozzo, benché dai cataloghi d'asta che portarono alla dispersione dell'arredo nei primi decenni del Novecento ne risulti una ricca serie. Infatti, nell'elenco dei beni venduti da Casa Savoia Aosta, allegato al verbale del Consiglio Provinciale con il quale l'Ente, nel 1940, dopo aver acquisito il palazzo, approvò l'acquisto di alcuni mobili e suppellettili ancora ivi conservati, figura un solo "orologio a pendolo da camino", senza ulteriori specificazioni, nella "Sala da giuoco". E' assai probabile che l'orologio possa essere pervenuto alla Provincia attraverso donazioni o sia stato trasferito dalla precedente sede dell'Ente, il palazzo delle Segreterie di Stato, acquistato da Casa Savoia nel 1885. In assenza di iscrizioni o marchi, all'analisi stilistica, l'oggetto presenta elementi caratteristici della produzione francese, ampiamente replicata anche in Piemonte, della metà del XIX secolo con ampi riferimenti alla produzione rocailles del secolo precedente, per alcuni confronti, La pendule française dans le monde, 3e partie. Du style Louis Philippe à la pendule moderne et les provinces françaises, Parigi, 1982, p. 45; A. Paolino-G. Brusa, scheda n. 106, E. Colle-G. Brusa, scheda n. 107, in G. Brusa, A Griseri, S. Pinto (a cura di), Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, 1988), Milano, 1988, pp. 280-281.
altre attribuzioniproduzione piemontese
bibliografiaPendule française( 1982)p. 45; Brusa G./ Griseri A.( 1988)pp. 280-281, nn. 106-107
definizioneorologio, da tavolo
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin L.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2007

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