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Opera d'arte di Santo di Francesco (notizie metà sec. XVI), a Firenze

L'opera d'arte di Santo di Francesco (notizie metà sec. XVI), - codice 09 00281385 - 5 di Santo di Francesco (notizie metà sec. XVI), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in giardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, Grotta di Madama o Grotticina, interno, volta
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bene culturalesoffitto a cassettoni, volta
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00281385 - 5
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzePiazza Pitti 1
contenitoregiardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, Grotta di Madama o Grotticina, interno, volta
datazionesec. XVI ; 1554 - 1555/06/28 (ante) [documentazione]
ambito culturaleambito fiorentino(analisi stilistica)
autoreSanto di Francesco (notizie metà sec. XVI),
materia tecnicastucco/ modellatura
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiFasce geometriche. Decorazioni: modanature, fusarole, perlinature, baccellature.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheNell'agosto 1554 "si fanno buoni a Santo di Francesco muratore per averci lavorato di stucho larcho dela testata dela gr otta...dacordo con maestro Davitte e d'ordine di S. E. Ili(u 'stri)ma". Il documento riferisce solo della testata di fondo . Non si ha invece notizia della parte restante del soffitto , che tuttavia si direbbe coevo per motivi tipologici e stilistici, nonché" per gli affreschi che decorano l'intera superficie della volta, inclusa la testata. Si consideri che nel 1554 erano pagate le forniture per le pianelle del tetto e gli aguti per conficcare le spugne e che il 28 giugno 1555 furono rimborsate al Bachiacca le spese dei colori per le gròttesche: pertanto tale data va considerata il termine limite per la decorazione a stucco. Evidente e" la ripresa dalle volte romane di età" imperiale assai vicini, specie nell'arcone di fondo, al vestibolo della sagrestia di Santo Spirito d i Giuliano da Sangallo. La Grotticina, riconoscibile nella lunetta con la veduta di Boboli di Giusto Utens del 1599, ha un impianto che al pari della seconda camera della Grotta del Buontalenti nello stesso giardino, rimanda alla coeva decorazione interna di Palazzo Vecchio. L'effetto naturalistico delle spugne e stalattiti, derivato dai ninfei imperiali di Tiberio e di Adriano e"i nfatti mediato e adattato all'esigenze di arredo architettonico, così differenziando quest'ambiente dalla coeva grotta d el Giardino di Castello (con cui viene di solito confrontata ) dove invece il Tribolo dette vita a un mondo vivente di an imali e di creature marine, inserito in un percorso d'acqua di originalissima resa inventiva e compositiva (Del Bravo). L'artista e"stato considerato il più probabile autore del progetto della Grotta, escludendo Buontalenti per motivi cronologici e stilistici (a cui invece l'attribuiscono le fonti settecentesche); meno chiaro è il ruolo del Bandinelli, bench è Vasari gli riferisca il disegno della parete di fondo, con le sculture realizzate dall'allievo Giovanni Fancelli, autore anche dell'intero arredo marmoreo esterno. I lavori iniziarono dalla testata, dopo che fra l'autunno e l'inverno 1553 erano stati portati a termine i condotti idraulici e la struttura muraria (Baldini Giusti). Entro l'agosto 1554 Santi di Francesco muratore eseguì gli stucchi, e il Fancelli terminò l'intera sua commissione. Niente si conosce degli stucchi delle pareti e del restante soffitto, secondo Baldini Giusti, frutto di un ampliamento, forse aggiunto a un iniziale vivaio a muro su ipotetico disegno del Bandinelli. Tuttavia qu esto nuovo corso all'ambiente dever essere stato consecutivo, se il Bachiacca affrescò l'intera superficie dei lacunari entro il 28 giugno 1555, e Santi Buglioni completò il pavimento nell'agosto 1556. Anche l'impiego di questi due artisti, propone l'ipotesi finora mai sostenuta, di una direzione vasariana dei lavori, con la costante supervisione di Davide Fortini "ingegniere". Mi sembra inoltre di poter identificare per motivi stilistici, la presenza di Bartolomeo Ammannati, stabile collaboratore di Vasari in Palazzo Vecchio dal 1555 , nelle linee pure ed eleganti delle specchiature a stucco, della vasca del Fancelli ora nella facciata di Palazzo Pitti e della mostra marmorea della porta d'ingresso (vedi schede ), i cui caratteri trovano stretta rispondenza nella coeva d ecorazione di Villa Giulia a Roma (1553). In una lettera a C osimo I del 13 aprile 1556 la grotta sembra terminata. Rinal di nel recente convegno 'Boboli 90', ne ha fornito una lettura mitologico-politica interna al percorso del Giardino. Documento relativo alle nicchie: "Si fanno buoni a Santo di Francesco muratore per averci lavorato di stucco larcho dela testata dela grotta cole due nichie dali 2 lati....lire 49" (Baldini Giusti).
committenzaEleonora di Toledo, granduchessa di Toscana (1570 ante)
definizionesoffitto a cassettoni
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoPiazza Pitti 1
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Frulli C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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