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Opera d'arte Giove di Bandinelli Bartolomeo detto Baccio Bandinelli (1493/ 1560), a Firenze

L'opera d'arte Giove di Bandinelli Bartolomeo detto Baccio Bandinelli (1493/ 1560), - codice 09 00289269 di Bandinelli Bartolomeo detto Baccio Bandinelli (1493/ 1560), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in giardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, giardinetto lungo Costa san Giorgio
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalestatua
soggettoGiove
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00289269
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzePiazza Pitti 1
contenitoregiardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, giardinetto lungo Costa san Giorgio
datazionesec. XVI ; 1547 (post) - 1552 (ca.) [bibliografia]
autoreBandinelli Bartolomeo detto Baccio Bandinelli (1493/ 1560),
materia tecnicamarmo bianco/ scultura
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticibase, tuttotondo.Personaggi: Giove. Attributi: (Giove) scettro; fulmini.
notizie storico-criticheRicorda Vasari nella vita del Bandinelli che "per accompagnare la statua di Cristo e finire l'altare (del Duomo), si risolvè a fare la statua di Dio Padre per lo quale era venuto un marmo bellissimo da Carrara. Già l'aveva condotto assai innanzi e fatto mezzo ignudo a uso di Giove, quando non piacendo al Duca, e a Baccio parendo ancora che egli avesse qual che difetto, lo lasciò cosi' come s'era e cosi' ancora si trova nell'opera". Annota Milanesi che della scultura si è perso ogni traccia, mentre già dall'inizio dell'Ottocento era in Boboli. Fu infatti trasportata a Pratolino, dove gli ve nne affiancata un'aquila che è tuttora in loco, e destinata a uso di fontana, come la ricorda lo Sgrilli nel 1742 (Zang heri). Heikamp senza documentare la fonte, riferisce che nel l'inverno 1552, il Bandinelli si lamentava di non avere a disposizione il marmo per la versione definitiva di 'Dio Padre' oggi nel chiostro di S. Croce, "scoperto il 21 ottobre 1556" (Lapini). Nonostante i rassetti ottocenteschi segnalati da Inghirami, la presente scultura mantiene ben riconoscibili i caratteri bandinelliani. La statua fu ritenuta un'opera greca antica dallo stesso Inghirami, opinione condivisa dalla critica successiva fino all'inizio del nostro secolo, come hanno ricordato Gurrieri/Chatfield senza tuttavia segnalare il fondamentale apporto di Heikamp alla questione. Simile destino subirono la prima versione dell'Adamo ed Eva per lo stesso coro, entrambe collocate successivamente in Boboli. Di recente Dezzi Bardeschi ha pubblicato un disegno degli Uffi zi con un progetto di Pasquale Poccianti per la sistemazione della statua in Boboli.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Vaglia, PRATOLINO
committenzaCosimo I, granduca di Toscana (1547 ante)
bibliografiaVasari G.( 1878-1885)v. VI, p. 182; Descrizione regia( 1742)p. 10; Descrizione Palazzo( 1819)p.102; Lapini A.( 1900)p. 118; Heikamp D.( 1964)pp. 37, 42 nota 15; Heikamp D.( 1964)p. 61; Dizionario biografico( 1960-)v. V, pp. 688-692; Gurrieri F./ Chatfield
definizionestatua
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoPiazza Pitti 1
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Frulli C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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