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Opera d'arte Cristo Salvatore di Vecellio Tiziano (1490 ca./ 1576), a Firenze

L'opera d'arte Cristo Salvatore di Vecellio Tiziano (1490 ca./ 1576), - codice 09 00295768 di Vecellio Tiziano (1490 ca./ 1576), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, piazza Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, sala della Giustizia
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bene culturaledipinto
soggettoCristo Salvatore
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00295768
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazza Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, piazza Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, sala della Giustizia
datazionesec. XVI ; 1532 ((?)) - 1532 ((?)) [bibliografia]
autoreVecellio Tiziano (1490 ca./ 1576),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 77, largh. 57,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri. Personaggi: Gesù Cristo. Abbigliamento: all'antica. Paesaggi: colline; alberi.
notizie storico-criticheIl Wethey non considera questo quadro tra le opere di Tiziano. La tavola fu restaurata a Parigi nel 1800, dopo il trasporto in Francia. Notizie riguardanti l'antica cornice di questo dipinto si hanno nell'inventario del 1716-1723 in cui si parla di un "adornamento intagliato e dorato", così come in quello del 1723, mentre nel 1771 e nel 1793 si attesta che la tavola aveva un "adornamento intagliato straforato e dorato" che potrebbe essere lo stesso del 1723. Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo risulta che la tavola aveva una "cornice con bastone intagliata, dorata" che potrebbe essere quella attuale. Nel 1652 il quadro si trovava nella Guardaroba di Vittoria della Rovere. Nel XVII secolo risulta a Palazzo Pitti nella stanza della Udienza Privata mentre nel 1761 è ricordato nella quinta stanza. Nel 1793 è collocato nella quarta stanza detta di Giove, e da qui spostato nel 1799 nella sesta stanza dei Nuovissimi. Nel 1828 fu esposto nella sala dell'Assedio di Troia, dove rimase fino al 1913. In quell'anno il quadro è portato nella sala di Ulisse e infine negli anni cinquanta nella sala della Giustizia. E' ancora aperto il dibattito sulla datazione dell'opera: Fossaluzza (comunicazione orale riportata da Casciu in Galleria Palatina 2003) condivide quella relativa ad un periodo giovanile avanzata da Crowe e Cavalcaselle, mentre Joannides (2001) ripropone il 1532 circa. Questo riferimento era stato avanzato dal Gronau che aveva collegato questo "Salvatore" con quello ricordato in una lettera del 23 marzo 1532, in cui il duca Francesco Maria I faceva richiesta al suo agente a Venezia di sollecitare a Tiziano il completamento dell'opera.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Marche, PU, Urbino; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Francia
committenzaDella Rovere Francesco Maria I duca (1532)
bibliografiaInghirami F.( 1828)p. 46; Wethey H. E.( 1969-1975)v. I, pp. 78-79; Tiziano gallerie( 1978)pp. 102-106, n. 25; Gronau G.( 1936)p. 63; Documenti urbinati( 1976)pp. 325-326, nota 6; Crowe J. A.( 1877)v. I, p. 416; Joannides P.( 2001)p. 249; Galleria Palatina
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazza Pitti, 1
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Boschi B.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rossi V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1987
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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