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Opera d'arte di Calamai Luigi (1800/ 1851), a Firenze

L'opera d'arte di Calamai Luigi (1800/ 1851), - codice 09 00122341 di Calamai Luigi (1800/ 1851), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, Chiesa di S. Giovannino dei Padri Scolopi, Chiesa e Convento di S. Giovannino dei Padri Scolopi, via Martelli, 4° cappella lato destro
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bene culturalereliquiario a teca, a urna, S. Florenzio martire
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00122341
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia Martelli
contenitorechiesa, Chiesa di S. Giovannino dei Padri Scolopi, Chiesa e Convento di S. Giovannino dei Padri Scolopi, via Martelli, 4° cappella lato destro
datazionesec. XIX metà; 1840 - 1860 [analisi stilistica]
autoreCalamai Luigi (1800/ 1851),
materia tecnicalegno/ intaglio/ doraturacera
misurealt. 64, largh. 163, prof. 67,
condizione giuridicaproprietà Stato, possesso perpetuo Comune di Firenze
dati analiticiL'urna in vetro, con incorniciatura in legno intagliato e dorato decorato con motivi a volute fogliacee con teste di cherubini a tutto rilievo posto negli angoli, poggiante su quattro piedi a cipolla, contiene il corpo in cera di S. Florenzio Martire, con veste in raso bianco, ricamata a fiori e folgie a più colori, attorno alla testa dai capelli naturali lunghi e coroncina di fiori di stoffa.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa teca, di particolare pregio artistico, finemente costruita nei suoi elementi decorativi, è collocabile nella prima metà del secolo XIX, come la bella e precisa raffigurazione in cera del giovane martire opera del fiorentino Luigi Calamai (1800-1851) autore tra l'altro di preparazioni anatomiche di grande accuratezza, famoso è il così detto Lebbroso, ancor oggi conservate nel Museo della Specola, di cui divenne nel 1840 Direttore e modellatore capo, assieme a quelle di Clemente Susini di Francesco e Carlo Calenzuoli, (altre opere del Calamai sono l'Isituto Botanico- Istituto di Anatomia Patologica e Istituto Tecnico Galileo Galilei, tutti in Firenze). L'effige fu fatta eseguire per la grande venerazione che i fedeli avevano della reliquia del corpo di questo martire romano (morì sotto Diocleziano nel 303 all'età di quattordici anni) portato da Roma a Firenze nel 1701, assieme a molte altre, dal Marchese Francesco Riccardi. Reliquia che una volta caduta in disgrazia la famiglia Riccardi 1812 vennero cedute al Padre Provinciale delle Scuole Pie di Toscana, Giovanni Inghirami, che decise di sistemerle in un oratorio, da poco costruito nei sotterranei della Chiesa, noto come Cappella dei Martiri. Nel 1842 doveva avvenire tale passaggio dalla Chiesa alla Cappella ma per il corpo di San Florenzio fu fatta eccezione e rimase entro urna di vetro settecentesca, sotto la mensa della 3° cappella del lato destro (probabilmente allora si aggiunse sul cartiglio sopra l'altare, al nome di S. Niccolò da Bari quello del martire romano), salvo poi essere riprodotto in cera dal Calamai e passare in un periodo successivo, vicino ai nostri tempi nella 4° cappella di destra.
bibliografiaBoschi I.( 1943)p. 16
definizionereliquiario a teca, a urna
denominazioneS. Florenzio martire
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Martelli
ente schedatoreS17
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Innocenti D.; Funzionario responsabile: Paolucci A.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Caccialupi E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Caccialupi E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1979
anno modifica2006
latitudine43.774666
longitudine11.255801

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