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Opera d'arte l'arcangelo Gabriele di Maratta Carlo (1625/ 1713), a Torino

L'opera d'arte l'arcangelo Gabriele di Maratta Carlo (1625/ 1713), - codice 01 00351301 di Maratta Carlo (1625/ 1713), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettol'arcangelo Gabriele
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00351301
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XVII terzo quarto; 1670 (ca) - 1674 (ca) [analisi stilistica]
autoreMaratta Carlo (1625/ 1713),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm, alt. 57, largh. 47,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTela ovale dipinta in cornice lignea dorata di forma ottagonale del primo quarto del XVIII secolo, decorata da modanature alternativamente lisce, con motivi a ovuli o vegetali; in alto, affiancato da due figure femminili nude, lo stemma di casa Savoia. Raffigura l'arcangelo Gabriele a mezzo busto, di tre quarti e volto verso destra; nella mano destra regge il giglio, la sinistra è al petto.Personaggi: san Gabriele arcangelo. Attributi (San Gabriele Arcangelo): giglio.
notizie storico-criticheIl dipinto risulta segnalato nell’inventario della Galleria di S.M. il Re di Sardegna del 1822 (Conoscere la Galleria Sabauda 1982, p. 105). Il suo ingresso nelle collezioni è pertanto antecedente tale data. L’ovale è stato considerato a lungo pendant di una 'Vergine annunciata' di Carlo Dolci (inv. 120), della quale deve aver sostituito l’originale compagno. Per questo motivo il supposto ingresso nelle collezioni sabaude datato da Baudi di Vesme ante 1712 in base allo stemma della cornice deve essere considerato ipotesi plausibile ma passibile di dubbio. L’attribuzione tradizionale a Carlo Maratta è stata accolta dalla critica (Voss 924, p. 602, Pacchioni 1932, p. 19, Gabrielli 1971, p. 167) con l’unica eccezione di Amalia Mezzetti, che ha classificato il quadro come opera di scuola (Mezzetti 1955, p. 352). La riflessione sui modelli reniani evidenziata dal dipinto ben si attesta all’interno della cultura di Carlo Maratta, sia per la posa che per la fisionomia del personaggio, e l’accostamento con la figura del San Giovanni Evangelista dell’Immacolata della cappella Cybo proposto dalla Gabrielli si rivela pertinente. Opera non del tutto riuscita, in particolare nella definizione del trapasso chiaroscurale verso lo sfondo, è comunque da ritenersi autografa.
altra localizzazioneluogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di provenienza: ITALIA, Piemonte, TO, Torino
altre attribuzioniMaratta Carlo (scuola di)
bibliografiaD'Azeglio, Roberto( 1838)p. 227; Callery, J. M.( 1859)p. 144; [Baudi di Vesme, Alessandro]( 1899)p. 130; [Baudi di Vesme, Alessandro]( 1909)p. 135; Voss, Hermann( 1924)p. 602; Pacchioni, Guglielmo( 1932)p. 19; Mezzetti, Amalia( 1955)p. 352; Gabrielli, Noe
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzovia XX Settembre, 86
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Culatti, Marcella; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithNicita, Paola
anno creazione2012
latitudine45.073139
longitudine7.684548

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