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Opera d'arte Izuma gongen a Milano

L'opera d'arte Izuma gongen - codice 03 01978315 si trova nel comune di Milano, capoluogo dell'omonima provincia sita in capannone, deposito, Acciaierie Ansaldo (ex), Via Savona, 39, Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, Padiglione 17 A
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalealtare portatile
soggettoIzuma gongen
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 01978315
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, MilanoVia Savona, 39
contenitorecapannone, deposito, Acciaierie Ansaldo (ex), Via Savona, 39, Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, Padiglione 17 A
datazionesecc. XVIII/ XIX ; 1700 (ca) - 1867 (ante) [analisi stilistica]
ambito culturalemanifattura giapponese, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicalegno/ laccaturalegno/ laccatura in orocarta/ pittura
misurecm, alt. 45, largh. 23, prof. 12,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Milano
dati analiticiTempietto portatile (zushi) quasi a forma di parallelepipedo, avente due sportelli apribili sul davanti che danno sull'ampia nicchia interna. Sul fondo di quest'ultima è applicato un foglio di carta dipinta raffigurante una divinità con corpo antropomorfo, volto di corvo e ali, posante sul dorso di una volpe (kitsune) bianca.Divinità orientali: Izuma Gongen. Animali mitologici: volpe bianca. Armi: spada. Oggetti: gioielli. Abbigliamento: piccolo copricapo.
notizie storico-criticheLa divinità raffigurata ha l'aspetto classico di un tengu, "spirito della montagna", ovvero di una creatura fantastica molto popolare in Giappone, fin dal VI-VII secolo d.C.. I tengu erano divinità delle montagne, connesse spesso con gli yamabushi, ovvero quei monaci eremiti che formavano la setta dello Shugendo, una sorta di sintesi tra Shintoismo e Buddhismo tantrico. Secondo le leggende, questi esseri erano malvagi; tuttavia, col tempo divennero buoni e simpatici, conosciuti soprattutto per la loro capacità di trasformarsi in animali, oltre a legarsi con sempre maggiore evidenza al Buddhismo; inoltre, come gli yamabushi, anche i tengu erano considerati avversari proprio di quei monaci buddhisti che non si attenevano alle regole della dottrina. In questa immagine, in particolare, è raffigurato un karasu-tengu, ovvero il "tengu-corvo", caratterizzato da corpo umano, volto e ali di corvo, derivato dalla divinità induista Garuda, anch'essa dotata di volto di uccello. Possiamo inoltre riconoscere la divinità in Izuma Gongen (o Izuna Myojin), adorato nel tempio di Izuna, posto in cima all'omonimo monte nel distretto di Kamiminochi (prefettura di Nagano). Le più antiche notizie di questo culto, noto col nome di Izuna shugen, si trovano nell'Asabasho, un testo compilato nel 1279; ebbe molto successo nel periodo Muromachi (1333-1573), grazie all'opera della guida (sendatsu) Sennichi Tayu. La controparte buddista di questa divinità è il bodhisattva Jizo con il culto Atago. Il culto per Izuna Gongen fu molto praticato dai militari, tra cui Takeda Shingen e Uesugi Kenshin.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Italia, Lombardia, MI, Milano
definizionealtare portatile
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneMilano
indirizzoVia Savona, 39
ente schedatoreR03
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Morena F.; Funzionario responsabile: Orsini C.; Trascrizione per informatizzazione: Morena F. (2009)
anno creazione2009
latitudine45.453739
longitudine9.162587

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