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Opera d'arte Sant'Antonio da Padova di Maestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489), a L'Aquila

L'opera d'arte Sant'Antonio da Padova di Maestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489), - codice 13 00020083 - 3 di Maestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489), si trova nel comune di L'Aquila, capoluogo dell'omonima provincia sita in castello, Castello CInquecentesco, via Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, sala IX
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bene culturaledipinto, scomparto laterale
titoloSant'Antonio da Padova
soggettoSant'Antonio da Padova
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00020083 - 3
localizzazioneItalia, Abruzzo, AQ, L'Aquilavia Colecchi, 1
contenitorecastello, Castello CInquecentesco, via Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, sala IX
datazionesec. XV fine; 1489 - 1489 [iscrizione]
autoreMaestro dei Polittici Crivelleschi (notizie 1489),
materia tecnicatavola/ pittura a temperatavola/ doratura
misurecm, alt. 110, largh. 39.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, SBAAAS AQ
dati analiticiSant'Antonio da Padova, dalla figura slanciata, scalzo e con l'abito francescano, si staglia su un fondo dorato, recando con se i consueti attributi, quali il libro ed il giglio.Sant'Antonio da Padova
notizie storico-criticheI due pannelli sono appartenuti ad un polittico a cinque scomparti, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Paradiso dei Minori Osservanti di Tocco da Casauria, oggi diviso fra il Museo Nazionale d'Abruzzo, il Museo d'Arte "Costantitno Barbella" di Chieti, dove sono situate le tavole raffiguranti San Giovanni Battista con San Bernardino nella Cuspide, e San Girolamo con San Giovanni da Capestrano nella cuspide, e il Museo Francescano dei frati Minori Cappuccini a Roma che conserva in deposito da Assisi il pannello con San Francesco da Assisi e San Ludovico da Tolosa nella cuspide ("Il Museo francescano" 1973, p. 13; Rocca 2000, p.27). Quest'ultimo elemento reca la data 1489, la quale resta tuttora un riferimento cronologico, tanto anomalo nella sua definizione (LUDOVICI 2003, p.253) quanto di fondamentale importanza. Ferdinando Bologna ricostruisce nel 1948 il polittico smembrato, intervenendo con una proposta attributiva, approfondendo un'idea di Cesare Brandi che ne aveva suggerito la sostanza Crivellesca. Come s'è detto, in precedenza i polittici degli Osservanti erano stati concordemente assegnati a Cola dell'Amatrice (SERRA 1929, pp. 104 - 105; BERENSON 1936, p. 130; GABBRIELLI 1934, PP. 43 - 44) e successivamente accostati a Giacomo da Campli o a un pittore affine. Come ha ben messo in risalto Maria Luigia Fobelli per quest'opera, ampliando osservazioni sulle quali la critica è sostanzialmente concorde, tutte le opere assegnate al Maestro dei Polittici crivelleschi sono accomunate da una "serialità artigiana che con pochissime varianti replica il tema della Madonna in trono fra Santi". Il pittore "trasforma la lezione di Carlo Crivelli, filtrata attraverso i modelli di Pietro Alamanno e di Alvise Vivarini, in termini di puro grafismo lineare e di colori lucidi e statici. Si tratta dunque di un episodio appartato di cultura crivellesca, elaborato lontano dai vitali centri marchigiani e data l'originaria ubicazione delle opere, localizzabile probabilmente fra le province dell'Aquila e di Chieti. In esso è da riconoscere il secondo caso d'influenza della pittura veneta manifestatasi nel corso del Quattrocento in territorio abruzzese, dopo quello assai noto e qualitativamente più alto costituito dal polittico di Jacobello del Fiore per la chiesa di Sant'Agostino, ora nel duomo di Teramo, e da un gruppo di opere collegate. La studiosa Maria Luigia Fobelli analizza la Madonna del Suffragio proveniente dalla Chiesa di San Francesco di Chieti, la quale ha avuto una vicenda critica comune ai due pannelli di Tocco da Casauria, un'opera non priva di fascino, l'unica del gruppo in cui il fondo oro è sostituito da un paesaggio petroso. Dalle viscere della terra affiorano le anime purganti circondate da fiammelle rosse, le quali si abbeverano del latte che sprizza dal seno della Madonna disegnando un perfetto cono.Tale opera è concordemente considerata la più tarda di tutte, databile forse sul cadere del secolo. Più che il rapporto con i Crivelli vi traspare la conoscenza della produzione di Antoniazzo Romano, come del resto già sottolineava Van Marle (1934, XV, p. 240).
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Abruzzo, PE, Tocco da Casauria, TOCCO DA CASAURIA
definizionedipinto
regioneAbruzzo
provinciaL'Aquila
comuneL'Aquila
indirizzovia Colecchi, 1
ente schedatoreS107
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Molinari D.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Trascrizione per informatizzazione: CONSORZIO IRIS (L. 84/90) (1990); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ludovici E. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); SIGECWEB/ De
anno creazione1980
anno modifica2005; 2013
latitudine42.396177
longitudine13.424584

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