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Opera d'arte a Vercelli

L'opera d'arte bacino, frammento - codice 01 00023706 si trova nel comune di Vercelli, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Casa Alciati, via Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Magazzino.
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bene culturalebacino, frammento
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00023706
localizzazioneItalia, Piemonte, VC, Vercellivia Verdi, 30
contenitorepalazzo, Casa Alciati, via Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Magazzino.
datazionesecc. XV/ XVI ; 1400 - 1599 [analisi stilistica]
ambito culturalebottega padana(analisi stilistica)
materia tecnicaceramica/ invetriatura/ graffito/ ingobbio/ pittura
condizione giuridicaproprietà mista pubblica/privata, Fondazione Istituto di Belle Arti e Museo Leone
dati analiticiFrammenti pertinenti a due grossi bacini tronco-conici a fondo piano, dotati di stretta tesa, con orlo arrotondato ed ingrossato e di due prese ad orecchio decorate, nella parte superiore, da una corona di impressioni digitali. Gli impasti sono arancio vivo, compatti e resistenti, a frattura netta, con rari inclusi quarzosi e tracce di mica. Nel primo caso la vertina è densa e lucente, distribuita solo all'interno, di colore giallo pallido su ungobbio bianco. La decorazione comprende sulla tesa un motivo geometrico a triangoli, mentre nel cavetto essa non è leggibile, ma presenta linee sinuose riproducenti forse elementi vegetali. L'oggetto, rotto in antico, era stato rabberciato, come dimostra un filo dio rame ancora inserito in un foto lungo il margine sinistro; analogamente, un secondo frammento pertinente al medesimo bacino, visibile in fotografia. Il secondo recipiente è un bacino e presenta una vetrima estremamente opaca e caduta in più punti, di colore giallino. La decorazione presenta sia nel cavetto che nella tesa sommarie linee riproducenti elementi vegetali stilizzati. In entrambi i casi, la biocramia è giallo ferraccia e verde ramina; neòl primo predomina il verde, estremamente brillante, mentre nel secondo i colori, assai diluiti, sono distribuiti a chiazze.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheStabile angolo N-E di piazza Cavour, cantina, unità 34, fase VI; unità 33, fase VI. I frammenti sono stati rinvenuti nel corso dello scavo condotta dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Torino e diretto dalla Dott.ssa Negro Ponzi Mancini, sul sito della cantina dello stabile al n. 10 di Piazza Cavour di Vercelli. La giacitura, in uno strato di riempimento assai tardo, contenente materiali compresi fra la fine del XV e il XIX secolo, malgrado una netta preponderanza di reperti cinquecenteschi, non autorizza un'attribuzione cronologica precisa. Estremamente ampio il discorso relativo alla ceramica graffita a ramina e ferraccia, essendo note le produzioni emiliano-romagnole (V. FERRARI, La graffita ferrarese, Ferrara 1960) e veneta (G. B. SIVIERO, catalogo dellamostra della ceramica graffita veneta, del XIV - XV - XVI secolo, Rovigo 1965). Per quanto riguarda il Piemonte, la data dell'introduzione della tecnica è tuttora assai problematica e dubitiamo che, allo stato attuale degli studi, si possa risalire altre il XV secolo. I frammenti vercellesi trovano il confronto più immediato nei materiali della torre Civica di Pavia (S. NEPOTI, Le ceramiche post-medievali rinvenute negli scavi della Torre Civica di Pavia, in "Archeologia medievale", Firenze 1978, pp. 90-92), la cui datazione su basi stratigrafiche è compresa fra la fine del XV e il XVII secolo. I nostri reperti trovano inoltre confronti in frammenti della discarica di ceramiche tardo e post-medievali rinvenute a Trino Vercellese (G. DONATO, L. VASCHETTA, Le ceramiche, in Inventario trinese. Fonti e documenti figurativi, catalogo della mostra, Trino 1980, pp. 81-85), anche se tra i reperti ivi rinvenuti non si trova la forma del grande bacino tronco-conico che appare invece così ben attestato a Vercelli nella cversione decorata a stecca. Si tratta di grandi recipienti da mensa, in quanto in nessun caso essi recano tracce di fumigazione sulle pareti esterne; forse si trattava di zuppiere. E' interessante notare la varietà di decorazioni che testimoniano della ricercatezza di oggeti che dovevano essere di uso assai comune, come pure il fatto che si tentasse di rabbercirare gli oggetti frantumati ed è anzi probabile che ciò fosse opera dello stesso vasaio, in quanto il lavoro "di restauro" appare eseguito con grande perizia (Torino, Istituto di Archeologia, L. VASCHETTI, Problemi di stratigrafia urbana: un saggio nel centro storico di Vercelli, pp. 191-205).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, VC, Vercelli
bibliografiaFerrari V.( 1960); Siviero G. B.( 1965); Nepoti S.( 1978)pp. 90-92; Donato G./ Vaschetti L.( 1980)pp. 81-85
definizionebacino
regionePiemonte
provinciaVercelli
comuneVercelli
indirizzovia Verdi, 30
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Vaschetti L.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bovenzi G. L. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1980
anno modifica2007
latitudine45.326892
longitudine8.422343

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