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Opera d'arte pastore al pascolo con animali a Agliè

L'opera d'arte pastore al pascolo con animali - codice 01 00137735 si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile: sala da musica, parete destra
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettopastore al pascolo con animali
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00137735
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile: sala da musica, parete destra
datazionesec. XVIII metà; 1740 (ca.) - 1760 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito piemontese, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 163, largh. 102,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiIl dipinto presenta una cornice in legno intagliato e dorato priva di elementi decorativi. Rappresenta sulla sinistra un pastore sotto le fronde di un albero che conduce bestiame ad abbeverarsi ad un ruscello ed un paesaggio sullo sfondo; colori scuri nelle tonalità brune spente.Animali: mucca; capre; pecore. Figure: uomo. Vegetali. Paesaggi.
notizie storico-criticheIl dipinto presenta analogie stilistiche e tematiche con altri ovali presenti nel castello, raggruppabili in due serie di formato diverso, dei quali non è nota la committenza. Non sappiamo infatti se originariamente facessero parte delle collezioni della casa regnante, della famiglia San Martino d'Aglié o se siano stati acquistati e portati in questa sede in epoca relativamente recente. La loro collocazione storica in molti casi è ignota: di alcuni, tra cui quello in esame, sappiamo soltanto che nel 1890 si trovavano nella "Villa ducale di Stresa", acquistata dalla duchessa Maria Elisabetta di Sassonia nel 1878 e ceduta nel 1913. Negli inventari storici spesso questi dipinti, rappresentanti scene bucoliche con pastori e bestiame, vengono attribuiti in maniera generica alla scuola del Crivelli. La critica ottocentesca e buona parte di quella novecentesca del resto rinunciarono alla distinzione delle diverse mani di Angelo Maria e Giovanni Crivelli, assegnando tra le tematiche da loro trattate anche le scene agresti. In realtà nel corso della ricerca effettuata non si sono trovate opere documentate ai Crivelli con soggetti simili. Soltanto nella monografia di Arisi su Felice Boselli (Piacenza 20 aprile 1650- Parma 23 agosto 1732) sono pubblicate cinque tele in collezione privata piacentina confrontabili con le nostre, attribuite una a Boselli insieme a Giovanni Crivelli detto il Crivellino (Milano ?-1760) e le altre al pittore milanese. L'ipotesi di Arisi infatti prevedeva un lungo periodo di apprendistato del Crivellino nella bottega del maestro, tra il 1721 e il 1732, recentemente messa in discussione nel catalogo "Settecento lombardo" del 1991, a cura di R. Bossaglia e V. Terraroli, in cui si ritiene "strano che in un momento in cui la bottega di padre e figlio Crivelli doveva essere in piena attività e successo a Milano, uno dei due se ne stia distaccato e per un così lungo periodo" (p. 250). In questa sede si preferisce lasciare un'attribuzione generica ad "ambito piemontese?", dal momento che l'autore rivela una buona conoscenza della cultura figurativa lombarda ed in particolare, per quanto riguarda le tematiche agresti, alla produzione di Francesco Londonio (1723-1783), di cui però non si conoscono opere autografe in collezioni piemontesi, divulgata su vasta scala dalle incisioni.Nella scheda cartacea Barbara Fioravanti riferisce che "Il dipinto proviene da un acquisto nel Canavese, a San Giorgio di "54 quadri tra grandi e piccoli" effettuato nel 1843 dall'Intendente Boggio". In effetti l'inventario del 1842 "Parte seconda contenente la descrizione di tutti i mobili fissi ed infissi di proprietà di S. M. La Regina Maria Cristina" denuncia la presenza nel "n. 72 Camerone attiguo già serviente di stato per li Drammatici" dei "quadri che non hanno ancora una precisa destinazione, e sono n. 54 quadri tra grandi e piccoli acquistati a S. Giorgio cioè ... 2 Due altri grandi ovali rappresentanti Bestiame al pascolo", tra cui forse quello in esame.
altre attribuzioniCrivelli Angelo Maria detto il CrivelloneCrivelli Giovanni detto il Crivellino
bibliografiaArisi F.( 1973)
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Fioravanti B.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: Traversi P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1991
anno modifica2002; 2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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