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Opera d'arte grottesche con castoni e testa antropomorfa a Perugia

L'opera d'arte grottesche con castoni e testa antropomorfa - codice 10 00078779 si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano seminterrato, lato NO, zona indicata come "Bagno del Cardin ale", ambiente poligonale all'estremità
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bene culturaledecorazione pittorica, frammento
soggettogrottesche con castoni e testa antropomorfa
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00078779
localizzazioneItalia, Umbria, PG, PerugiaNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, Villa del Cardinale, NR (recupero pregresso), interno, piano seminterrato, lato NO, zona indicata come "Bagno del Cardin ale", ambiente poligonale all'estremità
datazionesec. XIX prima metà; 1800 - 1849 [analisi stilistica; analisi storica bibliografia]
ambito culturaleambito Italia centrale(analisi stilistica)
materia tecnicaintonaco/ pittura a tempera
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiMotivo di festone continuo composto da elementi vegetali, castoni con gemm e pendenti, baldacchino su sottili sostegni, testa antropomorfa, mascheron i, vasi fumanti lungo il bordo inferiore e superiore, cornici rettilinee p olicrome.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheSi tratta di uno degli ambienti compresi in quella zona semi-ipogeica dell a Villa denominata "Bagno del Cardinale" composta da quattro vani comunica nti, uno dei quali attualmente occupato da una vasca marmorea. L'ideazione originaria di questo apparato a servizio della Villa fa riferimento alle modalità progettuali di Galeazzo Alessi (1512-1572), l'architetto perugino che fu il referente privilegiato delle imprese architettoniche dei Della Corgna (v. scheda n. 00076317/ 1999): tra i caratteri tipici dei progetti alessiani - esemplificati con grande successo nella produzione ligure dell 'artista - ritroviamo l'organizzazione sistematica e funzionale del semint errato in locali di servizio, collegati internamente da scale ausiliarie m imetizzate all'interno della struttura, e aperti verso l'esterno con speci fici ingressi anche carrabili. La configurazione che presenta il piano ipo geico della Villa rispecchia perfettamente questa impostazione, ma non è d ocumentata l'effettiva originaria realizzazione di un "bagno" pseudo-terma le a servizio della residenza cinquecentesca: gli ambienti che attualmente accolgono un impianto di questo tipo -4 vani consecutivi lungo un unico c unicolo-, sono l'esito di una sistemazione molto più tarda, di epoca neocl assica, articolata secondo una ricostruzione archeologica, pur se concentr ata in uno spazio ridotto, della struttura delle terme antiche includente laconico e apoditerio, già riprodotta nei bagni delle grandi residenze cin quecentesche e barocche. Questa zona è inoltre proiettata verso l'esterno, con aperture che si affacciano sul prospiciente giardino pensile. Le superfici murarie interne hanno subito nel tempo ripetuti e consistenti interventi volti ad arginare la costante aggressione delle infiltrazioni dovute al livello seminterrato dei locali, e a ripristinare le decorazioni danneggiate, spesso con sovrapposizioni o sostituzioni di nuove figurazio ni. Così, il contesto decorativo si presenta stratificato e diacronico, ol tre che purtroppo estremamente frammentario e difficilmente leggibile a ca usa delle critiche condizioni generali di questi ambienti, rimasti esposti agli agenti atmosferici in seguito alle lesioni delle coperture. Il vano poligonale posto all'estremità più esterna del cunicolo riprende la strutt ura appunto del laconico, locale a pianta centrale adibito ai bagni di sud ore: illuminato da una lanterna ottagonale decorata nella volta e nel tamb uro da motivi policromi con elementi vegetali, floreali e teste antropomor fe, è dotato di ampio camino. Esso è inoltre ornato nella volta, con una a ncora vivace policromia, da motivi di grottesche neocinquecentesche di mat rice eclettica e purista, riconducibile all'ambito accademico perugino che nella seconda metà dell'Ottocento, e soprattutto all'indomani dell'unific azione, fu quantomai prolifico e produttivo nel diffondere in tutta la reg ione, ma anche nella futura capitale, un vasto repertorio decorativo, deco roso e duttile nello stesso tempo, ad opera di numerosi ed operosi artisti . Tra questi, spicca certamente la personalità di Annibale Angelini (1812- 1884), non solo come decoratore e scenografo, ma anche come restauratore d i affreschi di grande fama, richiestissimo a Roma anche da papa Pio IX per la sua autorevole esperienza -condotta naturalmente secondo i canoni del restauro purista e i precetti del Selvatico e del Boito. L'intervento dell 'Angelini alla Villa del Cardinale -peraltro, dopo aver operato, secondo i l Lupattelli, a Genova presso altre dimore alessiane- viene, infatti, ipot izzato e suggerito sia per il restauro dei dipinti cinquecenteschi del pia no nobile, che per il completamento o il rifacimento di porzioni decorativ e danneggiate o scaturite da nuove sistemazioni. L'ambiente centrale, che accoglie la grande vasca circolare in marmo di Carrara, ha invece una fort e caratterizzazione neoclassica dovuta certo al candore dominante del marm o che riveste anche il pavimento -in losanghe, in realtà, bianche e grigio chiaro- e degli stucchi che incorniciano le 5 nicchie perimetrali e che o rnano la calotta di copertura con motivi ancora di losanghe in un reticolo che si stringe verso la sommità nell'occhio centrale. Accessori in ottone dorato -alcuni ancora presenti- e piccole statue -purtroppo perdute- dove vano completare l'effetto estremamente suggestivo di questo ambiente ricor dato con insistenza nella letteratura relativa alla Villa del Cardinale. D iversamente, di gusto tardo-rococò o neo-barocco sono le ricche quadrature dorate del locale più interno, ovoidale e cupolato: simulando una trabeaz ione anulare sostenuta da finte lesene con festoni naturalistici, che fa d a imposta alla volta, esse accolgono entro cornici di esuberante plasticit à pannelli a fondo rosso pompeiano, lungo il perimetro; suddividono, poi, la cupola in 8 spicchi dove si alternano paesaggi policromi a coppie di pu tti alati con grottesche, che richiamano gli eleganti moduli decorativi fi ne-Se
committenzaOddi Baglioni famiglia (sec. XIX)
bibliografiaLupattelli A.( 1895)pp. 13ss.
definizionedecorazione pittorica
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
toponimoColle Umberto (frazione)
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cannistrà A.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tassini A. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tassini A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2002
anno modifica2006
latitudine43.136300
longitudine12.394855

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