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Opera d'arte a Vercelli

L'opera d'arte recipiente, frammento - codice 01 00023719 si trova nel comune di Vercelli, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Casa Alciati, via Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Magazzino.
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bene culturalerecipiente, frammento
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00023719
localizzazioneItalia, Piemonte, VC, Vercellivia Verdi, 30
contenitorepalazzo, Casa Alciati, via Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Magazzino.
datazionesecc. XVI/ XVII ; 1500 - 1699 [analisi stilistica]
ambito culturalebottega padana(analisi stilistica)
materia tecnicaceramica/ invetriatura/ graffito/ ingobbio/ pittura
condizione giuridicaproprietà mista pubblica/privata, Fondazione Istituto di Belle Arti e Museo Leone
dati analiticiFrammenti pertinenti a forme aperte di piccole dimensioni, tazze e scodelle. Gli impasti sono omogenei, di colore rosa pallido-beige, deparati, a frattura netta e ricoperti da uno spesso strato di ingobbio bianco. Sull'ingobbio sono tracciate a rapide pennellate in blu cobalto diluito decorazioni floreali oppure basate su di un motivo ad archetti. Vetrina densa, per lo più opaca e iridescednte per devetrificazione. N. 13: frammento a parete assai spessa, decorato a crocette. N. 14: frammento di cavetto emisferico di scodella (?), assai espansa; vetrina distribuita solo internamente su spessi ingobbio bianco, opaca e maculata di giallo. Il campo inferiore, verso il centro del cavetto è delimitato di linee parallele concenrtiche, sopra di esse si sviluppa una decorazione floreale ottenuta a rapide pennellate in blu cobalto diluito. N. 15: frammento analogo al precedente. N. 16: parte della tesa e del cavetto di bacino o piatto largo ed espanso. Esterno nudo con ampie colature di ingobbio. Vetrina spessa e cavillata, ingiallita. Decorazione floreale analoga alle precedenti. N. 17: frammento di tesa molto sottiole, pertinente forse a scodella. Vetrina non spessa, incolore e lucente. Decorazione consistente in tre linee parallele lungo il bordo e graticcio. CONTINUA NEL CAMPO OSS.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheStabile angolo N-E di piazza Cavour, cantina, N. 14: fuori strato; N. 13, unità 15, fase VI; N. 15: unità 25, fase VI; N. 16: unità 27, fase VI; N. 17: unità 25, fase VI; N. 18: unità 6, fase VI; N. 19: unità 13, fase VI; N. 20: unità 13, fase VI; N. 21: unità 34, fase VI; N. 22: unità 13, fase VI; N. 23: fuori strato. I frammenti sono stati rinvenuti nel corso dello scavo condotta dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Torino e diretto dalla Dott.ssa Negro Ponzi Mancini, sul sito della cantina dello stabile al n. 10 di Piazza Cavour di Vercelli. La giacitura, in uno strato di riempimento assai tardo, contenente materiali compresi fra la fine del XV e il XIX secolo, malgrado una netta preponderanza di reperti cinquecenteschi, non autorizza un'attribuzione cronologica precisa. Quella qui descritta è una produzione ceramica tendente ad imitare la maiolica a bianco-blu, i cui primi esempi di produzione italiana possone essere fatti risalire alla "zaffera a rilievo" della prima metà del XV secolo (G. LIVERANI, La maiolica italiana sino alla comparsa della porcellana europea, Milano 1958). In particolar modo, le nostre forme aperte ricordano esempi di decorazione calligrafica che si direbbero ispirati alla produzione ligure di XVI-XVII secolo (C. FARRIS, V. A. FERRARESE, Contributo alla conoscenza della tipologia e della stilistica della maiolica ligure nel XV secolo, in Atti del II convegno internazinale della ceramica, Albissola 1969, pp. 13-45). In Veneto ci si trovi di fronte ad una situazione analoga: nel caso di Acquileia sono statte rinvenute maioliche vere e proprie, alcune delle quali di probabile importazione faentina, affiancate da una produzione di ingobbiate ed invetriate imitanti tali porodotti più pregiati (L. BERTACCHI, Ceramiche dal XIV al XIX secolo dagli scavi archeologici di Aquileia, catalogo della mostra, Aquileia 1977, pp. 34-40). Una produzione analoga è inoltre attestata dai materiali della Torre Civica di Pavia (S. NEPOTI, Le ceramiche post-medievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia medievale", Firenze 1978, pp. 182-184); la fase in cui i frammenti sono più abbondanti è quella tardo-cinquecentesca (Torino, Istituto di Archeologia, L. VASCHETTI, Problemi di stratigrafia urbana: un saggio nel centro storico di Vercelli, pp. 220-228).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, VC, Vercelli
bibliografiaLiverani G.( 1958); Farris C./ Ferrarese V. A.( 1969)pp. 13-45; Bertacchi L.( 1977)pp. 34-40; Nepoti S.( 1978)pp. 182-184
definizionerecipiente
regionePiemonte
provinciaVercelli
comuneVercelli
indirizzovia Verdi, 30
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Vaschetti L.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1980
anno modifica2007
latitudine45.326892
longitudine8.422343

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