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Opera d'arte Pascolo di Sernesi Raffaello (Firenze 1838/Bolzano 1866), a Roma

L'opera d'arte Pascolo di Sernesi Raffaello (Firenze 1838/Bolzano 1866), - codice 12 00827634 di Sernesi Raffaello (Firenze 1838/Bolzano 1866), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, deposito
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloPascolo
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827634
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorePalazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, deposito
datazioneXIX ; 1861 (ca.) - 1861 (ca.) [bibliografia]
autoreSernesi Raffaello (Firenze 1838/Bolzano 1866),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 43.5, lungh. 58.5,
condizione giuridicaProprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiscena di genere
notizie storico-criticheAllievo di Antonio Ciseri, da cui trae elementi di sapore purista, all'Accademia di Firenze dal 1856 al 1859, prosegue la propria formazione come autodidatta, con la copia degli antichi maestri toscani. Di fondamentale importanza è l'incontro nel 1860 con Telemaco Signorini, che gli permette di entrare in contatto con il gruppo dei Macchiaioli e di diventare uno degli artisti più impegnati nelle ricerche en plein air nella campagna toscana con Signorini, Abbati, Borrani e Lega, la cosiddetta scuola di Piagentina. Animato da un forte spirito religioso, Sernesi, come molti artisti della sua generazione, è anche un fervente patriota: arruolatosi nelle file garibaldine, muore nella terza guerra d'indipendenza in seguito alle ferite riportate.Pascolo fu realizzato nell'estate del 1861, a San Marcello Pistoiese, dove il pittore si era recato in compagnia di Borrani, per realizzare studi dal vero, come testimoniato da Signorini ("Gazzettino delle Arti e del Disegno", 1867, p.231 ) e Cecioni (1905, p. 340). Dall'opera prese origine il più grande Pastura in montagna esposto per la prima volta con successo alla Promotrice fiorentina del 1862, poi nuovamente nel 1865, oggi in collezione privata (S. Bietoletti, in I Macchiaioli 2003, p. 275, n. 97; Dini 2002, p. 23). L'opera testimonia gli esiti della ricerca della macchia sperimentati dai due artisti nei mesi precedenti, suggestioni visive ed emozionali prese dal vero che appaiono sublimate in una nuova dimensione serena ed essenziale. Sernesi, seguendo il procedimento che gli era consueto, sviluppava le ricerche en plein air completandole in studio in dipinti finiti ancor più meditati. La sua pittura, che condivide con il gruppo dei Macchiaioli il metodo formale, è inoltre animata da un profondo spirito religioso che lo porta a guardare la realtà con uno sguardo carico di misticismo. Il dipinto fu acquistato nel 1885 dal Ministero della Pubblica Istruzione dopo lunghe trattative della commissione governativa per interessamento di Ferdinando Martini, ed è giunto nelle collezioni della Galleria solo nel 1978.
bibliografiaA. Cecioni( 1905)p.340; P. Dini( 1975)pp.204 , 205, 209; G. Daddi( 1977)pp. 37-40; S. Bietoletti( 2001)p.275
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Osti Guerrazzi A.M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Onnis F.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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