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Opera d'arte a Castelli

L'opera d'arte acquasantiera - codice 13 00183055 si trova nel comune di Castelli nella provincia di Teramo sita in palazzo, museo comunale, Convento dei Minori (ex), ex Convento dei Minori, via Convento, Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni, museo
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bene culturaleacquasantiera
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00183055
localizzazioneItalia, Abruzzo, TE, Castellivia Convento
contenitorepalazzo, museo comunale, Convento dei Minori (ex), ex Convento dei Minori, via Convento, Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni, museo
datazionesec. XVIII ; 1700 - 1799 [analisi stilistica]
ambito culturalemanifattura di Castelli(analisi stilistica)
materia tecnicamaiolica
misurealt. 31, largh. 22,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Museo delle ceramiche
dati analiticiDecoro modellato e dipinto.Colori:azzurro,giallo,verde ramina,bruno di manganese.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheL'esecuzione dell'oggetto è avvenuto in due tempi,per stampaggio,il riquadro centrale,e per modellazione,le varie applicazioni di completamento:putti,nastri,vaschetta idrofora.Se fosse stato eseguito "tutto" per stampaggio,certe parti, pressate nella eventuale forma,non sarebbero mai potute "uscire" dallo stampo,neanche dopo il normale ritiro dell'argilla nella fase di semi-asciugatura (anzi in questa fase l'oggetto si sarebbe spaccato in più pezzi) in quanto caratterizzate da un vigoroso sottosquadro:come ad esempio la lingua di nastro che fa da mensola alla vaschetta,le volute del nodo intrecciato della parte bassa,come pure il "pennacchio" della parte superiore.Quindi,sia il pennacchio,sia il nodo intrecciato,sia i puttini laterali,sia,infine,la vaschetta,sono stati "aggiunti" alla parte centrale.Questo "assemblaggio" di parti è comune nelle acquasantiere modellate,specie in quelle a "tempietto",dove vi sono anche colonne libere,o frontoni con notevole aggettante.Lo stile è stato attribuito a Castelli ma forsi ci troviamo di fronte a tutt'altra scuola,ad un oggetto di area meridionale (Irpino o Pugliese),sia per il tipo di decoro che si distanzia da quello castellano (che è molto accurato e lineare anche in oggetti di livello popolare),sia per i colori (azzurro un po' terroso,giallo troppo acceso,verde ramina,che dopo la fine del sec. XVI viene usata con notevole parsimonia,quando addirittura non viene sostituito con altro più "caldo",già fin dal periodo compendiario).Per quanto riguada la figura dipinta nel riquadro,nulla fa pensare ad una iconografia chiarina:non si riscontrano caratteristiche di un abito monacale,manca il soggolo,mentre quel marrone attorno al viso definisce i capelli piuttosto che gli estremi di un saio con cappuccio (le clarisse non avevano "cappuccio"),nel qual caso non si giustificherebbe l'uso del velo azzurro soprastante.D'altra parte la Santa era stata ripetutamente ritratta nel soffitto di an Donato,con tonaca e soggolo che copriva i capelli,e le lettere S.C.Qui è più agevole pensare alla Madonna.L'oggetto appartiene ad un barocco "tardo",orecchiato più che capito,tipico di una certa cultura popolare che imitava la ridonanza dell'arte colta.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Abruzzo, PE, Pescara
bibliografiaProterra( 1996); Corrieri( 1998)
definizioneacquasantiera
regioneAbruzzo
provinciaTeramo
comuneCastelli
indirizzovia Convento
ente schedatoreS22
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rubini R.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Iannella D. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2005
latitudine39.504761
longitudine16.147679

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