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Opera d'arte Predica all'Aquila di Maestro di San Giovanni da Capestrano (notizie seconda metà sec. XV), a L'Aquila

L'opera d'arte Predica all'Aquila di Maestro di San Giovanni da Capestrano (notizie seconda metà sec. XV), - codice 13 00020078 - 4 di Maestro di San Giovanni da Capestrano (notizie seconda metà sec. XV), si trova nel comune di L'Aquila, capoluogo dell'omonima provincia sita in castello, Castello Cinquecentesco, via Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, sala VII
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bene culturaledipinto, in alto a destra
titoloPredica all'Aquila
soggettoPredica di San Giovanni da Capestrano
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00020078 - 4
localizzazioneItalia, Abruzzo, AQ, L'Aquilavia Colecchi, 1
contenitorecastello, Castello Cinquecentesco, via Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, piano I, sala VII
datazionesec. XV fine; 1490 - 1499 [bibliografia]
autoreMaestro di San Giovanni da Capestrano (notizie seconda metà sec. XV),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 88, largh. 58.5, sp. 3
condizione giuridicaproprietà Stato, Soprintendenza BSAE per l'Abruzzo
dati analiticiLa vicenda della predica tenuta all'Aquila da San Giovanni da Capestrano nel 1426, trova iconograficamente adeguata corrispondenza con la testimonianza del cronista Osservante Bernardino Amici da Fossa, il quale narra di aver assistito da bambino al miracolo: «Questo però non voglio tacere che io fanciulletto, tenuto da mio padre nelle sue braccia, vidi con gli occhi miei. Radunate molte migliaia di persone nella piazza grande, predicò lo beato padre del nome di Jesù, e mostrò la tavola dove era dipinto il nome di Jesù col crocifisso, che al presente sta nel loco di sancto Juliano (…) e poi comandò ad alta voce che tutti i demoniati gli dovessero rendere ossequio al nome di Jesù. Mirabile cosa! Avresti veduto molte donne gridare e tempestare, che parea grande stupore ad ogni gente. Tra le altre ne era una presso a noi che si era scarpigliata e così fattamente si torcea e gridava e tempestava, che a me mettea paura, e poi spazio di tempo comandando loro che stessero in pace, tutti tacettero»Predica di San Giovanni da Capestrano
notizie storico-criticheQuesto dipinto, formato da cinque pannelli, giunti separatamente al Museo dalla Chiesa aquilana di San Bernardino, solo nel 1948, in occasione della prima mostra di restauri dell'Aquilano, F. Bologna ricompose in modo esatto il polittico, seguendo l'andamento delle linee di suturazione antiche e pervenendo alla fine non solo ad una corretta interpretazione iconografica ma anche e soprattutto ad una più serrata e rispondente articolazione strutturale (Bologna, 1950, p.87). Il critico giungeva così ad individuare l'autore del polittico in un ignoto maestro denominato convenzionalmente Maestro delle Storie di San Giovanni da Capestrano, autore anche dell'altra tavola con le "Stimmate di San Francesco". Delineata così precisamente la personalità artistica del pittore, veniva a cadere l'identificazione proposta precedentemente dal Chini, sulla base di documentazione d'archivio male interpretata, con Sebastiano di Cola da Casentino. Il Maestro di San Giovanni da Capestrano è un pittore di formazione eterogenea in quanto, accanto a influenze iberiche -fiamminghe-borgognone non mancano nelle sue opere riferimenti padano-ferraresi. R. Cannatà (1981), sulla base di analogie stilistiche che vanno dalla stessa preferenza per le masse squadrate dai rigidi contorni alla medesima volontà di aderire a motivi idealistico espressivi (Cannatà, 1981, p. 53), suggeriva l'identificazione del Maestro di San Giovanni da Capestrano con Paolo Aquilano, l'autore che firmava una scultura lignea di San Francesco in Santa Maria della Pace a Fontecchio (AQ). R. Rusconi (1987) si è occupato dell’analisi iconografica del polittico (dalla “Messa di Peterwardein” alla “Battaglia di Belgrado”, passando per gli episodi sopracitati della “Predica all’Aquila” e della “Morte del frate”). Lo studioso ha individuato le singole scene del dipinto basandosi sulle fonti agiografiche a disposizione. Ha sottolineato inoltre la condizione di beato del frate al momento della realizzazione dell'opera, in contrasto con l'intitolazione tradizionale del dipinto. In seguito il Bologna (1993; 2009) ha proposto l'identificazione del Maestro di San Giovanni da Capestrano con Giovanni di Bartolomeo dall'Aquila, seguito anche da R. Torlontano (2011). L. Pezzuto (2010) ha invece avanzato l'ipotesi dell'identificazione dell'autore con Anton Battista di Ciancia.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Abruzzo, AQ, L'Aquila; luogo di deposito: Abruzzo, AQ, L'Aquila; luogo di provenienza: Abruzzo, AQ, L'Aquila
bibliografiaPassato-Presente( 2011)pp. 95-98
definizionedipinto
regioneAbruzzo
provinciaL'Aquila
comuneL'Aquila
indirizzovia Colecchi, 1
ente schedatoreS107
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Molinari D.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Trascrizione per informatizzazione: CONSORZIO IRIS (L. 84/90) (1990); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ludovici E. (2005), Referente scientifico: De Vecchis V.; SIGECWEB/ De Bonitatibu
anno creazione1980
anno modifica2005; 2013
latitudine42.352690
longitudine13.403752

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