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Opera d'arte Matilde di Canossa di Maschio Lattanzio (notizie 1642-1680), a Modena

L'opera d'arte Matilde di Canossa di Maschio Lattanzio (notizie 1642-1680), - codice 08 00194780 di Maschio Lattanzio (notizie 1642-1680), si trova nel comune di Modena, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalestatua
soggettoMatilde di Canossa
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00194780
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, Modena
datazionesec. XVII seconda metà; 1650 - 1699 [bibliografia]
autoreMaschio Lattanzio (notizie 1642-1680),
materia tecnicastucco/ pittura/ modellatura
misurealt. 230,
condizione giuridicadetenzione Ente pubblico territoriale
dati analiticiStatua modellata a tuttotondo, in stucco, scialbata a calce di bianco. La Santa indossa la corazza da amzzone, l'elmo piumato sul capo e tiene la mano destra alzata; è avvolta da un panneggio. Sopra la nicchia, un altorilievo a contorno scantonato raffigura l'umiliazione di Enrico IV a Canossa davanti a Papa Gregorio. In basso è leggibile un'iscrizione su scagliola nera.Personaggi: Matilde di Canossa.
notizie storico-criticheLa trasformazione dell'interno di Sant'Agostino avvenne tra il 1662 e il 1663 per desiderio della duchessa Laura Martinozzi, vedova di Alfonso IV d'Este per eternare, mediante la trasformazione dell'interno di Sant'Agostino con uno stabile scenario di glorie familiari, i grandiosi funerali del marito. La chiesa diventò così un vero teatro visivo, una fastosa scenografia barocca. Le vicende della realizzazione e i numerosi interventi di vari artisti sono raccolti, e arricchiti dalla completa bibliografia, da E. Riccomini (1972). L'impresa fu commissionata agli stuccatori modenesi A. M. Costa e G. P. Piazza, come appaltatori dei lavori, che realizzarono l'opera nel breve termine del 1662-1663. Sovraintesero i pittori G. Monti e B. Bianchi coadiuvati da altri, tra i quali F. Stringa (a cui il Riccomini attribuisce il disegno di molte delle statue) e, mediante un intervento parziale, il romano L. Maschio. Nelle vecchie guide di Modena (Vedriani, Lazzarelli, Pagani) seguite dallo studio del Campori (1855), l'attribuzione delle statue e dei bassorilievi era assegnata al romano Lattanzio Maschio coadiuvato dal modenese Antonio Contraversi detto Il Castellino. Recentemente E. Riccomini (1972) ipotizza l'intervento dello Stringa nella realizzazione delle statue oppure assegna ipoteticamente l'esecuzione a generiche maestranze locali della società Costa e Piazza, appaltatori dell'apparato decorativo tra il 1662 e il 1663. Sempre il Riccomini assegna, invece, al Maschio le sole quattro statue del presbiterio e i relativi Angeli dell'arco trionfale.
bibliografiaPagani G. F.( 1770)p. 84; Campori G.( 1855)pp. 78, 178; Crespellani A.( 1887)pp. 168-169; Chellini L./ Pancaldi E.( 1926); Soli G.( 1974)v. I, p. 44; Sossaj F.( 1833)p. 176; Sossaj F.( 1841)p. 204; Guida Modena( 1975)pp. 92-93
definizionestatua
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneModena
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Garuti A.; Funzionario responsabile: Fossi M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Berselli E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Berselli E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1976
anno modifica2006

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