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Opera d'arte cavalli di Briosco Andrea detto Riccio (1470/ 1532), a Venezia

L'opera d'arte cavalli di Briosco Andrea detto Riccio (1470/ 1532), - codice 05 00417757 di Briosco Andrea detto Riccio (1470/ 1532), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Ca' d'Oro, Cannaregio, 3932, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, piano primo/ sala seconda
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bene culturalerilievo, opera isolata
soggettocavalli
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00417757
localizzazioneITALIA, Veneto, VE, VeneziaCannaregio, 3932
contenitorepalazzo, statale, Ca' d'Oro, Cannaregio, 3932, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, piano primo/ sala seconda
datazionesecc. XV/ XVI fine/ inizio; 1495/00/00 (ca) - 1505/00/00 (ca) [analisi stilistica]
autoreBriosco Andrea detto Riccio (1470/ 1532),
materia tecnicabronzo/ fusione
misurecm, alt. 21.8, largh. 23, prof. 10,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTre cavalli appaiati, in scorcio sul fianco sinistro, sellati e bardati, in riposo; due si nutrono del fieno posto a terra, il terzo, sullo sfondo, mangia dal bacile sorretto da un garzone. Patina nera, opaca.Animali: cavalli (3). Personaggio: garzone.
notizie storico-criticheProvenienza: Padova, coll. Mantova-Benavides (1695); Padova, coll. monastero dei canonici regolari lateranensi di San Giovanni di Verdara, fino al 1783; trasferito nella Biblioteca Marciana; quindi nel Reale Museo Archeologico di Venezia con sede in Palazzo Ducale, ca. dal 1895; depositato presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, ca. 1926. Il rilievo è stato alternativamente attribuito a Bartolomeo Bellano e ad Andrea Riccio: assegnato inizialmente a Bellano da Bode (1891), fu Venturi (1896), seguito da Planiscig (1921) e dalle prime guide di Ca’ d’Oro (Fogolari, Nebbia, Moschini 1929; Fogolari 1936) a smentire la prima ipotesi di Bode riconoscendo il rilievo ad Andrea Briosco, mentre il resto della critica, confermando una rivalutazione proposta dallo stesso Planiscig (1927), stabiliva la paternità di Bellano. Con l’eccezione di Mariacher (1971), solo Augusti (in Rinascimento e Passione 2008) ha nuovamente proposto l'attribuzione a Briosco. I tre cavalli sono raffigurati uno accanto all'altro, due chini a mangiare la biada, mentre l'ultimo solleva la testa per mangiare il fieno recato da uno stalliere. Gli animali sono coperti da ricche gualdrappe che li identificano come cavalli a parata o da caccia, dunque non comuni animali da lavoro. Il ritmico ondeggiare dei peli delle criniere, il naturalistico dettaglio degli escrementi mal riavvicinano il bronzo ai modi asciutti del Bellano, e portano a riferire l'opera ai modi del Riccio, assegnazione confermata anche dall'eleganza delle linee e dalle decorazioni classicheggianti delle gualdrappe.
altre attribuzioniBellano Bartolomeo
bibliografiaValentinelli G.( 1872)p. 29, n. 94; Paoletti P.( 1893-1897)p. 270; Planiscig L.( 1921)pp. 106-107; Planiscig L.( 1927)p. 63; Fogolari G./ Nebbia U./ Moschini S.( 1929)pp. 161-162; Fogolari G.( 1936)p. 17; Valcanover F.( 1986)p. 25; Mariacher G.( 1971)p. 2
definizionerilievo
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoCannaregio, 3932
ente schedatoreS162
ente competenteS162
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Moschini Marconi, Sandra; Funzionario responsabile: Moschini Marconi, Sandra; Trascrizione per informatizzazione: ART PAST/ Bergamo, Maria (2006); Aggiornamento-revisione: Bressan, Paola (2014), Referente scientifico: Cremonini, Claudi
anno creazione1979
anno modifica2014; 2009
latitudine45.465156
longitudine12.344262

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