Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte San Nicola Taumaturgo a Firenze

L'opera d'arte San Nicola Taumaturgo - codice 09 00742660 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleicona
titoloSan Nicola Taumaturgo
soggettoSan Nicola di Bari
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00742660
localizzazioneToscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 (post) - 1749 (ante) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito moscovita(analisi stilistica)
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 25.5, largh. 21,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola intera, con due listelli inseriti nei margini superiore e inferiore, senza incavo. Non si osserva presenza di tela. Levkas.Soggetti sacri. Personaggi: San Nicola; Cristo; Madonna. Oggetti: libro.
notizie storico-criticheIl culto di san Nicola il Taumaturgo venne ereditato nella Rus' da Bisanzio subito dopo la conversione al Cristianesimo. Secondo la tradizione della Chiesa, il santo visse tra la seconda metà del III e la prima metà del IV secolo. Come arcivescovo di Myra in Licia, partecipò al primo Concilio ecumenico a Nicea nel 325, e dopo la morte fu sepolto nella città natale. Secondo la maggioranza degli studiosi, nei secoli successivi il culto del santo vescovo ebbe un carattere esclusivamente locale. Più tardi, nell'VIII-IX sec., la tradizione letteraria riunì insieme almeno due personaggi con lo stesso nome. La storia della vita dell'arcivescovo di Myra venne integrata dalla narrazione dei numerosi miracoli compiuti da Nicola di Pinara, fondatore e archimandrita del monastero di Sion nei pressi di Myra, vissuto nel VI secolo. Nel IX-X secolo il culto di san Nicola ebbe grande diffusione a Costantinopoli, dove cominciò a venir recepito come uno dei grandi Padri della Chiesa. Nell'antica Rus', nell'XI-XII sec. san Nicola veniva recepito innanzitutto come il patrono dei principi, ma già verso il XIV sec. il suo culto si diffuse tra ampi strati della popolazione. Secondo la tradizione bizantina, nei testi liturgici veniva celebrato in primo luogo come Grande Vescovo e "santo predicatore di Cristo", insignito di una dignità pari a quella degli apostoli. Inoltre, il santo veniva venerato come potente taumaturgo, celere soccorritore e intercessore per i fedeli. Nell'icona in esame san Nicola è raffigurato con i paramenti episcopali. Una particolarità dell'iconografia sono le figure a busto di Cristo con il Vangelo e della Madre di Dio in preghiera ai lati del nimbo di san Nicola. Si ritiene che tali raffigurazioni, di cui abbiamo notizia nell'arte bizantina a partire dall'XI secolo, si basino sulle prime redazioni della Vita, secondo cui Cristo e la Madre di Dio parteciparono alla consacrazione episcopale di san Nicola e gli consegnarono il Vangelo e l'omophorion, attributo episcopale per eccellenza. In seguito il significato originario del soggetto si smarrì, e questo elemento iconografico venne identificato con l'episodio del "miracolo di Nicea". Secondo i testi della Vita diffusisi nella Rus' nel XV-XVI secolo, al concilio di Nicea san Nicola, indignato dai discorsi dell'eretico Ario, lo schiaffeggiò, e per questo motivo i padri conciliari si adirarono contro di lui e decisero di togliergli le insegne della sua dignità. Tuttavia, quando gli si avvicinarono, davanti all'intera assemblea apparvero Cristo e la Madre di Dio, che ristabilirono la giustizia restituendo al santo gli attributi dell'episcopato. Le raffigurazioni di san Nicola che presentano un'iconografia analoga all'opera in esame ebbero ampia diffusione nell'arte russa tra la fine del XVII ed il XVIII secolo. Secondo Marcucci, l'icona appartiene per stile alla scuola Stroganov e venne dipinta nel XVII secolo. L'opera spicca per la qualità e non ha strette analogie con la collezione dell'Accademia, sebbene possa essere datata, come la maggioranza delle opere, ai decenni 1730-1740, e sia da porre in correlazione alle tradizioni degli artisti del Palazzo dell'Armeria della fine del XVII secolo. Le proporzioni della composizione sono equilibrate, la sagoma del santo fluida, con spalle curve che vanno allargandosi considerevolmente verso il basso, il colorito è costruito su accostamenti di rosso, nero e varie tonalità di marroni, integrati dall'oro del fondo e delle rifiniture. Il volto presenta lineamenti marcati, profonde rughe sulla fronte, sotto gli occhi e sulle gote, e trova strette analogie con una serie di opere dello stesso periodo di origine provinciale, che seguono le tradizioni degli isografi imperiali del secolo precedente. Queste tradizioni si rispecchiano anche nella compattezza, nel rilievo assunto dal volto, grazie alla maniera pittorica che sovrappone a un incarnato base varie mani di schiariture, lumeggiature e tocchi di rosso sulla fronte, le palpebre e le gote; le medesime tradizioni si riscontrano nei motivi ornamentali in oro, disseminati a profusione sulle vesti. Singoli elementi dell'icona (le raffigurazioni di Cristo e della Madre di Dio, degli Evangelisti e della Crocifissione sul rivestimento del Vangelo, di Cristo sulla panagia) sono dipinti in una maniera semplificata che trova analogie in molte opere della collezione e conferma l'appartenenza dell'icona di san Nicola al gruppo principale di opere della collezione.
bibliografiaBettini S.( 1940)pp. 38-39, n. 5; Marcucci L.( 1958)p. 99, n. 51; Oriente Occidente( 2004)p. 58
definizioneicona
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Gladyševa E.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Sacco A. M. (2009)
anno creazione2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

oppure puoi cercare...

  • opere d'arte nel comune di Firenze
  • opere d'arte nella provincia di Firenze
  • opere d'arte nella regione Toscana