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Opera d'arte donna in barca di Dalbono Eduardo (1841/ 1915), a Pesaro

L'opera d'arte donna in barca di Dalbono Eduardo (1841/ 1915), - codice 11 00206154 di Dalbono Eduardo (1841/ 1915), si trova nel comune di Pesaro nella provincia di Pesaro Urbino sita in palazzo, Palazzo Mazzolari Mosca, via Gioacchino Rossini, 37, Musei Civici, depositi
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettodonna in barca
tipo schedaOA_3.00
codice univoco11 00206154
localizzazioneItalia, Marche, PU, Pesarovia Gioacchino Rossini, 37
contenitorepalazzo, Palazzo Mazzolari Mosca, via Gioacchino Rossini, 37, Musei Civici, depositi
datazionesec. XIX ; 1878 (ca.) - 1890 (ca.) [analisi stilistica]
autoreDalbono Eduardo (1841/ 1915),
materia tecnicacartone/ pittura a olio
misurealt. 33.5, largh. 25,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Pesaro
dati analiticiNR (recupero pregresso)Figure: figura femminile. Abbigliamento: tradizionale. Mezzi di trasporto: barca. Oggetti: giara; cesti.
notizie storico-criticheCome si evince dalla scheda dei Musei Civici a cura di Cinelli e Vossilla, il quadretto, inedito, potrebbe essere un bozzetto preparatorio per "Il ritorno dalla pesca", opera firmata e datata 1878, in collezione privata, così come una variante autografa del medesimo dipinto annoverabile tra le "deliziose tavolette" che costituivano la pinacoteca personale del pittore. Proprio attraverso soggetti simili , dal carattere spiccatamente commerciale, Dalbono sarebbe entrato in contatto dal 1877 con il mercante Adolphe Goupil e solo scuccessivamente, con la mediazione di Boldini, con l'ambiente artistico parigino. In ogni caso il dipinto è da ascrivere al periodo successivo al 1871, quando Dalbono diede inizio a quella vasta produzione di opere decorative, realizzate sulla base dei suoi criteri, il "dipingere poetizzato", che caratterizzò proprio e soprattutto le opere destinate alla Francia. Dagli anni Ottanta Venezia e il Veneto compaiono tra i suoi soggetti preferiti. Dalbono aveva appreso il disegno dall'incisore romano Augusto Marchetti (1818-1871); allievo di Giuseppe Mancinelli, seguì inizialmente soprattutto la lezione di Morelli. Fin dai suoi anni giovanili si mosse sul doppio registro delle tematiche storiche e della pittura di genere folklorico o di paesaggio derivato dalla Scuola di Posillipo. Nel primo caso, esemplificato dalla "Scomunica di Manfredi", il pittore si collocava entro la tradizione di Altamura, Celentano e Morelli, in quanto si basava sull'utilizzo di modelli e sulla adesione filologica di ambienti e costumi. Nel secondo caso dava più spazio allo studio delle luci dal vero e alla pittura di macchia, secondo una lezione che gli veniva dalla Scuola di Resina che aveva frequentato negli anni Sessanta. L'acquerello era una tecnica verso cui Dalbono nutriva grande interesse, attraverso la meditazione e l'approfondimento sulla produzione di Gigante, soprattutto dopo il suo incontro con Fortuny e la sua pittura a piccoli tocchi. Non è stata rinvenuta la traccia di firma che Galluppi dichiara nella nota sul verso del cartoncino.
bibliografiaPicone M.( 1990)v. II, pp. 782-783; Mimita Lamberti M.( 1998)pp. 60-65; Schettini A.( 1999)p. 78; Berardi G.( 2002)pp. 112-113
definizionedipinto
regioneMarche
provinciaPesaro Urbino
comunePesaro
indirizzovia Gioacchino Rossini, 37
ente schedatoreR11
ente competenteS70
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Franchini C.; Funzionario responsabile: Costanzi C.; Trascrizione per informatizzazione: Franchini C. (2003); Aggiornamento-revisione: Eusebi C. (2003), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Piccoli T. (2006), Refere
anno creazione2003
anno modifica2003; 2006
latitudine43.910847
longitudine12.913901

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