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Opera d'arte a Firenze

L'opera d'arte campionario - codice 09 00134008 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Davanzati già Davizzi, via Porta Rossa, 13, Museo di Palazzo Davanzati, deposito
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bene culturalecampionario
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00134008
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia Porta Rossa, 13
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Davanzati già Davizzi, via Porta Rossa, 13, Museo di Palazzo Davanzati, deposito
datazionesec. XX inizio; 1900 - 1910 [analisi stilistica]
ambito culturalemanifattura Aemilia Ars(analisi stilistica)
materia tecnicafilo di lino/ merletto ad agotela di lino/ ricamo
misurecm, largh. 50, lungh. 70,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiCampionario di lino diviso in quattro strisce dove si trovano vari esempi di punti; point coupé, fili tirati, reticelli, ricami a punto reale, tutti a motivi geometrici. Sono ricamati anche il simbolo dell'eucaristia e il Sacro Cuore e si legge il nome di Lavinia Massi, forse esecutrice del campionario.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheIl campionario proviene dalla manifattura Aemilia Ars, ed è un esemplare molto interessante per i vari tipi di lavori riprodotti, tutti derivati da disegni tipici del Pagani, del Vinciolo e perché testimonia la continuità di un gusto, cominciato in Italia con il 1500. Presenta infatti tutti lavori anteriori alla trina, nati dal desiderio di alleggerire la tela. la tecnica dei fili tirati, che si può applicare nel senso della trama su tutta la superficie della tela; rimane allora solo un traliccio sottile cje dopo essere stato fermato con l'ago, viene ricamato; si possono lasciare anche avanzi di tela che disegnano personaggi, animali, motivi ornamentali. I punti tagliati, qui presenti indicano invece la tecnica della traforatura, ottenuta traforando la tela cosa che permette di fare ricami di varia grandezza. Per rendere più ricco il lavoro si praticavano delle aperture più grandi lasciando sussistere qualche volta fascette di tessuto. I punti tagliati quando non occupano che poca parte della tela, erano uniti con ricami opachi a gusto reale, punto riccio, e punto quadro, per meglio animare la tela. Reticello venivano chiamati questi tipi di lavor, volendo indicare quadrati molto ricamati di rosette e stelle. La parola si trova usata per la prima volta nel libro di modelli del Vecellio del 1591 (inv. Bargello nn. 4505,4352; inv. Stoffe nn. 1371, 1343, 1344; inv. Bargello n. 23). I campionari di lavoro nati con la funzione originaria di memorizzare punti e disegni che il ricamatore avrebbe usato nel tempo, verso il XVI secolo diventano un lavoro, il più delle volte fine a sé stesso, piccolo oggetto compiuto, eseguito da fanciulle a casa o nelle scuole. Diventano diffusissimi nel XVII secolo allorché divennero un ambito specifico del ricamo legato ad un'evoluzione interna e autonoma dai contemporanei ricami.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaMerletti Palazzo( 1981)p. 52 n. 33; Imparaticci Samplers( 1986)p.; Aemilia Ars( 2001)p. 220 n. 215
definizionecampionario
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Porta Rossa, 13
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Carmignani M.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: Romagnoli G. (2005); Aggiornamento-revisione: Carmignani M. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Romagnoli G. (2006), R
anno creazione1980
anno modifica2005; 2006

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