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Opera d'arte di Monguidi Mario (notizie 1930), Marzaroli Alessandro (1868/ 1951), Martinelli G. (Notizie prima metà XX sec.), Fonderia Battaglini-Frigerio-Vecchi (notizie prima metà sec. XX), Ninzetti U. (notizie prima metà sec. XX), a Parma

L'opera d'arte di Monguidi Mario (notizie 1930), Marzaroli Alessandro (1868/ 1951), Martinelli G. (Notizie prima metà XX sec.), Fonderia Battaglini-Frigerio-Vecchi (notizie prima metà sec. XX), Ninzetti U. (notizie prima metà sec. XX), - codice 08 00429561 di Monguidi Mario (notizie 1930), Marzaroli Alessandro (1868/ 1951), Martinelli G. (Notizie prima metà XX sec.), Fonderia Battaglini-Frigerio-Vecchi (notizie prima metà sec. XX), Ninzetti U. (notizie prima metà sec. XX), si trova nel comune di Parma, capoluogo dell'omonima provincia sita in piazza, Piazza Corridoni
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bene culturalemonumento, A Filippo Corridoni
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00429561
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, PR, Parma, ParmaPiazza Corridoni
contenitorepiazza, Piazza Corridoni
datazionesec. XX ; 1927 - 1927 [fonte archivistica]
autoreMonguidi Mario (notizie 1930), Marzaroli Alessandro (1868/ 1951), Martinelli G. (Notizie prima metà XX sec.), Fonderia Battaglini-Frigerio-Vecchi (notizie prima metà sec. XX), Ninzetti U. (notizie prima metà sec. XX),
materia tecnicagranitobreccia di Veronamarmo botticino/ intagliopasta vitrea/ mosaicobronzo/ fusione
misurem, alt. 12.50, largh. 6.40,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Parma
dati analiticiL'imponente monumento eretto a memoria di Filippo Corridoni si colloca in uno slargo ottenuto spianando l'area di sbocco del Ponte di Mezzo, in origine piazza irregolare caratterizzata da una fontana centrale. La mole si erge su un basamento costituito da tre gradini in porfido con lunghezze digradanti verso l'alto e con base centrale rivestita di lastre di breccia di Verona. Una modanatura sagomata permette l'innesto del blocco realizzato sempre in breccia rosa, di forma tronco-piramidale, ai quattro angoli del quale spuntano quattro teste d'aquila rappresentate schematicamente. Al centro una ribassatura a gradini della superficie del blocco permette l'inserimento di quattro teste di fanti, una su ogni lato, che si caratterizzano per una spiccata espressività, ottenuta attraverso lo sguardo corrucciato e la lavorazione a piani profondamente incavati sia delle superifici del viso sia degli occhi. Al di sopra di questa base si innalza un alto fusto in marmo botticino, bianco, con agli angoli quatto lesene sporgenti in alto e al centro quattro bassorilievi rappresentanti la Povertà, la Fede, l'Amore, la Vampa. Sul lato nord un personaggio maschile a torso e a piedi nudi avanza portando con la mano destra una fiaccola ed è seguito da un altro uomo.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheInaugurato il 30 ottobre 1927, il monumento a Filippo Corridoni (1881-1915) ha avuto una genesi contrastata dal punto di vista della committenza politica, inserendosi proprio nel momento di transizione che ha portato a Parma il regime fascista. Le prime commemorazioni vengono organizzate già nell'anno della morte da parte degli ambienti dei sindacalisti, e fin dall'inizio, il Comune, vista l'impossibilità di ottenere la salma del Tribuno, decide di dedicargli una via dell'Oltretorrente, già borgo Minelli. Fin dal 1920 però cominciano ad emergere disaccordi tra l'Unione Italiana del Lavoro e l'Unione Italiana Gioventù Sindacalista e nel 1923 si costituisce il Comitato parmense per il monumento a Corridoni, organismo fascista che riesce ad impossessarsi dell'eredità di Corridoni e che, in accordo col sindaco Olivieri e sotto il patronato di Benito Mussolini, si occupa di organizzare delle raccolte di fondi statali e popolari. Nel comitato d'onore compaiono Ildebrando Cocconi, G. Compiani, V. Mattei e G. Guardoli. Tale ente affida l'elaborazione del progetto per il monumento