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bene culturale | statua, opera isolata |
soggetto | Madonna con angeli |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 10 00075981 |
localizzazione | Italia, Umbria, PG, Gubbio |
datazione | sec. XV ; 1400 - 1499 [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito eugubino(NR (recupero pregresso)) |
materia tecnica | legno/ scultura/ gessatura/ pitturatela/ gessatura/ pittura |
misure | alt. 145, largh. 50, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | la statua poggia su un basamento murario posteriore; è di legno scolpito, gessato e dipinto con ridipinture successive; il manto della Vergine è di tela gessata e dipinta. Madonna seduta su nuvole, veste rossa, manto blu panneggiato, braccia aperte in avanti, in basso fra le nuvole testine di angeliSoggetti sacri. Personaggi: Madonna. |
notizie storico-critiche | Quest' immagine della Vergine, assisa frontalmente e mancante del Bambino sulle ginocchia, offre spunti per una particolare analisi stilistica e storica in quanto riprende, in un certo modo, quella che era l'immagine tipo più caratteristica dell'arte romanica. Infatti la rappresentazione di Maria, Trono della Saggezza del Padre ed espressione del dogma dell'Incarnazione, occupa già dal XII secolo un posto privilegiato nell'iconografia occidentale, sia monumentale che d'arredo, anche per la nuova assunzione dei valori femminili all'interno della società. Fin dal Medioevo le immagini della Vergine con il Bambino diventano oggetto di grande venerazione e di culto, una specie di collegamento tra il Cielo e la terra cui la pietà dei fedeli affida i miracoli, a volte anche utilizzate per la messinscena di drammi liturgici come quello dell'Epifania. La gamma tipologica è molto diversificata, in piedi o seduta, incoronata o velata, regina, madre o principessa, la Vergine non è presente soltanto per accompagnare il Bambino, ma è essa stessa trono di Saggezza, Regina dei cieli, modello di madre e di donna. Nel nostro caso l'opera riprende il tipo antico della Vergine assisa frontalmente, con lo sguardo fisso rivolto in avanti cui non traspare nessun sentimento, non ancora svincolata dalla rigida frontalità, ma l'ampio panneggio che avvolge il corpo, con pieghe abbondanti e voluminose che ricadono fino alla base e che costituiscono l'unico dato naturalistico presente e la volontà di ricercare una nuova plasticità, insieme alle testine angeliche in basso, la collocano nel secolo XV, ancora espressione di una bellezza ideale e reale allo stesso tempo, di grazia immateriale e nonostante ciò, umana, 'sedes sapientiae e imago pietatis', in quanto supporto di una meditazione contemplativa individuale. Proprio per la mancanza del Bambino potrebbe essere identificata con la 'Vergine Annunciata' di cui esistono molti esempi simili nei gruppi raffiguranti 'l'Annunciazione' nella scultura lignea a partire dal sec. XIV. |
bibliografia | Scultura arte del Medioevo( 1993)I vol.; pp. 87; 117; 166-167; 181-184; 235-238.; Massa M.( 1995)pp. 187-192; Testa G.( 1982)ultima scheda |
definizione | statua |
regione | Umbria |
provincia | Perugia |
comune | Gubbio |
ente schedatore | S38 |
ente competente | S38 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Migliarini M.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: Migliarini M. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Delogu G. F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1999 |
anno modifica | 2006 |