Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte motivo decorativo a finta cornice con busto di Elena di Troia a Agliè

L'opera d'arte motivo decorativo a finta cornice con busto di Elena di Troia - codice 01 00207101 si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Sala Gialla: parete d'ingresso, lato destro
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalesovrapporta, elemento d'insieme
soggettomotivo decorativo a finta cornice con busto di Elena di Troia
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00207101
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Sala Gialla: parete d'ingresso, lato destro
datazionesec. XIX secondo quarto; 1826 - 1827 [bibliografia; contesto documentazione]
ambito culturaleambito piemontese(analisi stilistica)
materia tecnicacarta/ pittura a temperatela
misurealt. 90.3, largh. 80,
condizione giuridicaproprietà Stato, Castello di Agliè
dati analiticiSovrapporta ottagonale monocroma raffigurante un busto femminile di profilo con capelli trattenuti da un nastro, su fondo grigio, entro cornice ovale viola con decori a racemi e foglie e riquadratura grigia con quattro specchiature verdi.Personaggi: Elena di Troia. Decorazioni: elementi vegetali.
notizie storico-criticheCon il passaggio del Castello da Marianna Duchessa del Chiablese al fratello Carlo Felice nel 1824, iniziano grandi lavori di riallestimento degli ambienti: alla sala gialla si lavora tra il 1825 e il 1827 così come negli ambienti attigui come la sala della Musica, la galleria Verde, il vestibolo bleu, il salone da ballo, il teatrino, la sala d'aspetto e l'appartamento reale. Mentre allo scadere del 1826 queste stanze risultano già perfettamente allestite, la sala gialla mantiene ancora il precedente arredo in stile Impero ("2 Portevolanti su Chiambrane antiche colorite in varie tinte, serratura d'ottone a chiavi, e cricca e sopra porta ovali in carta su tela" e altre "4 Chiambrane uniformi senza porte volanti", fol. 13r.), anche se l'estrema omogeneità stilistica con gli altri ambienti ha suggerito un suo verosimile completamento comunque entro i primi mesi del 1827. In questo periodo è documentato l'arrivo ad Agliè dei preziosi reperti scavati nella Villa tuscolana della Rufinella, la cui presenza dovette determinare "un generico richiamo alla sobrietà espressiva del mondo antico" ad opera di vari artefici tra i quali si distinguono i pittori liguri Andrea Piazza e Carlo Pagani, cui è possibile attribuire attraverso il confronto con opere documentate diversi paracamini e sovrapporte del piano nobile (E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini, E. Gabrielli, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, p. 24 e nota 26 p. 87). L'interesse di Carlo Felice per i pezzi classici si rivela anche nella produzione contemporanea con una spiccata preferenza per i soggetti "all'antica", che in quegli anni conoscono grande fortuna grazie alle opere di artisti come Canova, Thorvaldsen e Tenerani: in questo contesto si possono leggere le sei sovrapporte che decorano le pareti della sala gialla o "sala del bigliardo", così denominata dal 1855, che conserva in sostanza l'aspetto conferitole sotto Carlo Felice. A quest'epoca risalgono tutti gli arredi comprese le sovrapporte che appartengono ad un gruppo di cui fanno parte anche quelle del bagno della Regina nell'Appartamento Reale, delle stanze dei figli del duca Tommaso al secondo piano nobile e dei locali della servitù all'ultimo, da riferire forse ad una manifattura francese negli anni successivi al 1825 (E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini, E. Gabrielli, a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, p. 56, nota 297 a p. 96; E. Ragusa, Prime considerazioni ..., in D. Biancolini, a cura di, Il Castello di Agliè. L'Appartamento del Re, Torino 1995, p. 45). La seconda sovrapporta tra quelle che ornano la parete d'ingresso raffigura un busto femminile di profilo con capelli trattenuti da un nastro. Anche in questo caso il confronto con le sculture canoviane consente di proporre una possibile identificazione della donna ritratta, le cui fattezze sembrano corrispondere alla "Testa di Elena" scolpita da Canova nel 1811 e ora al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. Il dipinto, in questo caso, si differenzia rispetto al prototipo scolpito dal momento che la donna non presenta la papalina dalla quale fuoriesce però la stessa folta chioma di capelli ondeggianti che scendono, a ciocche, cilindriche o serpeggianti, sino alle spalle della figura di Agliè. L'estrema fortuna critica di questa scultura, intesa come incarnazione di un tipo astratto di bellezza, è documentata, tra l'altro, da sei versioni in marmo oltre all'originale in gesso conservato alla Gipsoteca di Possagno (cfr. O. Stefani, Antonio Canova. La Statuaria, Milano 1999, p. 148, fig. 186).
bibliografiaRagusa E.( 1995)p. 45; Stefani O.( 1999)p. 148; Gabrielli E.( 2001)pp. 56, 96
definizionesovrapporta
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Manchinu P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

oppure puoi cercare...

  • opere d'arte nel comune di Agliè
  • opere d'arte nella provincia di Torino
  • opere d'arte nella regione Piemonte