all'architetto Mario Monguidi, mentre la modellazione della scultura è affidata ad Alessandro Marzaroli. Le fonti archivistiche testimoniano l'alto apprezzamento espresso da Mussolini ai disegni; il duce assicura quindi l'appoggio del governo e il concorso finanziario, raccomandando di affrettare i lavori. Nel giugno del 1925 si stabiliscono alcune norme per l'inizio delle opere, in particolare se ne concede l'area, si appresta l'uso di un locale per modellare la statua e si decide che il comune si sarebbe dovuto assumere l'onere delle fondazioni; dopo un capitolato d'appalto datato 20 luglio 1925 i lavori di fondazione vengono affidati alla ditta di Egidio Valesi, con un preventivo di spesa di lire 13.000. Se il 3 settembre viene stipulato il contratto tra l'Ufficio Tecnico del Comune di Parma e Valesi, il 2 dicembre quest'ultimo dichiara regolarmente eseguite tutte le opere di fondazione e chiede il pagamento a saldo. La ricerca d'archivio ha permesso anche di rintracciare la relazione presentata il 17 gennaio 1925 dal Monguidi per il monumento, dove l'autore esplicita le intenzioni: "così traendo origine ed espressione dall'anima di F. Corridoni, ho cercato d'intenderne lo spirito e di foggiarlo a monumento" (Relazione Monumento a Filippo Corridoni. Architetto Mario Monguidi, ASC, Amministraz Comunale 1925/2). L'architetto spiega che la struttura raffigura la trincea e la "lotta ininterrotta", mentre gli altorilievi rappresentano le qualità dell'eroe, rappresentato "in tutta la drammaticità del suo luminoso sacrificio." (Relazione Monumento a Filippo Corridoni. Architetto Mario Monguidi, cit.). Altro elemento interessante è il preventivo di spesa, comprensivo del materiale e della lavorazione di tutti gli elementi, fissato a lire 140.000. L'analisi stilistica del monumento, in particolare dei rilievi marmorei, porta ad sostenere l'utilizzo di modelli della statuaria liberty, evidente soprattutto nell'allungamento delle forme e nello spiccato simbolismo di ogni elemento, dove compaiono anche accenni di ermetismo, come dimostrano le denominazioni di tali bassorilievi (la Povertà, la Fede, l'Amore, la Vampa). La statua del Marzaroli rappresentante l'eroe caduto in guerra, invece, risente maggiormente di schemi di raffiguazione realistica, pur nell'interpretazione efficace delle parole di Corridoni stesso: "cadrò con la fronte verso il nemico come per andare più avanti ancora". L'epigrafe presenta un evidente accento poetico ed un'enfasi particolare, di chiara matrice fascista, sull'eroismo di Corridoni ed è stata composta da Ildebrando Cocconi, autore di altre iscrizioni commemorative a Parma ed in provincia. Il monumento si distingue anche per la scelta dei materiali, marmo botticino, breccia di Verona, mosaico nella parte superiore del fusto, bronzo; la polimatericità sembra essere un elemento distintivo dell'opera di Monguidi, che la impiegherà anche in un altro monumento al pari significativo nel tessuto urbano di Parma, quello dedicato ai caduti di tutte le guerre nella torre di San Paolo in via Melloni (vd. scheda n. 00429562).
committenzaComitato Esecutivo per l'erezione del Monumento a Corridoni (1926)
bibliografiaDe Benedetti B.( 1927); Cervetti V./ Spocci R.( 1987)pp. 255-268; Salciccia L.( 1987); Mendogni P. P.( 2005)p. 105; Capelli G.( 2005)p. 125; Lasagni R.( 1999)vol. II, pp. 424, 569-570; Capelli G.( 1975)pp. 175-182; Zilocchi B./ Iotti M.( 1993)pp. 118-119;
definizionemonumento
denominazioneA Filippo Corridoni
regioneEmilia Romagna
provinciaParma
comuneParma
localitaParma
indirizzoPiazza Corridoni
ente schedatoreS36
ente competenteS36
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Santacatterina M.; Funzionario responsabile: Fornari Schianchi L.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Santacatterina M. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Santacatterina M. (2007), Referente scientifico: NR (recupero p
anno creazione2007
anno modifica2007
latitudine44.802339
longitudine10.322559

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