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Opera d'arte a Castelli

L'opera d'arte targa - codice 13 00183096 si trova nel comune di Castelli nella provincia di Teramo sita in palazzo, museo comunale, Convento dei Minori (ex), ex Convento dei Minori, via Convento, Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni, museo
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bene culturaletarga
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00183096
localizzazioneItalia, Abruzzo, TE, Castellivia Convento
contenitorepalazzo, museo comunale, Convento dei Minori (ex), ex Convento dei Minori, via Convento, Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni, museo
datazionesec. XVIII ; 1700 - 1799 [analisi stilistica]
ambito culturalemanifattura di Castelli(analisi stilistica)
materia tecnicamaiolica
misurealt. 20.5, largh. 27,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Museo delle ceramiche
dati analiticiDecoro istoriato.Colori:azzurro,giallo,arancio,verde,bruno di manganese.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheA sinistra dopo una quinta architettonica,cinque donne festanti,tre in piedi,due sedute;segue una figura corrente con veste gialla mantello azzurro a volute svolazzanti;ai suoi piedi un arco e una freccia.Sulla destra,in basso,un cinghiale ucciso,con un foro sanguinante,poi una macchia di vegetazione dalla quale emerge un albero dietro al quale fa capolino una figura maschile.Sullo sfondo della scena al centro una monumentale base con la parte inferiore di una colonna scanalata.La targa è contornata da un sottile rigo giallo filettato di manganese.La scena mitologica rappresenta il mito di Atalanta figlia di Giasone re di Arcadia,amata da Meleagro.Nella caccia al cinghiale Calidonio,che la vendicativa Diana aveva mandato per devastare la zona.Atalanta aveva partecipato alla battuta di caccia,ma Meleagro era riuscito ad uccidere la belva facendo dono all'amata della tesa e del vello,e per questo era riuscito a farla la sua sposa.Il mito non finisce qui,ma a noi interessa solo che l'episodio rappresentato è quello del momento in cui Atalanta,saputo del dono,corre ad abbracciare Meleagro che si era nascosto dietro ad un albero,mentre le due fanciulle sedute le indicano dove lo spasimante si era nascosto e le altre in piedi sono festanti per la felice risoluzione dell'idillio.A parte le evidenti scorrettezze sulla resa della prospettiva,la scena è condotta con sicurezza e delicatezza di collaborazione.Se si dovesse tenere conto degli occhi "a puntino"secondo il paramento del Polidori,allora dovremmo dire che l'autore è Francesco Saverio Grue.Invece è da vedersi una delle opere di maniera di Carmine Gentile,che ha sempre predilettola figura umana,facendole dominare la scena e mettendo in secondo piano,come contorno,il paesaggio.Questo avvalorerebbe anche il fatto che molte opere ingiustamente attribuite a Francesco Saverio Grue siano invece da trasferire nell'area dei Gentili.A parte la scorrettezza nella prospettiva lineare che è sempre presente nelle opere del Carmine.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Abruzzo, PE, Pescara
bibliografiaCinque secoli( 1984); Proterra( 1996); Corrieri( 1998)
definizionetarga
regioneAbruzzo
provinciaTeramo
comuneCastelli
indirizzovia Convento
ente schedatoreS22
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rubini A.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Iannella D. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2005
latitudine39.504761
longitudine16.147679

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