Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte Martire Giovanni il Soldato, con scene della vita a Firenze

L'opera d'arte Martire Giovanni il Soldato, con scene della vita - codice 09 00741903 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleicona
titoloMartire Giovanni il Soldato, con scene della vita
soggettoSan Giovanni Guerriero e scene della vita
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00741903
localizzazioneToscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 (post) - 1749 (ante) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito moscovita(analisi stilistica)
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 31, largh. 26,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola intera, con due listelli inseriti nei due margini superiore einferiore, senza incavo. Non si osserva presenza di tela preparatoria.Levkas.Soggetti sacri. Personaggi: san Giovanni Soldato; imperatore Giuliano.Figure maschili: ladri; prigionieri; soldati. Architetture.
notizie storico-criticheIl martire Giovanni il Soldato, visse nel IV secolo e subì il martiriosotto Giuliano l'Apostata. Era stato inviato in provincia a perseguitare icristiani, invece li avvisò e li nascose; recandosi inoltre a far lorovisita in prigione, finché venneincarcerato. Dopo la morte di Giuliano, fuliberato e si dedicò al prossimo, visitando e confortando malati e poveri.Antiche raffigurazioni di Giovanni e chiese a lui dedicate si incontranoraramente. E' alla fine del XVII secolo che il culto di Giovanni ilSoldato in Russia si intensifica sensibilmente e si diffondonoicone ecappelle a lui dedicate. L'opera mostra una strettissima analogia conl'altra icona del santo della collezione, eseguita nella stessa epoca enella stessa bottega (inv. 1890/9358). L'opera in esame presenta tuttaviamolti elementi originali, che testimoniano la molteplicità di variantiriscontrabile nell'iconografia del soggetto nella pittura popolaresca diicone del XVIII sec. Notevoli differenze caratterizzano la raffigurazionecentrale del santo, evidentemente ripresa da un modello diverso: èrappresentato in una posa dinamica; con la sinistra non impugna la lanciabensì lo scudo; dalla cintura gli pende la spada. Più complessa erealistica è l'armatura, la cui tipologia deriva da un buon modellopittorico barocco: il "gonnellino" della corazza è composto di pennestilizzate, l'elmo presenta una forma ovale inconsueta, il colletto e lespalline hanno un disegno particolarmente bizzarro. Non si riscontranoanalogie dirette con la raffigurazione fra le icone di Giovanni ilSoldato che conosciamo. Tuttavia la cura riservata alla pittura dellacorazza e delle armi, e soprattutto la raffigurazione del santo guerrierocon le armi in pugno anziché ai suoi piedi, consente di mettere araffronto l'icona fiorentina sia con un'opera dipinta tra il XVIII e ilXIX secolo a Palech, in cui Giovanni ha in mano la spada e la lancia, edalle spalle gli pendono scudo ed elmo; sia anche con un'icona diJaroslavl', in cui il santo tiene la spada sul petto. Le quattro sceneagiografiche disposte ai lati della figura di Giovanni il Soldato, che siinseriscono nello spazio del pannello centrale, avvicinano la tavola a ungruppo di opere che presentano una composizione analoga. Una similevariante era popolare nell'arte del XVIII secolo; ad essa appartengono, inparticolare, l'affresco nei cori della chiesa di Giovanni Battista aJaroslavl' dell'inizio del secolo, l'icona del 1730 circa della chiesa diSan Giovanni Crisostomo a Jaroslavl', tre piccole icone destinate allapreghiera personale, provenienti dal Museo d'arte di Palech, dallacollezione Banca Intesa di Vicenza e dal Museo di icone di Recklinghausen.Raffigurazioni del miracolo della restituzione dei beni trafugati sononote anche in altre opere e rappresentano una chiara testimonianza delculto popolare tributato al santo come protettore contro i ladri. Bettinipubblicò l'icona come opera tardiva della scuola Stroganov. Marcucci erasostanzialmente d'accordo con questa attribuzione, pur osservando che ilculto e l'iconografia di Giovanni il Soldato erano di origini greche. Lastudiosa attribuiva l'icona all'artista che, secondo lei, aveva eseguitoun gruppo di opere della collezione fiorentina, contraddistinte da uninflusso particolarmente forte dell'arte barocca. L'icona di Giovanni ilSoldato, che non ha nulla a che vedere con la cosiddetta scuola Stroganov,appartiene effettivamente a un gruppo di opere che presentano elementistilistici barocchi. Questo fatto è probabilmente da collegarsi ad unmodello a noi ignoto, che presentava l'espressiva posa in cui è colto ilsanto e le elaborate forme delle armi e della corazza. L'autore dell'iconariprese anche, in maniera abbastanza puntuale, le tecniche pittorichecaratteristiche dell'iconografia russa del primo terzo del XVIII secolo,che nell'insieme conservava gli aspetti tradizionali, arricchendoli conelementi stilistici barocchi. Lo indicano la resa scultorea della figura,il modellato ricercato dei particolari, e le bizzarre volute dellelumeggiature in oro sulle vesti. Interessante rilevare che le scritte,eseguite con mano sicura, presentano grossolani errori grammaticali. Lostile pittorico consente di avvicinare quest'icona in particolareall'icona di san Giovanni Evangelista (inv 1890/9322), caratterizzata daelementi barocchi quali il dinamismo delle forme, la pesantezza di oggettie figure, la minuziosa elaborazione di volti e mani e il tipo dilumeggiature dorate. D'altra parte, alcuni elementi dell'icona in esame,come la resa del fondo e la calligrafia delle scritte, che sidifferenziano notevolmente dal tipo di iscrizioni che troviamo nellerestanti icone della collezione, possono indurre ad attribuire l'opera aun altro iconografo, appartenente a una corrente che intratteneva legamistretti con le tradizioni della pittura di icone barocca.
bibliografiaBettini S.( 1940)pp. 38, 91, n. 20; Marcucci L.( 1958)p. 112, n. 92
definizioneicona
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Preobraženskij A.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Sacco A. M. (2011)
anno creazione2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

oppure puoi cercare...

  • opere d'arte nel comune di Firenze
  • opere d'arte nella provincia di Firenze
  • opere d'arte nella regione Toscana