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Opera d'arte Villa Tusculana a di VII. Ottobre MDCCCXXXIX. SS. Gregorio XVI visita S.M. La regina Maria Cristina di Corrodi Salomon (1810/ 1892), a Agliè

L'opera d'arte Villa Tusculana a di VII. Ottobre MDCCCXXXIX. SS. Gregorio XVI visita S.M. La regina Maria Cristina di Corrodi Salomon (1810/ 1892), - codice 01 00208411 di Corrodi Salomon (1810/ 1892), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Piano primo, Galleria Verde: parete destra
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloVilla Tusculana a di VII. Ottobre MDCCCXXXIX. SS. Gregorio XVI visita S.M. La regina Maria Cristina
soggettoveduta della villa Tuscolana con papa Gregorio XVI e Maria Cristina di Borbone
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00208411
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Piano primo, Galleria Verde: parete destra
datazionesec. XIX secondo quarto; 1840 - 1840 [data]
autoreCorrodi Salomon (1810/ 1892),
materia tecnicacarta/ acquerellatura
misurealt. 52, largh. 68,
condizione giuridicaproprietà Stato, Castello di Agliè
dati analiticiIl dipinto raffigura una veduta della villa Rufinella, residenza della regina Maria Cristina, nella campagna laziale. Sulla sinistra è delineato il viale alberato che costeggia il confine della proprietà, con cancello d'ingresso a destra. Lungo il viale sono raffigurate alcune figure, tra cui due frati, mentre nel cortile interno vi sono carrozze e numerosi personaggi di corte. L'episodio storico descritto è la visita del papa Gregorio XVI alla Regina.Soggetti profani. Personaggi: Maria Cristina di Borbone; Gregorio XVI. Abbigliamento. Ecclesiastici: frati. Figure: uomini; donne. Oggetti. Architetture. Paesaggi.
notizie storico-criticheIl dipinto è datato 1840 e firmato da Salomon Corrodi (Fehraltorf in Svizzera 19 aprile 1810-Como 4 luglio 1892), artista appartenente ad una famiglia italiana rifugiata in Svizzera in seguito alla persecuzione dei valdesi. Dopo aver studiato a Zurigo con il paesaggista Wetzel, al cui seguito compì i primi viaggi, nel 1832 partì per l'Italia, dove visitò Genova e Pisa, e si stabilì a Roma, dove frequentò l'atelier di Thorwaldsen. Viaggiò molto ma risiedette sempre a Roma, dove fu nominato professore e membro onorario dell'Accademia di Belle Arti. All'inizio della carriera si era servito della tecnica ad olio ma "ben presto passò all'acquerello, che gli fu più congeniale e che gli permise di raggiungere ottimi risultati, oltre a un notevole successo di mercato per le sue vedute di Roma e della Campagna romana, del golfo di Napoli, di Ischia, della Riviera ligure e dei vari luoghi da lui via via visitati nei suoi viaggi" (cfr. scheda biografica in "Dizionario biografico degli italiani", Roma v. 29 1983, pp. 534-535 di Magnani S.). "I suoi acquerelli, di esecuzione accurata, di finissima intonazione e dall'atmosfera suggestiva per i colori soffusi che sfumano i piani, rivelano sempre una mano abilissima" (cfr. V. d'Erme - R. Mammuccari - P. E. Trastulli, "Le paludi pontine. Un mondo scomparso", Roma 1984, pp. 245-246). Dipinti di Corrodi sono piuttosto rari nel territorio piemontese, dalla consultazione della banca dati relativa alle esposizioni della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino emerge che espose a Torino soltanto tre acquerelli nel 1880. Probabilmente l'opera in esame fu acquistata a Roma dalla regina Maria Cristina di Borbone, che fin dal 1825 insieme a Carlo Felice aveva promosso gli scavi nel territorio dell'antica Tuscolo e raccolto le antichità ivi rinvenute nel castello di Agliè. Dopo la morte del marito, nel 1831, la regina risiedette per un anno a Napoli e poi fece ritorno in Piemonte, da cui si allontanava d'estate per dimorare alla Rufinella. Recentemente sono stati pubblicati alcuni studi, in occasione di mostre tenute a Roma, sulla pittura di paesaggio nella prima metà dell'Ottocento ed in particolare sulle vedute di località laziali; nei relativi cataloghi si trovano elementi di confronto per l'opera in esame, che deriva il soggetto direttamente da un'opera di Charles de Chatillon in collezione privata. Rispetto all'originale realizzato tra il 1815 e il '17 quando la tenuta era di proprietà di Luciano Bonaparte, Corrodi muta la corte raffigurata in quella papale, a sottolineare l'importanza ideologica e promozionale dell'evento storico (cfr. Giovanna Cappelli - Susanna Pasquali, a cura di, "Tusculum. Luigi Canina e la riscoperta di un'antica città", catalogo della mostra, Roma 2002, figg. 1; 2, pp. 57-65 cat. V3; cfr. E. Gabrielli, "Le committenze romane di Maria Cristina di Borbone regina vedova di Sardegna" in "Maestà di Roma da Napoleone all'Unità d'Italia, catalogo della mostra, Milano 2003, pp. 398-400). Edith Gabrielli accenna al dipinto con il titolo di "Visita di Gregorio XVI a Maria Cristina nella Villa di Tuscolo il 7 ottobre 1839" (cfr. E. Gabrielli, "Le decorazioni e gli arredi" in D. Biancolini - E. Gabrielli, a cura di, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, p. 64 n. 358). Nel Castello di Agliè si conservano altri due acquerelli del Corrodi: uno nella sala gialla al piano nobile raffigurante "Gli avanzi dell'anfiteatro di Cicerone alla Villa Tuscolana" e un'altra veduta della Rufinella nell'appartamento Chierici. Quello in esame è ritenuto "l'unica tra le vedute della Rufinella commissionate da Maria Cristina ancora conservata nel castello di Agliè" (cfr. E. Gabrielli in in "Maestà di Roma", ibidem). La celebrazione dell'episodio della visita di Gregorio XVI a Maria Cristina fu commissionata dalla regina anche a Ferdinando Cavalleri, che realizzò la grande tela nella sala rossa dell'appartamento del Re del Castello, alla pittrice Grassis de Predl e altri (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. I p. 397). Si segnala in particolare un acquarello conservato nella sala gialla al piano nobile, intitolato "IL SOMMO PONTEFICE GREGORIO XVI VISITA S.M. LA REGINA M. CRISTINA DI SARDEGNA NELLA R. VILLA TUSCULANA IL GIORNO VIII OTTOBRE MDCCCXXXVIII". I dipinti di Corrodi sono menzionati da Bertolotti "Nell'alloggio del Principe di Carignano fra otto dipinti ad olio e quattro acquerelli nominerò ... La villa di S.M. la Regina Maria Cristina a Roma nel momento che Gregorio XVI, che ha pur qui Avanzi dell'anfiteatro di Cicerone alla villa Tuscolana e due acquerelli con vedute della Ruffinella" (Cfr. A. Bertolotti, "Passeggiate nel Canavese", Ivrea tomo III 1869, p. 29). La catena inventariale, dubbia per la possibile identificazione con altri soggetti analoghi, indica che la collocazione attuale è attestata soltanto nel 1964.
bibliografiaBertolotti A.( 1869)p. 29; Dizionario biografico( 1983)v. 29 pp. 534-535 di Magnani S.; D'Erme V./ Mammuccari R./ Trastulli P. E.( 1984)pp. 245-246; Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)p. 64 n. 358; Cappelli G./ Pasquali S.( 2002)pp. 57-65 cat. V3; Maestà R
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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