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Opera d'arte Pietà di Luco di Andrea del Sarto (1486/ 1530), a Firenze

L'opera d'arte Pietà di Luco di Andrea del Sarto (1486/ 1530), - codice 09 00228536 di Andrea del Sarto (1486/ 1530), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, piazza Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, sala di Apollo
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bene culturaledipinto
titoloPietà di Luco
soggettocompianto sul Cristo morto
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00228536
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazza Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, piazza Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, sala di Apollo
datazionesec. XVI primo quarto; 1524 - 1524 [data]
autoreAndrea del Sarto (1486/ 1530),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 238.5, largh. 198.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri. Personaggi: San Giovanni Evangelista; Cristo; San Pietro; Madonna; San Paolo; Santa Caterina d'Alessandria; Maria Maddalena. Abbigliamento: all'antica; contemporaneo. Attributi: (Santa Caterina d'Alessandria) ruota. Attributi: (San Pietro) chiave. Paesaggi: rocce; case; monti. Oggetti: sudario; calice; patena; ostia.
notizie storico-criticheLa tavola fu acquistata dalle monache del monastero di Luco dal granduca Pietro Leopoldo nel 1782, ed entrò 'a Pitti nel 1795 proveniente dagli Uffizi, a cui fu data in cambio la 'Madonna delle Arpie' di A. del Sarto. La cornice originale è rimasta nella chiesa di San Pietro a Luco, come pure la predella che è di altra mano e più tarda. La composizione è in rapporto con la tavola di Perugino delle monache di S. Chiara oggi in Palatina (inv. n. 164) e con la 'Pieta' di Fra Bartolommeo dalla chiesa di S. Gallo, anch'essa in Palatina (inv. n. 64), nella sua forma originale. Per sfuggire alla peste che dilagava in città, Andrea si trasferì, grazie all'aiuto dell'amico Antonio Brancacci, con la famiglia, a Luco di Mugello, presso le monache camaldolesi. Ricevette così la commissione dell'opera dalla Badessa del monastero, Caterina di Tedaldo della Casa (ritratta nel dipinto come Santa Caterina d'Alessandria) per porla sull'altar maggiore della chiesa. L'opera iniziata nell'autunno 1923 dovette essere finita nell'ottobre del 1524 quando il suo autore fu pagato 80 fiorini. Fu probabilmente collocata al suo posto solo nel 1527 data riportata sul retro dell'altare (Padovani, 1986). In loco esiste una copia realizzata da Santo Pacini nel 1783, dal momento Piietro Leopoldo acquistò la tavola per 2400 scudi. Nel 1795 l'opera fu trasferita a Pitti dietro suggerimento del direttore degli Uffiizi, il Puccini, in cambio della "Madonna delle Arpie". Da allora è rimasta in tale collocazione, tranne che per il periodo napoleonico (1799-1815).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Borgo San Lorenzo; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Francia
committenzaCaterina di Tedaldo della Casa (1523)
bibliografiaPadovani S.( 1986)p. 3, note 3, 5; Andrea Sarto( 1986)pp. 129-131, n. XVII; Natali A./ Cecchi A.( 1989)p. 96; Shearman J.( 1965)V. II, pp. 260, n. 68, 398-399, 401; Freedberg S. J.( 1963)V. II, pp. 123-124; Natali A.( 1998)pp. 159-161
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazza Pitti, 1
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Capretti E.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cialdai S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1991
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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