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Opera d'arte Giustizia di Ricciarelli Daniele detto Daniele da Volterra (1509 ca./ 1566), a Volterra

L'opera d'arte Giustizia di Ricciarelli Daniele detto Daniele da Volterra (1509 ca./ 1566), - codice 09 00106977 di Ricciarelli Daniele detto Daniele da Volterra (1509 ca./ 1566), si trova nel comune di Volterra nella provincia di Pisa sita in palazzo, Palazzo Solaini, NR (recupero pregresso), Pinacoteca Comunale
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bene culturaledipinto
soggettoGiustizia
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00106977
localizzazioneItalia, Toscana, PI, VolterraNR (recupero pregresso)
contenitorepalazzo, Palazzo Solaini, NR (recupero pregresso), Pinacoteca Comunale
datazionesec. XVI ; 1532 - 1532 [documentazione]
autoreRicciarelli Daniele detto Daniele da Volterra (1509 ca./ 1566),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 360, largh. 322,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Volterra
dati analiticiL'opera è un affresco staccato e riportato su tela. La Giustizia con la spada e la bilancia è circondata da angeli ed è incorniciata da un arco trionfale sul quale quattro angioletti sollevano un grande stemma Mediceo. L'arco è decorato da finti bassorilievi raffiguranti angeli.Virtù cardinali: Giustizia. Figure: angeli. Oggetti: stemma; spada; bilancia.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: civile, Identificazione: Medici, Posizione: in alto, al centro del dipinto, Descrizione : Lo stemma è caratterizzato da sei palle.,
notizie storico-criticheL'opera menzionata per la prima volta nella "Guida" del 1832 (ed. Torrini), è stata stranamente ignorata dagli storici anteriori. Come rivela la Sricchia Santoro (1967) e' probabile che nè il Falconcini nel suo "Elogio di Daniele da Volterra" nè il Giachi nel "Saggio di ricerche storiche" ne abbiano fatto menzione, perchè il documento del 1532 su cui si basa per l'attribuzione è stato scoperto solo nel primo ottocento. Questo atto citato anche dalla Mez (1935), riguarda le "spese occorse nella pittura dello Ill. Sign. Duca di Firenze fatta sopra la porta del palazzo da Nello dip. 1532", ed e' stato messo in relazione dagli storici locali con l'affresco del palazzo Pretorio, che è stato così definitivamente nobilitato mediante una firma ("Nellus vol. pingebat"), anch'essa stranamente sconosciuta agli studiosi precedenti. Cosicchè i dubbi rimangono insoluti e si può convenire con la Sricchia Santoro quando osserva che probabilmente questo lavoro era in qualche modo collegato alla Giustizia, ma entro forme e limiti che lo stato dell'affresco non consente più di individuare. La stessa autrice reputa che l'opera abbia subito, nel corso dei secoli, danni disastrosi, almeno a giudicare dai molteplici e deformanti interventi di mani incredibilmente sprovvedute e rozze su tutta la superficie. Da una guida manoscritta e dallo Sborgi (1903), apprendiamo che l'affresco fu asportato su tela nel 1844. La disposizione dell'opera, secondo la Mez (1935), è modellata sull'affresco di S. Vittore del Sodoma, (Siena, Palazzo Pubblico), cosi' come i putti e gli angeli sono riferibili ai soggetti dell'artista senese sulle pareti d'ingresso dello stesso palazzo. Per il Venturi (1911), in questo affresco, e' difficile riconoscere la mano di Daniele e tiene a precisare che il metodo disegnativo è ancora quello calligrafico proprio dei seguaci del Sodoma, specie nelle pieghe abbondanti e tirate delle vesti. Al contrario, il Briganti (1961), vi scorge le influenze di Baldassarre Peruzzi, specialmente negli elementi romanisti dell'arco trionfale. La Sricchia Santoro vi trova l'imitazione del Sodoma e riporta un'opinione del Longhi, secondo il quale non è giustificabile la forta frattura qualitativa tra la giustizia e la deposizione di S. Trinità dei Monti. Così a tutt'oggi esistono seri dubbi sulla paternità dell'opera. L'iscrizione "NELLUS VOL. PINGEBAT" rappresenta la firma di Daniele Ricciarelli; infatti l'abbreviativo NELLUS ricorre solo in un documento del 1532, dal quale risulta che in quell'anno Daniele era impegnato nel restauro a Volterra di uno stemma mediceo sulla facciata del Palazzo dei Priori. Se la firma fosse stata aggiunta in epoca successiva, il falsificatore avrebbe scritto DANIEL o DANIELLUS, poichè solo con tale nome l'artista era designato nei documenti successivi al 1532. Inoltre in quel periodo il pittore era presente a Volterra e proprio in quell'anno ci furono solenni festeggiamenti in onore del duca Alessandro de' Medici; il dipinto, con il suo enorme stemma, mira ad esaltare il giusto governo mediceo.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, PI, Volterra; luogo di deposito: Toscana, PI, Volterra; luogo di deposito: Toscana, PI, Volterra
bibliografiaGuida per( 1832)p. 92; Amidei G.( 1864)pp. 68-69; Cinci A.( 1885)pp. 3-4; Sborgi B.( 1903)p. 75; Venturi A.( 1911)p. 237; Mez M. L.( 1933)pp. 9-10, 57; Mez M. L.( 1933)p. 459; Sricchia Santoro F.( 1967)pp. 4-5-6, 8; Carli E.( 1980)pp. 47-50
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaPisa
comuneVolterra
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Biondi D.; Funzionario responsabile: Burresi M.; Trascrizione per informatizzazione: Farnesi V. (2004); Aggiornamento-revisione: Farnesi V. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Ferraro M. (2006), Referente s
anno creazione1978
anno modifica2004; 2006
latitudine43.399336
longitudine10.887180

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