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Opera d'arte leone seduto di Ferrucci Romolo detto Romolo del Tadda (1544/ 1621), a Firenze

L'opera d'arte leone seduto di Ferrucci Romolo detto Romolo del Tadda (1544/ 1621), - codice 09 00289277 di Ferrucci Romolo detto Romolo del Tadda (1544/ 1621), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in giardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, di lato al viottolone
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalestatua, serie
soggettoleone seduto
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00289277
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzePiazza Pitti 1
contenitoregiardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, di lato al viottolone
datazionesecc. XVI/ XVII fine/inizio; 1590 - 1610 [bibliografia]
autoreFerrucci Romolo detto Romolo del Tadda (1544/ 1621),
materia tecnicapietra serena/ scultura
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Animali: leone. Oggetti: collare.
notizie storico-criticheIl figlio di Francesco Ferrucci (già collaboratore di Vasari nel cortile di Palazzo Vecchio) Romolo, che aveva lavorato nella parete dell'udienza nel 1591 (Allegri/Cecchi), è ricordato dal Baldinucci: "discepolo di Andrea Ferrucci (anch'egli scultore in Boboli), .... molto si segnalò nello scolpire in pietra ogni sorta di animali quadrupedi onde dai Serenissimi Duchi di Toscana fu fatto gran capitale di sua virtù, per mezzo di cui non poca amenità e vaghezza accrebbero al giardino di Boboli, in varie parti del quale furono situate leoni, tigri, lupi, cignali e altre fiere, ove acquattate come in luogo di loro ritiro fra l'ombre de salvatichi ... perfetta imitazione di animali di tal fatta e all'espressiva dei 1or gesti, e di lor moti ed eziando in ciò che tocca alla varietà, proporzione e sveltezza de muscoli loro, non sappiamo vedere chi altri fin a" tempi suoi abbia fatto più o meglio" . Ancora il Baldinucci ci informa che vi era un "concetto vago" nella disposizione degli animali a guisa di un teatro di caccia predisposto sotto la ragnaia. Tuttavia nel testo de1 Cambia gi (1757), i vari animali (le tigri attualmente non sono più nel giardino) si ritrovano sistemati a uso ornamentale nel giardinetto di Madama, intorno alla peschiera, all'imbocco dei viali dell'Isolotto e all'ingresso del 'Labirinto' di verzura ora distrutto. La maggioranza delle sculture ad esso mancanti, sono state probabilmente disperse a seguito d ella risistemazione leopoldina del Giardino, giacché ancora nel 1789 sono ricordati dal Soldini nei luoghi sopra citati. Nel 1758 gli animali furono 'restaurati', ma forse pressoché rifatti come risulta per altre sculture del giardino fortemente erose, dall'inglese Jansen per conto di Pietro Leopoldo (Roani).
committenzaFerdinando I, granduca di Toscana (1590/ 1610 ca.)
bibliografiaBaldinucci F.( 1845-1847)v.II, pp. 541,543; Soldini F. M.( 1789)p. 50; Gurrieri F./ Chatfield J.( 1972)p. 54; Caneva C.( 1982)p. 46 n. 68; Allegri E./ Cecchi A.( 1980)pp. 32, 37; Roani Villani R.( 1975)pp. 53-85
definizionestatua
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoPiazza Pitti 1
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Frulli C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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