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Opera d'arte figliol prodigo guardiano dei porci a Carpi

L'opera d'arte figliol prodigo guardiano dei porci - codice 08 00234328 si trova nel comune di Carpi nella provincia di Modena sita in palazzo, comunale, Palazzo Pio, Palazzo Pio, piazzale dei Martiri, 68, Museo Civico "Giulio Ferrari"
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bene culturaledipinto
soggettofigliol prodigo guardiano dei porci
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00234328
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, Carpipiazzale dei Martiri, 68
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo Pio, Palazzo Pio, piazzale dei Martiri, 68, Museo Civico "Giulio Ferrari"
datazionesec. XVII seconda metà; 1650 - 1699 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito romano(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 129, largh. 181.5,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Carpi
dati analiticiEntro paesaggio con alberi a mo' di quinte prospettiche e con montagne illuminate da una luce crepuscolare sullo sfondo è il figliol prodigo, seminudo, seduto ai piedi di un albero; ha le mani giunte in atteggiamento di preghiera e lo sguardo rivolto al cielo. Intorno a lui sono i porci; alle sue spalle si scorge una capanna fatta di assi di legno. La cornice, moderna, è in legno verniciato.Figure: figura maschile. Animali: porci. Piante: alberi.
notizie storico-criticheQuesto dipinto, insieme a quelli individuati dai numeri di inventario A/ 108, A/ 56, A/107, fa parte di una serie dedicata alla "parabola del figlio prodigo". Attribuiti dal Ragghianti (scheda storica, 1940) a due artisti differenti - di scuola bolognese del XVII secolo la "partenza" (A/ 107) e il "ritorno" (A/ 108) e di scuola emiliana del XVI secolo il "figliol prodigo guardiano dei porci" (A/ 57) ed il "banchetto" (A/56), sono stati pubblicati dopo il restauro sempre come opere di due pittori diversi, ma entrambi appartenenti alla scuola bolognese del XVII secolo e influenzati dalla cultura classicista del Domenichino (cfr. Garuti in Mostra opere 1976). Si tratta, invece, di quattro dipinti fedelmente tratti dalla serie di incisioni ad acquaforte realizzata da Pietro Testa sulla base di disegni di propria invenzione ((cfr. P. Bellini, "L'opera incisa di Pietro Testa" Venezia 1970, pp. 54-55, nn. 21-24). Per la fedeltà al modello, la serie dipinta deve attribuirsi ad un pittore seicentesco di ambito romano e di buone capacità. Il restauro del 1975 è consistito in foderatura, sostituzione del telaio, pulitura, rimozione delle abbondanti ridipinture, integrazione a tono delle lacune.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Emilia Romagna, MO, Carpi
bibliografiaMostra opere( 1976)
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneCarpi
indirizzopiazzale dei Martiri, 68
rapportoRAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: copia, Autore opera finale/originale: Testa Pietro,
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Garuti A.; Funzionario responsabile: Bentini J.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tommaselli D. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tommaselli D. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1973
anno modifica2006
latitudine44.78310
longitudine10.88509

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