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Opera d'arte Madonna con Bambino e angeli tra San Carlo Borromeo e Sant'Ugo di Grenoble di Crespi Giovan Battista detto Cerano (1567- 1568/ 1632), a Certosa di Pavia

L'opera d'arte Madonna con Bambino e angeli tra San Carlo Borromeo e Sant'Ugo di Grenoble di Crespi Giovan Battista detto Cerano (1567- 1568/ 1632), - codice 03 00197177 - 10 di Crespi Giovan Battista detto Cerano (1567- 1568/ 1632), si trova nel comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia sita in chiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, transetto destro, altare
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bene culturalepala d'altare
soggettoMadonna con Bambino e angeli tra San Carlo Borromeo e Sant'Ugo di Grenoble
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00197177 - 10
localizzazioneITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4
contenitorechiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, transetto destro, altare
datazionesec. XVII ; 1617 - 1618 [bibliografia]
autoreCrespi Giovan Battista detto Cerano (1567- 1568/ 1632),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurecm, alt. 245, largh. 123,
condizione giuridicaproprietà Stato, Demanio
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Carlo Borromeo; San Bruno. Figure: angeli. Attributi: (San Carlo Borromeo) pastorale, mitra.
notizie storico-criticheLa pala venne pagata 250 scudi dai certosini, che la collocarono inizialmente nella sala del Colloquio, ovvero nel Capitolo dei Fratelli, come testimoniano le seicentesche Memorie del priore certosino Matteo Valerio: "L'ancona nel colloquio dove è la Beata Vergine, San Bruno mutato in sant'Ugo vescovo et santo Carolo del Cerano costa scudi 250" (cfr. R. Battaglia, 1992, pp. 107; 167). La fonte attesta anche un cambiamento iconografico con la sostituzione di San Bruno con Sant'Ugo di Grenoble, grazie all'aggiunta della mitria e del pastorale ai piedi della Madonna. Essa ricorda inoltre un altro dipinto del Cerano (terminato dal genero e allievo Melchiorre Gherardini) con San Bruno e San Pietro, di cui non specifica l'ubicazione. Le due opere sono strettamente interconnesse, in quanto questa seconda pala con San Bruno e San Pietro trovò anch'essa per un certo periodo posto sull'altare del transetto destro (oggi è depositata presso i Musei Civici di Pavia). ||In origine l'altare era dedicato ai Santi Pietro e Paolo e ospitava un trittico del Begognone con la Madonna col Bambino e i due Santi (1488), attestato nelle Memorie del Valerio: "L'anno 1488 e 1489 mastro Ambrosio Fossano pittore [...] fece l'ancona della Beata Vergine, santi Pietro e Paolo per il prezzo 270, era dove è l'altare di santo Bruno hora in tre pezzi" (cfr. R. Battaglia, 1992, pp. 147-148). I tre scomparti sono oggi divisi tra il Museo della Certosa, dove si conservano i due apostoli, e il Museo di Berlino, dove è pervenuta la Madonna. ||In seguito l'altare venne riconsacrato a San Bruno nel 1632 sotto il priore Agostino Garzoni (1621-33). Il Garzoni è ritenuto il probabile committente della pala con San Carlo e San Bruno (poi modificato in Ugo) e colui che decise di sostituire la pala con i Santi Bruno e Pietro con quella da lui commissionata. Secondo gli studiosi, di lì a poco il futuro priore Matteo Valerio (che subentrò nel 1634) sarebbe entrato in dissenso con il Garzoni per il cambio di intitolazione dell'altare e altre iniziative, motivo per cui decise probabilmente di rimuovere la pala dall'altare e sistemarla nel Colloquio con le modifiche iconografiche sopra descritte (il dipinto fu a lungo ritenuto disperso fino al ritrovamento operato da A. Peroni nel 1966 nel Colloquio). Il Valerio sarebbe presumibilmente anche responsabile della sostituzione della precedente pala con il dipinto raffigurante la Vergine con San Bruno e San Pietro, completato dal Gherardini (che forse è anche l'autore del mutamento iconografico dell'altra pala). Fonti documentali testimoniano tuttavia che alla fine del '600 sull'altare comparisse (o ricomparisse) il dipinto con San Bruno e San Carlo, tuttora ivi collocato.||Per quanto riguarda la cronologia, è da sottolineare la non contemporaneità delle due pale: il nostro dipinto precede quello con San Pietro (completato forse dopo la morte del Cerano nel 1632 dal Gherardini) ed è accostabile alla pala certosina del Morazzone (1617) e a due ritratti di San Carlo e San Bruno eseguiti entro il 1618 e conservati alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano (nn. inv. 870 e 1040).
bibliografiaBartoli F.( 1777)p. 70; Beltrami L.( 1895)p. 164; Magenta C.( 1897)pp. 341-342; Beltrami L.( 1907)p. 162; Natali G.( 1925)p. 72; Salmi M.( 1930); Chierici G.( 1954)p. 23; Mostra Cerano( 1964)pp. 92-93, n. 108; Pesenti F.R.( 1968)p. 95; Seicento lombardo(
definizionepala d'altare
regioneLombardia
provinciaPavia
comuneCertosa di Pavia
indirizzoviale Monumento, 4
altri codicida fare
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Curti, Elisa; Funzionario responsabile: Lodi, Letizia
anno creazione2013
latitudine45.256213
longitudine9.146125

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