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Opera d'arte Annunciazione con San Luca di Bonfigli Benedetto (1420 ca./ 1496), a Perugia

L'opera d'arte Annunciazione con San Luca di Bonfigli Benedetto (1420 ca./ 1496), - codice 10 00016203 di Bonfigli Benedetto (1420 ca./ 1496), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo dei Priori, Palazzo dei Priori, Corso Vannucci 19 - 06100 Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, esposto sala 14
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bene culturaledipinto, opera isolata, Pala del Collegio dei Notai
soggettoAnnunciazione con San Luca
tipo schedaOA_2.00
codice univoco10 00016203
localizzazionePG, PerugiaCorso Vannucci 19 - 06100 Perugia
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo dei Priori, Palazzo dei Priori, Corso Vannucci 19 - 06100 Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, esposto sala 14
datazionesec. XV metà; 1450 (ca.) - 1455 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreBonfigli Benedetto (1420 ca./ 1496),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurealt. 227, largh. 200,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale, Collegio dei Notai
dati analiticipala priva di cornice originaria e di predella (perduta)Soggetti sacri: annunciazione di Maria Vergine. Personaggi: Maria Vergine; San Gabriele arcangelo; San Luca. Figure: angeli; serafini.
notizie storico-criticheDel dipinto, entrato in Pinacoteca nel 1863 come deposito del Collegio dei Notai, non si conosce la collocazione originaria. Il Siepi ci informa che la tavola prima di essere trasferita nella chiesa di santa Maria dell’Annunziata a porta sant’Angelo, era stata conservata per molti anni all’interno dell’antica sala del Collegio dei Notai in via Pinella, fino a quando (1599) questi si trasferirono nel palazzo dei Priori. In quell’occasione l’opera del Bonfigli fu spostata nella chiesa sopracitata adiacente all’Ospedale del Collegio dei Notai e al suo posto fu collocata una tavola di Sinibaldo Ibi. Nel 1839 l’Annunciazione tornò alla sua sede in via Pinella, per poi passare a far parte delle collezioni comunali nel periodo postunitario. Di poco precedente a tale ingresso fu la perdita della predella, in cui erano raffigurati una Pietà, Marco e Girolamo, ancora al proprio posto nel 1822. Il riconoscimento dell’autografia bonfigliesca spetta al Lanzi che alla fine del XVIII secolo vide il dipinto ancora nella chiesa dei Cappucinelli (così chiamata perché ospitava un collegio di orfani) a porta sant’Angelo. Successivamente solo Berenson e Grassi considerarono la tavola un’opera di collaborazione tra Bonfigli e Bartolomeo Caporali. La critica più recente concorda nell’attribuirla al solo Bonfigli, in un momento in cui erano ancora forti i legami con l’arte dell’Angelico e del Gozzoli. Non tutti, invece, sono d’accordo sulla originaria destinazione della tavola e sulla committenza. Infatti mentre Mancini identifica quest’opera con quella commissionata nel 1464 al Bonfigli da Luca di Nanni per la cappella intitolata alla Trinità nella chiesa di san Domenico a Perugia, adducendo motivi documentari ed iconografici; la Rosi anticipa di circa un decennio la data di esecuzione della tavola, cogliendo numerose analogie con la Madonna col Bambino tra san Tommaso d’Aquino, san Girolamo, san Francesco e san Bernardino (Galleria Nazionale dell’Umbria), recentemente datata intorno al 1450-53. Sebbene il percorso artistico del Bonfigli si sia dimostrato altalenante da un punto di vista qualitativo, avendo prodotto in date tarde opere con caratteri arcaicizzanti, come nel caso dei vari gonfaloni (per i quali occorre però considerare i mandatari, l’uso che dell’opera veniva fatto e i destinatari), tuttavia quando il pittore perugino lavorò per importanti committenti risultò aggiornato alle tendenze più innovative dell’arte dell’epoca. Nell’Annunciazione egli sembra, infatti, fortemente influenzato dalla cultura toscana conosciuta tra la fine del quarto il sesto decennio forse a Firenze, ma certamente a Perugia (nel 1438 è documentata la presenza di Domenico Veneziano e tra il 1447-49 è datato il polittico Guidalotti dell’Angelico) e dalla cultura romana, avendo egli lavorato a Roma nel 1450 al fianco dell’Angelico. L’impostazione architettonica di matrice classica, le specchiature di marmi policromi ricordano senza dubbio le opere del frate domenicano, così come la luce chiara, diffusa che costruisce plasticamente lo spazio e le figure o che diventa capace di definire in senso materico i tessuti debbono certamente ricondursi alla cultura ponentina. Retaggio della formazione tardogotica appaiono, invece, altri elementi, quali il cielo dorato, gli angioletti con le vesti terminanti a nuvoletta, lo sgabello ai piedi della Vergine o le finestre della loggia elegantemente traforate. La pala dei Notai si pone così in un periodo di intensa attività del Bonfigli, di poco antecedente l’inizio del lavori nella cappella dei Priori.
altra localizzazioneluogo di provenienza: PG, Perugia; luogo di provenienza: PG, Perugia; luogo di provenienza: PG, Perugia
committenzaCollegio dei Notai (1450 ca.)
bibliografiaSanti F.( 1985)pp.42-44 scheda 29; Toscano B.( 1987)II, p.368; Todini F.( 1989)I, p. 43; Mancini F.F.( 1992)pp.105-109; Pittura Umbria( 1984)p. 166; Bonfigli suo tempo( 1998)pp. 59, 68; Mercurelli Salari P.( 2004)p. 210
definizionedipinto
denominazionePala del Collegio dei Notai
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
indirizzoCorso Vannucci 19 - 06100 Perugia
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mercurelli Salari P.; Funzionario responsabile: Garibaldi V.; Trascrizione per informatizzazione: Mercurelli Salari P. (1996); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Sargentini C. (2006);
anno creazione1996
anno modifica2006
latitudine43.111423
longitudine12.388740

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