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Opera d'arte Paesaggio in riva al Po di Gamba Francesco (1818/ 1887), a Torino

L'opera d'arte Paesaggio in riva al Po di Gamba Francesco (1818/ 1887), - codice 01 00207792 di Gamba Francesco (1818/ 1887), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, di giustizia, Procura Generale della Repubblica, Palazzo di Giustizia "Bruno Caccia", Corso Vittorio Emanuele II 130, Torino, Scala E, 7° piano, Stanza del Procuratore Generale (n. 75001)
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloPaesaggio in riva al Po
soggettopaesaggio fluviale
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00207792
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoCorso Vittorio Emanuele II 130, Torino
contenitorepalazzo, di giustizia, Procura Generale della Repubblica, Palazzo di Giustizia "Bruno Caccia", Corso Vittorio Emanuele II 130, Torino, Scala E, 7° piano, Stanza del Procuratore Generale (n. 75001)
datazionesec. XIX secondo quarto; 1846 - 1846 [data]
autoreGamba Francesco (1818/ 1887),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 80, largh. 121,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero Beni e Attività Culturali/SBAA TO
dati analiticiPaesaggio fluviale con case alte e strette, balconate in legno, sulla sinistra; bastioni grigi sulle sponde del fiume. Sulla riva sono disposte varie imbarcazioni del tipo da lago o fiume, con alcune figurine. Sulla destra, in primo piano, osservano la scena due gendarmi; sullo sfondo, sulle colline, si intravede la basilica di Superga. Nuvoloni grigi incombono dal cielo.Cornice in legno intagliato e dorato, con decorazioni di palmette palagiane ai quattro angoli; passepartout in legno nero.Paesaggi. Architetture.
notizie storico-criticheFrancesco Gamba (Torino 1818 - 1887) affianca la formazione artistica agli studi giuridici conclusi nel 1842: nello stesso anno espone alla prima Promotrice torinese e comincia una serie di viaggi di studio che lo portano ad allargare il repertorio di paesista. Tra il 1842 e il 1845 viaggia tra Lombardia e Veneto, quindi a Napoli e a Roma, dove entra in contatto con Massimo D'Azeglio. Nel decennio successivo si sposta all'estero, a Dusseldorf (dove incontra i marinisti Achenbach e Mevius) e a Parigi, dove si avvicina alla scuola di Fontainebleau. Le opere esposte alle Promotrici dal 1847 testimoniano viaggi all'estero nei Paesi Bassi, in Gran Bretagna e in Norvegia, e dimostrano come l'artista sappia rivitalizzare il genere della marina elaborandola dal vero in ossequio all'esempio di quei maestri nordici che aveva conosciuto da vicino. Alcune vedute torinesi vengono acquistate dalla regina madre Maria Teresa, altre entrano nella collezione di Odone di Savoia e della famiglia reale. A partire dal 1858 Gamba realizza anche quadri di storia, genere che abbandona dalla metà degli anni Sessanta, tornando al paesaggio. Dal 1863 l'artista ottiene ruoli di primo piano nella politica culturale cittadina: tra il 1863 e il 1867 è alla direzione del Museo Civico, tra il 1869 e il 1887 dirige la Regia Pinacoteca, nel 1880 presiede la sezione d'Arte Antica dell'Esposizione Nazionale di Torino (cfr. le schede biogerafiche di R. Maggio Serra nel catalogo della mostra "Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861" a cura di E. Castelnuovo e M. Rosci, Torino 1980, v. III pp. 1444-1445, importante soprattutto per l'impegno dedicato da Francesco Gamba alla riscoperta e allo studio del patrimonio artistico locale, e alla sua tutela; e di A. Mascia nel volume "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865" a cura di P. Dragone, Torino 2001, p. 343, con bibliografia precedente).Il dipinto rappresenta una scena di vita quotidiana sulle rive del Po, con le case che si affacciano sul fiume e le barche tirate in secca. E' datato 1846 ed è perciò opera del periodo giovanile dell'artista, al ritorno dai primi viaggi in Lombardia e Veneto. Con ogni probabilità si può identificare con il quadro presentato da Gamba alla V Esposizione della Società Promotrice alle Belle Arti di Torino del 1846, nel cui catalogo si legge, al n. 178: "Il borgo de' pescatori in Torino (Scena d'autunno dopo la pioggia)". L'opera è registrata al primo piano, camera n. 58 nell'inventario del Palazzo Reale di Torino del 1879-1880; nel 1911 risulta negli Uffici della Direzione provinciale della Real Casa; la sua cessione in deposito temporaneo alla Procura di Torino risale al 1962 e pertanto il quadro compare nell'inventario del Palazzo del 1966 con collocazione presso la Procura.
altra localizzazioneluogo di deposito: Piemonte, TO, Torino
bibliografiaSocietà Promotrice delle Belle Arti( 1846)n. 178
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoCorso Vittorio Emanuele II 130, Torino
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Pianea E.; Funzionario responsabile: Bertana C.Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: Arnaldi di Balme C. (2003); Aggiornamento-revisione: Arnaldi di Balme C. (2003), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Dam
anno creazione1995
anno modifica2003; 2007
latitudine45.065338
longitudine7.671427

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