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Opera d'arte Mercurio, Adamo ed Eva, allegoria della Fortezza, grottesche con figure al legoriche a Perugia

L'opera d'arte Mercurio, Adamo ed Eva, allegoria della Fortezza, grottesche con figure al legoriche - codice 10 00077968 si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano primo, sala della Creazione, volta
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bene culturaledecorazione pittorica, ciclo
soggettoMercurio, Adamo ed Eva, allegoria della Fortezza, grottesche con figure al legoriche
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00077968
localizzazioneItalia, Umbria, PG, PerugiaNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano primo, sala della Creazione, volta
datazionesecc. XVI/ XVII fine/inizio; 1590 - 1610 [analisi stilistica; analisi storica]
ambito culturaleambito Italia centrale(analisi stilistica; bibliografia)
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiAl centro: testina alata tra festoni; a sn, concerto di animali; cesto fio rito; 2 arpie addossate su mascherone; clipeo con Mercurio che incede vers o sn torcendo il busto, con attributi simbolici: petaso, caduceo e calzari alati; sfingi su scala che trattengono festone; figura femminile alata tr a gru, su anfora istoriata su cui poggia volatile nella lunetta ds, riquad ro con cornice mistilinea tra uccelli in volo che sollevano nastri, includ ente paesaggio naturalistico con capanna dal tetto di paglia a sn nella ve la, la Fortezza, con colonna spezzata alla sua ds, su trimonte al di sopra del vertice della vela, su anfora clipeo con figura lungo lo spigolo, vit e attorta con uccelli che beccano grappoli.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheHa inizio con le due scene nelle quali Dio Padre plasma dalla polvere l'uo mo e quindi gli trasmette la vita con un soffio e con il tocco della mano, il breve ciclo di storie dei Progenitori tratte dai primi tre capitoli de lla Genesi, e che prosegue con la creazione di Eva, la tentazione e il pec cato, quindi la perdita del Paradiso e l'inizio dell'esistenza di lavoro e di sofferenza per Adamo ed Eva. Il tema dell'innocenza edenica e quello del Peccato Originale si intreccia no qui con quello pagano delle Quattro Età con cui esordiva la teoria dell a creazione del mondo nelle leggende mitologiche di tradizione greca e lat ina, riprese da Ovidio nelle "Metamorfosi" (I, 89-150). La prima è l'età d ell'Oro, una condizione idealizzata di primitiva armonia con la natura, gi à così dipinta da Esiodo - esponente, secondo Panofsky, di quel "primitivi smo molle o positivistico" che concorda, appunto, con l'interpretazione re ligiosa del destino umano e con la dottrina del Peccato Originale (cfr. Pa nofsky E, 1939, 1975, pp.47 s). E' questa l'epoca in cui regnava Saturno, l'antico dio romano dell'agricoltura, che si trova infatti raffigurato nel clipeo centrale tra le prime due lunette che includono Adamo ed Eva nel P aradiso Terrestre. Si esplicita in questo modo, coll'inserimento cioè di a llusive divinità pagane nei clipei collocati tra le lunette, l'intenzione di instaurare un rapporto analogico tra storia sacra e mitologia che è sot tesa a questa figurazione. A Saturno segue Apollo, protettore delle arti e delle attività umane che contraddistinguono la successiva Età dell'Argent o: così, nella lunetta successiva, la scena della Tentazione segna la perd ita della felice condizione primeva e l'inizio della condizione di lavoro e di sofferenza propria dell'esistenza umana qui esemplificata da alcune i mmagini dei progenitori occupati nelle opere quotidiane. Minerva, raffigur ata con armatura e lancia, allude alla terza età, quella del Bronzo, in cu i gli uomini conobbero la violenza e la guerra: in piena corrispondenza, l a scena biblica vede la presenza di Caino e Abele fanciulli che introduce il tema delittuoso del fratricidio che grava sulla nuova generazione. Conc lude la serie Mercurio il messaggero degli dei che, come simbolo della Rag ione e dell'Eloquenza, apre la strada alla nuova umanità dell'Età del Ferr o cui competerà il riscatto ed il progresso della civiltà. Riguardo, infine, al ciclo biblico, esso si svolge attraverso i dieci riqu adri che impegnano, come si è visto, le lunette all'innesto della volta, mentre il centro del soffitto è riservato al grande quadro con la Creazio ne del Cielo e della Terra dove la figura di Dio Padre -nel tipo "patriarc ale" introdotto in epoca rinascimentale- campeggia all'interno di un paesa ggio ancora in gran parte desertico. Accanto a questi coincisi brani veterotestamentari, torna una nuova serie di figure allegoriche -tra cui la Speranza, la Fede, la Gloria, l'Abbondan za, la Giustizia, la Fortezza e la Vigilanza- insieme a numerosi soggetti profani, scene mitologiche, divinità pagane, animali simbolici e creature fantastiche, che animano il ritmo delle grottesche e ne scandiscono la sim metria. Alquanto alterata per ripetuti interventi di ridipintura e molto danneggia ta nella zona al di sopra della parete che ospita il camino a causa di vas te infiltrazioni in corrispondenza della canna fumaria, nel suo complesso questa decorazione si distacca nettamente, sia dal punto di vista stilisti co che formale e sintattico, dagli affreschi del piano terra e dalle prece denti sale del primo piano; pur se, di queste ultime, ripropone sia la sce lta tematica di ambito veterotestamentario, sia i motivi decorativi deriva ti dal repertorio delle grottesche, ampiamente illustrato qui alla Villa. Risulta evidente una diversa semplificazione degli elementi ornamentali, u na certa ripetitività e una significativa rarefazione dei moduli compositi vi; come pure, un nuovo sbilanciamento caricaturale nella resa dei mascher oni antropomorfi e degli animali, con esiti, in alcuni casi, parodistici. Questi caratteri, oltre all'uso di una tecnica più rapida e compendiaria e alla mancanza di uno schema compositivo complesso e serrato a favore di u na alleggerita disposizione "a festone" dei motivi decorativi tutt'intorno al quadro centrale, suggeriscono di posticipare la datazione della decora zione di questa sala, distanziandola dal complesso cronologicamente omogen eo degli affreschi del piano terra e delle sale del primo piano, e colloca ndola nell'ambito del primo quarto del XVII secolo. Infatti, sono qui anco ra presenti i simboli araldici della famiglia Della Corgna -il trimonte e i tralci di corniolo- che rimase proprietaria della villa fino al 1643 qua ndo Fulvio II, ultimo duca di Castiglione, coinvolto nella guerra di Castr o tra Urbano VIII e Odoardo Farnese e per
committenzaDella Corgna Della Penna Diomede (1596)Della Corgna Ascanio II (1606)
bibliografiaCanuti F.( 1926)pp.275-280; Sapori G.( 1982)pp.27-61
definizionedecorazione pittorica
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
toponimoColle Umberto (frazione)
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cannistrà A.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tassini A. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tassini A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2001
anno modifica2006
latitudine43.136300
longitudine12.394855

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