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Opera d'arte bambina che gioca con il cane di Marocchetti Carlo (1805/ 1867), a Agliè

L'opera d'arte bambina che gioca con il cane di Marocchetti Carlo (1805/ 1867), - codice 01 00036223 di Marocchetti Carlo (1805/ 1867), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Galleria d'arte: parete sinistra
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bene culturalescultura, opera isolata
soggettobambina che gioca con il cane
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00036223
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Galleria d'arte: parete sinistra
datazionesec. XIX secondo quarto; 1827 (ante) - 1827 (ante) [documentazione; bibliografia]
autoreMarocchetti Carlo (1805/ 1867),
materia tecnicamarmo bianco/ sculturalegno/ intaglio
misurealt. 104, largh. 50, prof. 40.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiLa bambina tiene la mano sinistra sulla testa del cane che le è seduto al fianco e che volge il muso verso di lei; nella mano destra tiene un uccellino. L'opera appoggia su un piedistallo quadrangolare di legno dipinto a finto marmo grigio.Figure: bambina. Animali: cane.
notizie storico-criticheIl gruppo marmoreo raffigurante una "Bambina intenta a giocare con un cane", firmato sulla base a destra <>, fu donato a Carlo Felice dal marchese Alfieri di Sostegno, ambasciatore del Regno di Sardegna in Francia presso Carlo X. Il tema squisitamente ellenistico ben si addiceva agli interessi del sovrano che rivelavano, anche nella produzione contemporanea, una spiccata preferenza per i soggetti "all'antica", come i busti (cfr. E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancoli, E. Gabrielli, a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 27-28). L'opera esposta al Salon di Parigi nel 1827, dove riportò la medaglia d'oro, fu qui acquistata dal marchese Alfieri di Sostegno come dono per il sovrano: essa fonde <>. E' già registrata nelle collezioni del Castello nel 1855, quando il "Catalogo di quadri ed oggetti d'arte..." compilato dal pittore Francesco Sampietro la segnala nella Galleria del Teatro, al numero 44: <>. Nello stesso anno è dettagliatamente descritta nell'"Inventaro estimativo dei mobili, oggetti fissi, e semoventi..." al numero 363: <<1 Statua in marmo bianco alta c.tri 95 rapp.te un Puttino avente un uccello dalla mano destra, e dall'altra, accarezzante un cane da caccia, alto c.tri 63 p. 18 di C. Marocchetti su base in legno quadra alta metri 1 p. 45 colorita a foggia di marmo con zoccolo nero - 1.500>>. Le successive inventariazioni compilate nel 1876, 1908, 1927 e 1964, mantenendo immutata la collocazione, la segnalano rispettivamente ai numeri 84, 585, 2986 e 216. La Galleria d'Arte, dove l'opera si trova ancora oggi, fu arricchita di dipinti e sculture per esplicita volontà di Maria Cristina, vedova del re Carlo Felice e ad opera del successivo proprietario, Ferdinando, dopo la morte della regina nel 1849. L'attuale allestimento risale al secondo dopoguerra ed è dovuto ad Umberto Chierici, soprintendente ai Monumenti del Piemonte (cfr. Biancolini D./ Gabrielli E. a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 42, 93 n. 183). Nel 1980 la scultura è stata esposta alla mostra Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861 (cfr. D. Pescarmona, catalogo della mostra, Torino 1980, v. II, scheda n. 605, p. 571). Portato in Francia bambino e naturalizzato francese, Carlo Marochetti trascorse in Italia solo brevi soggiorni, se si esclude quello di otto anni, dal 1822 al 1830, a Roma, per ragioni di studio. Tra le tante sue opere, quella del castello di Agliè è certamente la prima sicuramente sua, firmata e databile al 1827 (cfr. A. Bovero, L'opera di Carlo Marochetti in Italia, in "Emporium", n. 5, 1942, p. 185; vedi anche Explication des ouvrages de peinture, sculpture, gravure, litographie et architecture des artistes vivans exposés au Musée Royal des Arts le 4 novembre 1827. Supplément, 1827, n. 1833; L. C. Bollea, Il monumento di Emanuele Filiberto del Marochetti e la R. Accademia delle Belle Arti, Torino 1933, p. 132; G. Hubert, Les sculptures italiens en France sous la Révolution, l'Empire et la Restauration (1790-1830), Parigi 1964, II, p. 142). Poco più che ventenne, Marochetti modellò questo gruppo nell'ambiente artistico di Roma, dominato allora dal Thorvaldsen; il grande successo riscosso con questa scultura gli procurò <<...numerose e buone domande di lavoro, cui attese con solerzia, eccitato dalle manifestazioni di tanti eletti ingegni, suoi contemporanei, che diedero vita a quel movimento europeo, detto Scuola del 1830, reazione alle convenzionalità del così detto Classicismo>> (cfr. M. Calderini, Carlo Marochetti, Torino 1928, pp. 16-17).
bibliografiaBovero A.( 1942)pp. 185-186; Calderini M.( 1928)pp. 16-17; Hubert G.( 1964)v. II, p. 142; Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. II, p. 571 n. 605; Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)pp. 27-28, 42, 93 n. 183
definizionescultura
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Assandria V.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Trascrizione per informatizzazione: Manchinu P. (2002); Aggiornamento-revisione: Manchinu P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente
anno creazione1990
anno modifica2002; 2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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