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Opera d'arte Ofelia di Levi Gioacchino (1818/ 1909), a Busseto

L'opera d'arte Ofelia di Levi Gioacchino (1818/ 1909), - codice 08 00311559 di Levi Gioacchino (1818/ 1909), si trova nel comune di Busseto nella provincia di Parma sita in villa, Villa Pallavicino, via Provesi, 42, Museo Civico Villa Pallavicino, Magazzino I°
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloOfelia
soggettofigura femminile
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00311559
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, PR, Bussetovia Provesi, 42
contenitorevilla, Villa Pallavicino, via Provesi, 42, Museo Civico Villa Pallavicino, Magazzino I°
datazionesec. XIX terzo quarto; 1860 (ca.) - 1870 (ca.) [analisi stilistica; documentazione]
autoreLevi Gioacchino (1818/ 1909),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 110, largh. 83,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Museo Civico Villa Pallavicino
dati analiticiil personaggio di Ofelia sta al centro della tela, su uno sfondo grigio, con un gesto che sembra proiettarla verso di noi, quasi volesse uscire. Indossa una camicia bianca, un vestito blu acceso con cintura bassa in pelle con borchie, capelli biondi sciolti con una corona di spighe, qualche fiore bianco e rosa nella mano sinistra.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheE' una delle opere più conosciute della produzione del Levi, eseguita probabilmente intorno al 1860-70 (tra il periodo milanese ed il ritorno a Busseto), per il Teatro Civico Giuseppe Verdi del suo paese, come rivela la scelta del soggetto tratto dal dramma shakesperiano, e dunque singolarmente adatto alla originale destinazione. Viene tradizionalmente considerato anche ritratto della moglie, i cui lineamenti si ritrovano nei tratti della protagonista. Tuttavia nell'Album del pittore (cfr scheda 08/00311378) compare un disegno (inv. n. 79) di donna seminuda, il cui volto ricora assai da vicino l'Ofelia. Il soggiorno milanese (contatti forse con Hayez), traspare chiaramente in quest'opera, negli esiti di una sostanziale adesione ai modi di un romanticismo letterario non esente da vibrazioni realiste. (una ricerca della spontaneità del gesto, mentre il Levi preferiva la posa), o da suggestioni "melodrammatiche". Risulta nell'Inventario storico del 1935 (conservato nel museo stesso), nel patrimonio del Museo Civico, mentre nell'84 nel Teatro Civico Verdi; il Giannini poi lo attribuisce alla Galleria Municipale.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Emilia Romagna, PR, Busseto
bibliografiaGiannini A.( 1915)p. 6; Soresina D.( 1961)v. II p. 222; Mecenatismo collezionismo( 1974)p. 66; Cirillo G./ Godi G.( 1984)v. I p. 57
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaParma
comuneBusseto
indirizzovia Provesi, 42
ente schedatoreS36
ente competenteS36
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Viola L.; Funzionario responsabile: Fornari Schianchi L.; Trascrizione per informatizzazione: Faraoni M. (2000); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ TAI (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2006
latitudine44.977450
longitudine10.034785

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